L’isola degli Dei, una delle più famose dell’Indonesia, attira ogni anno sempre più turisti. Saranno il fascino della sua cultura e l’ospitalità dei suoi abitanti o la natura rigogliosa e i paesaggi così diversi da quelli a cui siamo abituati, ma un viaggio a Bali è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita. E, per aiutarvi nell’organizzazione, ecco cosa vedere a Bali in 7 giorni.
Cosa vedere a Bali in 7 giorni
Una settimana è un lasso di tempo ideale per un viaggio a Bali, perché si ha tempo per visitarne i templi induisti, le famose risaie e le cascate, e anche per rilassarsi in spiaggia.
Prima di raccontarvi l’itinerario di 7 giorni, però, vi consiglio di noleggiare una moto, per spostarvi sull’isola. Con l’auto impieghereste molto tempo in più. Infatti, le strade sono obbligate e sempre piene, soprattutto negli orari di punta. Credetemi: non ho mai visto così tanti motorini ammassati a un semaforo come quelli che ho visto durante il mio viaggio sull’isola degli Dei.
Ma bando alle ciance: ecco le tappe imperdibili a Bali, secondo me.
1. Ubud: il cuore dell’isola e del viaggio a Bali
Questa cittadina è considerata come la vera rappresentante della cultura e delle tradizioni indonesiane. Tra templi e santuari, qui entrerete in contatto con la rinomata spiritualità balinese.
Ma tra i posti da visitare obbligatoriamente a Ubud c’è la Foresta delle scimmie (Monkey Forest): un complesso di templi e luoghi sacri che ospita molti esemplari di scimmia balinese.
Ah, le scimmie sono libere, a Bali, quindi tenete tutti i vostri averi chiusi nello zaino, a meno che non vogliate offrire loro la vostra bottiglietta d’acqua, i vostri occhiali da sole o – peggio ancora! – il vostro cellulare.
Vicino a Ubud si trova anche il Monte Batur, che merita un’escursione di trekking – magari all’alba. Consideratela abbastanza impegnativa, ma la vista che regala vale tutta la fatica!
Dopo la camminata, fate un tuffo in una delle numerose cascate. Vi consiglio le Aling-Aling, raggiungibili tramite una piacevole passeggiata durante la quale avrete la possibilità di ammirarne altre.
2. Le risaie
Sarà che sono andata nel pomeriggio, quando il sole se ne stava già andando oltre la collina, con il risultato che non c’era luce diretta su di loro, ma a me le risaie di Tegalalang hanno deluso. Troppo turistiche, per i miei gusti. Molto carino, invece, il borgo arroccato sulla collina che si affaccia sulle risaie.
Invece, sono stata piacevolmente sorpresa dalle risaie di Jatiluwih, forse perché non avevo grandi aspettative. Questo Patrimonio UNESCO offre uno scenario con molti meno turisti, un lungo percorso di trekking (molto facile e piacevole) attraverso i terrazzamenti e una vista panoramica molto ampia e suggestiva.
3. I templi: tappa imperdibile per un viaggio a Bali
Bali è conosciuta per essere un’isola estremamente spirituale, e spesso chi intraprende un viaggio a Bali lo fa anche per ritrovare una connessione più profonda. Questo, unito al suo orientamento buddhista, fa sì che il numero di templi sia così elevato da rendere impossibile visitarli tutti. Ma questo lo risolviamo segnalandovi quelli più particolari.
- Pura Luhur Uluwatu
Questo rimane il tempio che ho apprezzato maggiormente in tutto il viaggio a Bali, probabilmente per la sua posizione. Situato su una scogliera alta 70 metri a picco sul mare, visitarlo offre una vista impressionante sull’oceano.
Qui davvero ci si rende conto dell’immensità e della forza della natura, soprattutto se ci si ferma a osservare le onde che si infrangono con forza sulla roccia. - Tirta Empul
Vale la pena visitarlo per la sua bellezza architettonica e le sue acque sacre. Infatti, molti balinesi vi si recano per purificarsi e pregare.
Anche i turisti possono effettuare questo rito di purificazione, ma spesso l’affluenza è così tanta che non ci si riesce a concentrare sul vero significato dell’atto in sé.
Per farlo, bisogna immergersi nell’acqua e passare sotto ognuna delle fontane, dalla prima all’ultima. Ciascuna, infatti, rappresenta un aspetto della vita che viene affrontato e purificato dalla negatività. - Pura Ulun Danu Bratan
Questo complesso è suggestivo più che altro per la sua posizione, adagiata sulle acque del lago di Bratan.
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4. Le spiagge
Parliamoci chiaro: bello, bellissimo tutto l’aspetto culturale e religioso, ma se andate in ferie una volta all’anno, probabilmente avrete anche voglia di rilassarvi. Ecco, diciamo che a Bali le spiagge non sono le classiche spiagge paradisiache tropicali dell’immaginario comune, però hanno il loro perché.
Il sud dell’isola è il paradiso dei surfisti – se volete imparare o anche solo fare una prova, questo viaggio a Bali potrebbe essere la vostra occasione! Insomma, tra le spiagge per i surfisti ci sono quelle di Padang Padang, Kuta e Uluwatu.
Ma se preferite prendere il sole e rilassarvi, uscite dai sentieri battuti stracolmi di turisti. La spiaggia di Bingin, per esempio, si trova sotto una scogliera, ma offre sabbia bianca e acque azzurre. Altrimenti, valutate la spiaggia di Nyang-Nyang.
A essere sincera, non ho sfruttato troppo le spiagge di Bali, perché il mio viaggio a Bali mi ha portata in realtà lontana da quest’isola, per rilassarmi. Infatti, mi sono spostata alle isole Gili, a qualche ora di traghetto dall’isola degli Dei. Queste, sì, che sono un paradiso di relax e snorkeling – tra l’altro non ci sono nemmeno mezzi a motore, se non pochissimi motorini. Ma di questo ne parliamo in un altro articolo.
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