27 Luglio 2024 4:22
LA BUONA NOTTE di Rab - TheGiornale.it

Caro Amore

 

Caro Amore, 

ti scrivo perché hai rotto un po’ il cazzo. O per essere meno sboccati, hai stancato. Perché ti ho visto torturare le persone e lasciarle stremate senza sapere dove fosse finito il loro cuore.

Ho sentito i tuoi passi dentro di me, quel dolce camminare che ti fa sorridere come uno stupido ed ho creduto fosse una sensazione bellissima, la più bella che fosse mai stata concepita.

Ti ho tenuto le mani, mio Caro Amore. Ce le siamo sudate a vicenda, fino a renderle scivolose ed incapaci di tenerci ancora. L’ho fatto al cinema, nascosti da tutti. L’abbiamo fatto per strada, senza paura.

Sei arrivato ad essere come i pop-corn, quelli che ti restano incastrati tra i denti. Che ti fanno strofinare la lingua per ore, che ti fanno fregare forte con lo spazzolino e ti obbligano a bere litri d’acqua, ma poi non se ne vanno. Restano incastonati.

Sei rimasto lì, sulla bocca di tutti, dentro la mia. Un sapore così forte da togliere il gusto ad ogni altra spezia.

Caro Amore mio, mi hai disgustato.

L’hai fatto seminando lacrime sul mio volto e forse neppure te ne sei accorto. Quel sorriso è diventato silenzio, un urlo assordante che nessuno però riesce a sentire.

Perché ho creduto nuovamente in te, l’ho fatto aspettando che tu trovassi il coraggio di venire da me, cercando di aspettare che quei chilometri divenissero centimetri da colmare con due labbra, con un respiro ansimante, uno sguardo così forte da far chiudere gli occhi. Occhi fatti per sognare, sei stato anche questo.

Ma non posso credere più in te, capisci?

Ti vedo così finto dentro le abitudini di chi si dice Ti amo solo per paura della solitudine. Ti trovo sconfitto da questa facilità di cambiamento, il non sentimento che ci circonda. Ti raccolgo afflitto tra le braccia di chi ci aveva creduto, come noi che poi ci siamo persi e ci ritroviamo diversi, irriconoscibili a noi stessi.

Amore mio caro, caro amore, ti chiedo scusa.

Stanotte sarai ancora lì, accanto a me abbracciato al cuscino. A far tremare di farfalle il mio intestino.

A farmi sognare due labbra capaci di baciare questo casino.

Tu, mio caro amore.

 

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