17 Gennaio 2025 8:48
Dovremo dire "addio" a Netflix?

Per la prima volta in dieci anni, Netflix ha arrestato la sua crescita: nel primo trimestre del 2022, infatti, ha perso 200mila di abbonati. Dobbiamo dunque prepararci a dire “addio” a Netflix? Risposta breve: no!

Tuttavia, ci sono alcune questioni che è interessante approfondire e che vedremo insieme.

people sitting on a couch watching

Netflix: verso la fine per il colosso dello streaming?

Nato nel 1997 a Los Gatos, California, dalla mente dell’ingegnere Reed Hastings, inizialmente Netflix era una piattaforma di noleggio DVD a basso prezzo. Lo scopo primario, infatti, era quello di consentire di noleggiare tutti i titoli che si volevano entro il mese a soli $6. Successivamente, si abbandonarono i DVD a favore del servizio di streaming. Questo fatto diede il “via” a vera e propria rivoluzione nel modo di consumare prodotti audiovisivi.

Con Netflix, da una parte il pubblico comincia a consumare serie televisive e film in grande quantità, tanto da coniare il nuovo termine binge watching. Dall’altra, allo stesso tempo, viene segnata la fine per imprese come Blockbuster, che infatti è fallita nel 2013.

Netflix cresce senza arrestarsi mai, almeno fino al primo trimestre di quest’anno. Secondo quanto riportato dalle testate giornalistiche, Netflix ha subito la prima battuta d’arresto in dieci anni. Il colosso dello streaming ha infatti visto 200mila abbonati andarsene e, successivamente, il proprio titolo perdere circa il 25% del valore in borsa. Inoltre, è del 17 maggio la notizia che l’azienda avrebbe licenziato 150 lavoratori, proprio a causa della crisi che starebbe vivendo l’azienda.

Ad aprile, secondo le stime degli analisti, le prospettive per Netflix non si preannunciavano particolarmente rosee. Stando alle loro previsioni, infatti, Netflix potrebbe registrare un ulteriore calo 2 milioni di abbonati nei prossimi mesi (questo anche a causa della sospensione degli abbonamenti in Russia). Insomma, il 2022 potrebbe rivelarsi l’annus horribilis del colosso di Los Gatos.

Netflix colosso dello streaming di Los Gatos, California, perde abbonati
La sede di Netflix

Che le persone abbiano di colpo deciso di non guardare più serie tv e film? Dovremo dunque prepararci a dire “addio” a Netflix? No, i fan più accaniti della N rossa possono stare tranquilli. Netflix non sta fallendo e potremo continuare a guardare le nostre serie preferite.

Tuttavia, è comunque interessante approfondire le cause che sono alla base di questo crollo storico dell’azienda.

Netflix: dunque che cosa sta succedendo?

Quali sono, dunque, le ragioni alla base di questo interessante fenomeno? Al banco degli imputati, troviamo certamente un calo fisiologico di abbonati dovuto alla fine della pandemia. Tuttavia, ci sono anche altri fattori, come la guerra agli “scrocconi”, la concorrenza sempre più spietata e la questione dei prezzi. Vediamo tutto per ordine…

1. Addio caro Netflix, “non mi servi più…

Tutti noi ricordiamo gli angoscianti momenti del lockdown di marzo-maggio 2020, il “primo lockdown“, quello in cui non si poteva letteralmente mettere il naso fuori di casa. E’ stato naturale, dunque, in un contesto in cui ci si ritrovava a casa con molto tempo libero a disposizione, scegliere di farsi un abbonamento a una piattaforma di streaming per guardare qualche serie e provare a non pensare alla tragica situazione che imperversava sul globo.

Questo ha portato a un’impennata di abbonati nel 2020, anche a causa della chiusura delle sale cinematrografiche.

Oggigiorno, per fortuna, la situazione della pandemia è cambiata e, con le dovute precauzioni, siamo potuti tornare a vivere più o meno normalmente. Per questa ragione, alcuni utenti, che di norma non hanno molto tempo per restare a casa sul divano a guardare i loro show del cuore, hanno preferito non rinnovare l’abbonamento o non farlo proprio.


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2. La guerra agli “scrocconi”

Tranquill*, non ti fare l’abbonamento: usa pure il mio account!“. Un gesto d’affetto per una persona a noi cara alla quale vogliamo fare un favore, quanto un gesto con risvolti problematici per l’azienda. E’ una pratica diffusa, infatti, quella di condividere il proprio abbonamento con amici, parenti, amici degli amici e amici dei parenti, con il risultato che Netflix ci rimette molto in termini di abbonati.

