2 Maggio 2024
Viaggi

5 biblioteche italiane da visitare

L’Italia è un paese ricco di fascino e di cultura. In questo articolo andremo alla scoperta di 5 biblioteche italiane e ci soffermeremo a osservarle in tutta la loro maestosità e bellezza.

5 tra le biblioteche italiane più belle

Il mio amore per le biblioteche è di lunga data. A Sinnai, il mio paese di origine, c’è la Biblioteca comunale proprio vicino alla mia casa natale. Ho iniziato a frequentarla in tenera età. Spesso trascorrevo dei pomeriggi interi per scegliere libri da prendere in “prestito” o per fare delle ricerche per la scuola e per l’università. Al mio arrivo Carmen, la bibliotecaria gentile, si prodigava a mettersi a mia disposizione.
Con questa scena in mente, mi piacerebbe portarvi con me attraverso questo viaggio che profuma di carta, alla scoperta delle biblioteche italiane più belle.

Biblioteche d'Italia da visitare
Foto © Freepik

1. La Biblioteca Reale di Torino

La Biblioteca Reale di Torino, ubicata nel Palazzo Reale di Torino, fa parte del sito seriale UNESCO “Residenze Sabaude” iscritto nella Lista del Patrimonio dell’umanità dal 1997.
Istituita da Carlo Alberto, re di Sardegna, nel 1837, possiede 200.000 unità di cui: 4.500 manoscritti, 3.055 disegni, 187 incunaboli, 5.019 cinquecentine, 20.987 opuscoli, 1.500 pergamene, 1.112 periodici, 400 album fotografici e numerose incisioni e carte geografiche. La maggior parte delle opere appartiene alle raccolte storiche di Casa Savoia. Terminata la Seconda guerra mondiale è diventa una biblioteca pubblica statale.

2. La Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia

La Biblioteca Nazionale Marciana (la Biblioteca di San Marco) è una delle più grandi biblioteche italiane. Possiede circa 1.000.000 di volumi di cui: 13.117 manoscritti in volume, 2.887 incunaboli e 24.060 cinquecentine.
La sua nascita si deve al cardinale Bessarione che nel 1468 donò la sua collezione di circa 750 codici, 250 manoscritti e diverse opere stampate.


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3. La Biblioteca Medicea Laurenziana di Firenze

La Biblioteca Medicea Laurenziana (Libreria Laurenziana) venne aperta al pubblico nel 1571. È una biblioteca pubblica statale e dipende dal ministero della Cultura.
Conserva: 68.405 volumi a stampa, 406 incunaboli, 4.058 cinquecentine, 11.044 pregiatissimi manoscritti e la maggiore collezione italiana di papiri egizi. Una parte dell’edificio venne realizzato da Michelangelo Buonarroti.

4. La Biblioteca Malatestiana di Cesena: tra le biblioteche italiane più belle

La Biblioteca Malatestiana di Cesena, con un patrimonio di 380.000 volumi è stata fondata a metà del XV secolo grazie a Domenico Malatesta e ai frati francescani, che ospitarono nei propri edifici la raccolta di libri.
Il suo patrimonio sopravvisse all’occupazione francese, alla trasformazione della biblioteca in caserma e alla Seconda guerra mondiale. L’UNESCO nel 2005 l’ha inserita nel Registro della Memoria del mondo.

5. La Biblioteca Nazionale Braidense di Milano

La Biblioteca Nazionale Braidense di Milano vanta un patrimonio di 150.000 libri e per questo è la terza biblioteca italiana. È gestita dal ministero della Cultura ed è un punto di riferimento per le iniziative culturali.
Maria Teresa d’Austria, l’8 ottobre 1770, stabilì che la biblioteca del conte Carlo Pertusati fosse aperta a tutti coloro che desiderassero frequentarla.


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In questi luoghi l’odore della carta inebria i sensi e stordisce a tal punto da immaginare di viaggiare alla scoperta di nuovi mondi.

Grande consolazione è il sapere che tutto sta nei libri, nella loro presenza fisica. L’edificio che raccoglie i libri, la biblioteca, è veramente il luogo dove i morti aprono gli occhi ai vivi. Una biblioteca è la vittoria della memoria sull’oblio.
Gian Luigi Beccaria, In contrattempo, 2022

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Carla Pisu

BIO Sono nata a Cagliari il 3 settembre del 1972. Vivo a Grosseto dal 2003, ma le mie radici sarde sono ancora robuste e attendono di essere ricollocate nel loro habitat naturale. Cucino, impasto, mangio, osservo, fotografo, leggo, scrivo, ballo. Il mio pregiudizio: quello verso il pregiudizio. Mi piace immaginare la diversità come una gabbia in cui rinchiudere chi non ha rispetto dei diritti altrui.

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