Quando si pensa alla maternità, nella nostra testa si forma, in automatico, la figura di una donna sorridente con le mani appoggiate teneramente sul pancione.

Complice la quantità di film e libri che comunicano questo tipo di immaginario, l’associazione mamma e felicità diventa ovvia. Ma la realtà potrebbe essere molto diversa ed è importante che se ne parli. Oggi vi consiglio 5 libri che raccontano la maternità in modo non convenzionale.

Libri che parlano di Maternità

Per secoli, il binomio assoluto donna-madre ha popolato le pagine dei romanzi, sostenendo l’antica concezione secondo cui essere madre rappresenta il fine ultimo della vita di una donna, una vocazione alla quale le donne non possono né vogliono sottrarsi.

Ad oggi, per fortuna, la letteratura contemporanea si sta lentamente discostando da questa visione proponendo una riflessione nuova sulla maternità, sviscerandone gioie e sfide quotidiane.
Non importa quanto sia stata desiderata o temuta, la maternità è un percorso sconvolgente, fatto di tanti cambiamenti, fisici ed emotivi, che, in un modo o nell’altro, destabilizzano gli equilibri della vita di una donna, impattando sulla sua salute mentale e sul suo benessere.


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Negli ultimi anni, l’argomento maternità è diventato un tema scottante sotto svariati punti di vista, soprattutto con l’aumentare della consapevolezza riguardo la salute riproduttiva femminile e l’accendersi del dibattito attorno alle leggi sull’aborto.
Da qui l’importanza di raccontare la maternità in maniera sempre più realistica, evitando la romanticizzazione a tutti i costi di un momento così delicato, che può rivelarsi molto più difficile di quanto si possa immaginare.

I 5 libri sulla maternità che vi consiglierò qui di seguito, rispondono a questa necessità del mondo contemporaneo, un mondo in cui, fortunatamente, si parla sempre di più di autodeterminazione femminile e di diritto di scelta riguardo cosa fare del proprio corpo.

L’evento, Annie Ernaux. Quando l’aborto era illegale

Per inaugurare questa lista di consigli, non potevo fare altro che partire da lui, L’evento di Annie Ernaux, autrice francese vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 2022.
Pubblicato in Francia nel 2000, L’evento è un romanzo di carattere autobiografico che narra il difficile percorso di una giovane donna che ha dovuto ricorrere all’aborto clandestino per interrompere una gravidanza in corso.

Siamo in Francia nel 1963, l’aborto è ancora illegale e l’unica via per riprendere possesso del proprio corpo è commettere un reato. Dalla disperata ricerca di qualcuno che la aiuti, fino ad arrivare alla descrizione di quel terribile giorno, queste pagine sono pervase della disperazione di una ventitreenne che lotta per sé stessa. Quando le speranze di trovare un medico disposto a praticare l’operazione svaniscono, la ragazza decide di rivolgersi ad una mammana rischiando la vita pur di interrompere quello che, per lei, era un incubo.

Narrato in prima persona sotto forma di flusso di coscienza, il racconto prende spunto dal diario intimo tenuto dalla protagonista durante quel particolare momento della sua vita; un diario che diventerà strumento di denuncia sociale. Un grido collettivo capace di rompere il silenzio su un tema ancora troppo attuale, quello del diritto all’aborto (e alla salute).

La spinta, Ashley Audrain. Il racconto di una maternità imperfetta.

Categorizzato come un thriller, La spinta di Ashley Audrain è, in realtà, molto più di questo. Seppur dotato di un’elevatissima carica emotiva, il romanzo non si sofferma sulla risoluzione di un crimine o di un enigma quanto, invece, sul racconto di una maternità sbagliata e problematica.

La protagonista della storia è Blythe, una donna insicura, cresciuta in una famiglia difficile, da una madre anaffettiva e distaccata. Quando Blythe scopre di aspettare un figlio, inevitabilmente si pone delle domande e si chiede che tipo di madre sarà, visto il suo passato. Sarà capace di prendersi cura di un esserino indifeso? Nella protagonista arde la voglia di riscatto, la volontà di dimostrare a se stessa e al mondo che sì, è in grado di fare la mamma, a dispetto dei traumi subiti durante l’infanzia.
Ma la volontà di farlo è sufficiente per riuscirci?

