Le poesie non hanno senso
Le poesie non hanno senso, ci hai mai fatto caso?
Sto significato ce lo diamo noi, poi.
Come un può un palo verde, uno di quelli della luce, essere poesia?
Di giorno sta lì, piegato su se stesso.
Senza nesso, spento.
Si punta i piedi, guarda la sua base di cemento.
Fermo.
Simile a chi rimane per ore a pensare, alla forza del mare, a come uno scoglio può arginare.
A chi si fa rapire dai ricordi e non riesce più a vivere di nuove emozioni.
Perché a stare immobili ci si sciupa, appassiamo, senza acqua questi fiori.
Solo che poi, se è vero che le poesie non hanno senso, dico, guarda quel lampione.
Che s’accende e trova luce.
T’illumina di colori, ti fa vedere la strada e ti fa sentire meno persa.
Ti sposta il buio, qualche metro più in là.
Perché le poesie fanno così, sai?
Sono piante di basilico da tenere in tasca, che ti profumano la vita.
Metafore che lasciate sole non hanno motivo d’esistere.
E poi, non è vero che le poesie non hanno senso.
T’hanno detto una bugia.
Le poesie si rincorrono.
Sono rime che vogliono sembrare labbra, si baciano sotto i lampioni.
Spenti o accesi che siano.
S’incastrano, ste poesie.
Come le mani di due che seduti l’uno davanti all’altra si toccano.
Sorridono.
Le poesie.
E perdono di senso solo se non vengono lette.
Che forse mi sbagliavo, a scrivere poesie.
Senza che parlassero di te.
Che mi fai impazzire, una rima che non vuole venire.
Che mi mordi il cuore, un’assonanza che sembra stonare.
Imperfetta, da dare un senso alle poesie che senso non lo tengono perché impegnate a togliere significato a tutto il resto.
Resto fermo.
Lampione che aspetta d’accendersi vedendoti.
La sera.
Tu.
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