Negli ultimi anni, l’interesse verso il tema della sostenibilità è andato aumentando sempre di più, soprattutto fra le generazioni più giovani: se però espressioni come surriscaldamento globale, esaurimento delle risorse, acidificazione degli oceani sono per voi quasi o del tutto sconosciute, questo articolo fa per voi. Che sia perché non volete presentarvi alla prossima marcia per il clima con l’aria di quello o quella che ci è andato “solo per tagliare un giorno di scuola”, che sia perché vorreste comprendere ciò di cui parlano i vostri figli quando se la prendono con i “grandi” del mondo, un elenco di 5 libri sulla sostenibilità potrebbe essere un buon inizio.
Prima di cominciare, due precisazioni: il tema della sostenibilità è estremamente complesso, e solitamente si intende come un insieme di tre dimensioni inseparabili – sostenibilità ambientale, sociale ed economica – a cui però non tutti i libri sulla sostenibilità fanno riferimento, per mancanza di spazio o di competenze; inoltre, proprio in base al livello di approfondimento che si sta cercando, l’elenco dei testi da consultare può variare, quindi qui ho raccolto quelli che – a mio modesto, umile e semplice parere – possono costituire una buona base per chi ancora non mastica molto l’argomento e vorrebbe iniziare da qualcosa di facilmente accessibile.
Antropocene: immagini che parlano di sostenibilità
Per iniziare questa piccola rassegna di 5 libri sulla sostenibilità, iniziamo da una raccolta in cui sono soprattutto le immagini a parlare. Antropocene è il termine che secondo alcuni studiosi indica l’epoca attuale, in cui l’ambiente terrestre è stato (ed è tuttora) plasmato a livello chimico, fisico e biologico dalle attività umane: un esempio semplice, per chi non ha mai sentito parlare di antropocene, è l’estinzione di alcune specie animali e vegetali a causa dell’impatto dell’uomo, oppure la pervasività della plastica in tutti gli ecosistemi terrestri (i rifiuti plastici saranno i “fossili” del futuro…)
Antropocene è quindi un cosiddetto coffee table book (cioè uno di quei tomi che solitamente si vedono in salotto per fare un po’ di arredamento), le cui immagini vi introdurranno al tema dell’in-sostenibilità delle attività umane, spingendovi così (si spera) a leggere anche gli altri libri di cui parleremo fra poco. L’opera fa parte dell’Anthropocene Project – il quale comprende anche una mostra e un documentario – e potrebbe essere un ottimo inizio per chi non ama molto leggere, ma vuole comunque informarsi. Purtroppo il libro non si trova molto facilmente: per ora sembra essere disponibile solo su Amazon, altrimenti potete spulciare qualche libreria online dell’usato.
Possiamo salvare il mondo, prima di cena
Gli scritti di Jonathan Safran Foer non dovrebbero mai mancare quando si parla di libri sulla sostenibilità: non necessariamente perché le sue opere siano le più esaustive o le più impeccabili, bensì perché il suo modo di scrivere – empatico, amichevole, incisivo e privo di scientifichese – è accessibile davvero a chiunque. Secondo l’autore infatti, l’emergenza climatica non è una storia né facile né buona da raccontare, e sicuramente non coinvolge abbastanza da alimentare un cambiamento nelle nostre abitudini, così distruttive per la Terra: per questo la maggior parte di noi rimane indifferente, o paralizzato, dunque incapace di agire. Se vi rispecchiate in questa descrizione, sappiate che Possiamo salvare il mondo, prima di cena vi capisce, e tenterà di rispondere alle vostre domande.
Gran parte dell’argomentazione si concentra sull’impatto del consumo di carne, degli alimenti intensivi e dello sfruttamento animale (come già nel precedente Se niente importa. Perché mangiamo gli animali?), perché parlare di sostenibilità senza affrontare il tema dell’impatto delle nostre diete sarebbe come ignorare l’enorme elefante nella stanza, considerando che il 60% delle emissioni di gas serra provocate dal settore alimentare è riconducibile all’industria della carne. (Se dopo aver letto il libro vi venisse fame e decideste di applicare immediatamente ciò che avete imparato, qui trovate un elenco di posti in cui mangiare veg a Torino).