Se pensate, infatti, che ciascuna persona che usufruisce del servizio non è anche abbonata in maniera automatica, è evidente come la perdita per l’azienda californiana è enorme.

Per questo motivo, pare che il colosso di Hastings e Randoph potrebbe applicare delle regole davvero stringenti per limitare il fenomeno di condivisione degli account. Si parla, addirittura, di limitare la condivisione ai soli membri conviventi o di adottare la formula “un account per testa”, che renderebbe davvero difficile la vita ad amici e parenti “scrocconi”. Per esempio, pare che Netflix voglia istituire un costo maggiorato per chiunque si connetti a un account fuori dalla propria abitazione.

Ma tutto questo cosa c’entra con la perdita di abbonati? Siccome in alcune circostanze alcune limitazioni sono già state attuate o, comunque, la paura che Netflix possa effettivamente applicare certe policy, conduce al fatto che le persone comincino a rinunciare all’abbonamento a questa piattaforma in favore di altre più vantaggiose.

Netflix applicazione per vedere serie tv e film in streaming

3. L’aumento dei prezzi

Se al fattore “addio condivisione dell’account“, ci aggiungiamo il fatto che i prezzi dell’abbonamento alla piattaforma sono aumentati, è presto spiegato come mai si sono registrate delle defezioni tra gli abbonati. Al momento abbonarsi alla piattaforma da soli costa €7,99 per l’account di base, senza neanche avere la possibilità di usufruire di una visione in qualità HD.

Questo ci riporta al punto 2, ovvero alla soluzione immediatamente più facile: se aumenta il prezzo, si disdice il servizio. Salvo poi usufruirne dall’account degli amici.

4. La concorrenza sfrenata

C’è stato un tempo in cui non c’era una reale alternativa a Netflix. Attualmente, invece, le piattaforme che offrono servizi di streaming sono davvero tantissime, quasi da causare una sorta di imbarazzo della scelta. Amazon Prime, Disney+, TimVision, NowTv, Apple TV+, HBO sono solo alcune delle piattaforme alle quali si può sottoscrivere un abbonamento e condividere il proprio account con gli amici e parenti.

E’ anche vero che ciascuna di queste piattaforme si rivolge a un tipo di pubblico leggermente differente, con gusti ed esigenze variegate, ma di certo Netflix non può permettersi di abbassare la guardia. Altrimenti, potremo dovergli dire “addio”…


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Potremmo dire “addio Netflix”? Probabilmente no

Dunque, dovremo dire “addio” a Netflix? Come ho già detto, assolutamente no, anzi. Probabilmente saremo più affezionati di prima alla piattaforma californiana. Vediamo quali strategie potrebbero essere attuate per trattenere gli abbonati…

1. Caro cliente, ti streammo… le serie che ami

Una delle strategie che, infatti, Netflix può attuare per garantirsi sempre abbonati e “tamponare” le emorragie di abbonati è quella di fidelizzare sempre di più i suoi clienti con serie tv molto promosse sul web e considerate quasi come “imperdibili”.

Un esempio? Bridgerton, The Squid Game o la sempreverde La Casa di Carta.

In realtà le piattaforme di streaming in generale stanno proprio puntando molto sulla fidelizzazione dei contenuti. Pensiamo, per esempio, a Disney+, che oramai annovera un catalogo davvero vastissimo, integrato anche da Star. Oppure ad Amazon Prime, che punta anche al mondo dell’entertainment in generale proponendo format come LOL, che nel 2021 hanno spopolato.

A questo proposito, se stai cercando qualcosa da vedere su Netflix, qui ti diamo degli spunti!

2. La pubblicità per non dire “addio” a Netflix

Un’altra soluzione che sarebbe in fase di studio, paventata dal New York Times, è quella dell’introduzione di account a basso costo ma supportati dalla pubblicità. Questa strategia, per altro, non sarebbe neanche del tutto nuova, siccome colossi come HBO già lo fanno. Insomma, si tratterebbe di un modo per incontrare l’esigenza dell’azienda di incrementare (o comunque non perdere) abbonati e i clienti che hanno necessità di pagare di meno.



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Dunque, ricapitolando, tra le cause dell’abbandono della piattaforma si annoverano:

  1. Gli effetti del post-pandemia;
  2. L’idea di poter fare a meno del servizio a fronte di policy più stringenti;
  3. I prezzi ritenuti troppo elevati;
  4. La concorrenza oramai sfrenata;

Sarà dunque interessante scoprire quali saranno i prossimi sviluppi per il colosso di Los Gatos. Una cosa è certa: non dovremo dire “addio” a Netflix, almeno per ora.

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