Fin dal momento del parto, il rapporto tra Blythe e la neonata Violet appare difficoltoso. La bambina sembra voler respingere sua madre a tutti i costi, abitata da una cattiveria che non si addice ad una bimba appena nata. Quando crescendo Violet manifesta strani comportamenti, Blythe mette di nuovo tutto in discussione: cosa sta sbagliando? Sta fallendo anche lei, come sua madre?

La fabbrica, Joanne Ramos. Quando la maternità diventa necessità.

Romanzo d’esordio della scrittrice filippina Joanne Ramos, La fabbrica indaga le ragioni che spingono le donne ad affittare il proprio utero, una scelta che assume significati diversi sulla base dell’etnia e della necessità che una donna ha di poter disporre del proprio corpo.
Il focus del romanzo, infatti, si rivela essere il dibattito attorno alla mercificazione del corpo femminile, visto, in questo caso, come uno strumento per produrre denaro e ricchezza.
La domanda quindi sorge spontanea: abitiamo davvero un mondo in cui il denaro può comprare qualsiasi cosa, persino la vita?

La vicenda è ambientata a Golden Oaks, un dormitorio immerso nella campagna statunitense in cui è ospitato un gruppo di madri surrogate, le Ospiti appunto, che si mettono a servizio di altrettante donne ricche, le Clienti, disposte a pagare qualsiasi cifra per diventare madri.

Seppure da fuori la tenuta sembri un paradiso, la realtà all’interno di quelle mura è ben diversa. Le Ospiti, infatti, conducono una vita del tutto isolata dal mondo esterno, scandita da attività quotidiane prestabilite. L’obiettivo, ovviamente, è portare a termine la gravidanza e dare alla luce un figlio sano.
La protagonista principale è Jane, un’immigrata filippina che decide di entrare a Golden Oaks con la speranza di poter dare un futuro migliore a sua figlia; il classico sogno americano che si scontra crudelmente con la sete di denaro della classe dominante.

Attraverso l’espediente del racconto corale, e le testimonianze delle donne che prendono voce, l’autrice sviluppa un’analisi sociale accurata della disparità esistente tra le due parti. Da un lato troviamo le madri surrogate, spesso donne in difficoltà economica che per necessità si sono sacrificate; dall’altro ci sono le donne ricche, la proprietaria della prigione di lusso e le Clienti.

Il diritto di scegliere. Sull’aborto. Storie e riflessioni oltre la retorica, Simona De Ciero. Un saggio per riflettere.

Unico saggio della lista è Il diritto di scegliere di Simona De Ciero.
Pubblicato nel 2022 dalla casa editrice torinese La Corte Editore, questo testo nasce dalle recenti discussioni sul diritto all’aborto, non solo in Italia ma anche all’estero.
L’autrice stessa dichiara di aver sentito l’urgenza di scrivere questo libro a seguito della famosa sentenza della Corte Suprema Americana in fatto di aborto che assegna ai singoli stati il diritto di normare l’aborto volontario fino a vietarlo del tutto.

Personalmente, non sono una fanatica del purché se ne parli ma in questo caso ho deciso di fare un’eccezione. A convincermi è stato il modo con cui viene affrontato il tema. Il punto di vista dell’analisi infatti, è del tutto laico e, come dice il sottotitolo, oltre la retorica.
Sono pagine piene di testimonianze dirette di donne che hanno dovuto far valere il proprio diritto all’autodeterminazione, confrontandosi spesso con una legge contraria. Si parla di diritto alla salute, di corpo femminile e di parità di genere.

In breve, un testo che pone l’attenzione sulla realtà dei vissuti femminili, senza moralismo di fondo.


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Mamma, Hélène Délforge – Quentin Gréban. Un inno alla maternità

Concludiamo questa carrellata di consigli con un libro dolcissimo, uno di quei libri scaldacuore: Mamma di Hélène Delforge, illustrato da Quentin Gréban.
Corredato di illustrazioni magnifiche, questo libro della casa editrice Terre di Mezzo è un inno alle mamme e alla maternità.

Di fatto, è una raccolta di pensieri sul tema: 31 ritratti di mamme provenienti da tutto il mondo che raccontano il rapporto unico tra madri e figli.
Tenerezza, stupore, gioia, preoccupazioni e fatica. Il tutto racchiuso all’interno della parola mamma.

Come avrete capito, esistono mille modi per raccontare la maternità e, nel 2024, è importante dare spazio a tutte le voci che trattano il tema. Spero che questo articolo vi sia stato utile per capire la complessità dell’argomento e, ovviamente, spero vi abbia dato qualche spunto per scegliere la vostra prossima lettura.