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Il mondo in fiamme. Contro il capitalismo per salvare il clima
Naomi Klein è una giornalista, scrittrice e attivista canadese, nota soprattutto per No Logo, un libro-inchiesta sulla globalizzazione, e in particolare sulle pratiche in-sostenibili per l’ambiente e per le persone di multinazionali come Nike e McDonald’s. Il pensiero dell’autrice è evidente, ed era già chiaro in Una rivoluzione ci salverà – Perché il capitalismo non è sostenibile, uscito nel 2015: affinché il cambiamento sia concreto e reale, è necessario rivedere il sistema economico predominante, guidato dalla logica capitalista. Lo stile della Klein si contraddistingue, e generalmente è apprezzato, per la sua peculiare attenzione alle questioni sociali – non soffermandosi quindi all’accezione ambientale della sostenibilità – ma anche perché quelle di cui tratta sono in genere lotte a cui ha preso parte in prima persona: è il caso ad esempio del Green New Deal, un programma di investimenti negli Stati Uniti di cui l’autrice tratta in Il mondo in fiamme, poiché spera riesca a coniugare sviluppo sostenibile e giustizia sociale, evitando di rincorrere soluzioni “tecnocratiche” che vedono nelle nuove tecnologie – e non nella messa in discussione del sistema – la vera soluzione alla crisi ambientale.
Un mondo senza rifiuti? Viaggio nell’economia circolare
Questo saggio di Antonio Massarutto rientra nella mia piccola rassegna dei 5 libri sulla sostenibilità, pur con un tema leggermente diverso: infatti, il focus dell’autore è chiaramente l’economia circolare – fra l’altro spesso chiamata in causa quando si parla di sostenibilità – ma quel che è soprattutto interessante è l’approccio utilizzato nel trattare l’argomento. Dal momento che i tentativi di greenwashing sono sempre più pressanti, il saggio di Massarutto – con il suo stile oggettivo, chiaro e imparziale – ci regala una sorta di “sistema di lettura” per tutto ciò che sfoglieremo in futuro sul tema della sostenibilità. Di fatto, l’autore non cercherà di vendervi l’idea utopica che un mondo senza rifiuti è possibile, allo stesso modo di come non è possibile diventare sostenibili solo realizzando ciclabili e sostituendo le bottiglie di plastica con le borracce in alluminio. Per questo motivo, potremmo considerare Un mondo senza rifiuti? Viaggio nell’economia circolare soprattutto come un valido metodo di interpretazione delle informazioni e delle notizie.
Drawdown
“Il programma più esaustivo mai concepito per invertire il riscaldamento globale”: così si presenta l’opera di Paul Hawken, realizzata sulla scia del progetto Drawdown, un’organizzazione no-profit il cui fine è “accompagnare l’umanità verso il punto di drawdown (ossia declino) dei livelli di gas serra nell’atmosfera”. Dopo la pubblicazione del libro nel 2017, il sito di Project Drawdown si è affermato come punto di riferimento per un’informazione completa e scientificamente valida riguardo alle soluzioni contro la crisi climatica. Perciò, giunti al termine di questa rassegna di 5 libri sulla sostenibilità, ci sembrava essenziale concludere con una sorta di “barlume di speranza”, sotto forma di guida alle possibili vie che il genere umano può imboccare per rendere la sua permanenza sulla terra più sostenibile. Non fatevi spaventare dall’entità dell’impresa: benché tutte le informazioni contenute mettano d’accordo la maggior parte della comunità scientifica, oltre a evidenziare costi e benefici di ogni azione, ciascuna soluzione occupa solo una o due pagine, quindi non vi ritroverete persi in una marea di dati e termini incomprensibili.
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Come premesso all’inizio, questa è soltanto una selezione personale e affatto esaustiva, quindi vi aspettiamo nei commenti con i vostri suggerimenti riguardo ai libri sulla sostenibilità che chiunque dovrebbe leggere!