Ti stavo pensando
Credo sia passato un po’ di tempo da che non ci sentiamo, non sono una persona che gradisce quantificare le attese, mi garba tanto viverle ma se mi metto a quantificarle è la fine. Allora ti stavo pensando, e stavo pensando che volevo fartelo sapere.
Mi spaventa sapere che oggi si debba avere timore a mostrarsi, è del tutto illogico, non trovi?
Troppo spesso scegliamo di nasconderci dentro ad un silenzio, ci poniamo dietro ad un’attesa interminabile, costruiamo quei fantastici muri degni di Inception. E la cosa più bella è che abbiamo una fottuta paura ad andare oltre quelle barriere, temiamo l’esposizione manco fossimo vampiri prossimi alla luce sole.
Sposiamo la solitudine, la nostra esistenza fatta di penombra, dico penombra perché facciamo quasi pena in questo buio a cui ci costringiamo.
Sorrido se penso che ti stavo pensando e credo sia la cosa più giusta da fare, in modo che tu lo sappia.
Sei il sorriso che manca nelle mie giornate. Il ciao che ti fa sentire salvo quando in mezzo alla folla aspetti appoggiato al muro l’arrivo di qualcuno, quel qualcuno, che non è una qualsiasi persona. La tua persona.
Il fatto è che viene automatico ritrovare quel tuo esserci a prescindere nei movimenti spontanei che il corpo impara a fare. Prendere l’iPhone e comporre il tuo numero per sentirti, pianificare una serata per due, oppure pensare di doverti passare a prendere prima di andare a vedere quel film che piacerebbe anche a te.
Stavo pensando, lo stavo facendo così forte da essermi sentito ancora una volta colmo del tuo modo di riempirmi.
Sai cosa mi piace delle lacrime? Sono salate come il mare, ed il sorriso che le accompagna è come uno scoglio che prova ad arginare il mare, incapace di opporsi a te.
Ti stavo pensando, blu come l’oceano, io, pieno di nuvole come il cielo.
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