23 Aprile 2024
Filosofia di Cucina

10 ristoranti veg a Torino

Fino a qualche anno fa, andare a mangiare fuori evitando carne, pesce e altri derivati animali sarebbe sembrata una distopia, il ripetersi monotono di patate al forno, pizza marinara, pasta al pomodoro e insalatine (al massimo si poteva sperare in qualche ristorante etnico).

Tuttavia, di recente, l’offerta per vegani è andata allargandosi sempre di più, fino a fare di Torino una delle dieci città più vegan friendly nel mondo. Ecco quindi un elenco di ristoranti veg a Torino, pensato sia per chi segue questo stile di vita, sia per chi desidera ampliare i propri orizzonti in cucina.

ristoranti veg a Torino

Soul Kitchen: uno dei primi ristoranti veg a Torino

Partire da Soul Kitchen – aperto nel 2013 in quel di Santa Giulia – sembrava d’obbligo: avviare un ristorante di questo genere otto anni fa (quando i vegani in Italia erano pressoché sconosciuti, o al massimo noti come tipi pallidi e affetti da carenze nutrizionali) sembra già di per sé una rivoluzione, la quale tuttavia sembra accentuata dal concetto che sta alla base del ristorante.

Non “vegano”, bensì “vegetale e integrale” – come ama definirlo il fondatore Luca Andrè – dove ogni ingrediente viene ripensato e presentato in maniera inaspettata e originale. Benché una lettura al menù possa evocare atmosfere surreali e ostentate, il locale è in realtà piuttosto rustico e accogliente, quasi a rispecchiare quella fedeltà alla terra e alla natura che guida la scelta del menù. Infatti, le portate variano in base alle stagioni – in questo momento si possono assaggiare Il Sottobosco, a base di seitan e tartufo, oppure Come quando fuori piove, un dolce speziato pensato per evocare “una domenica d’ottobre” – e vengono interamente preparate in casa, a eccezioni della pasta, del tofu, del tempeh e del seitan, provenienti da un pastificio nelle vicinanze del ristorante.

Soul Kitchen è un porto sicuro anche per coloro che hanno intolleranze o allergie, grazie alla varietà di piatti senza glutine, senza soia e senza frutta secca. Particolarissime sono anche le pinse preparate a pranzo, completamente vegetali.

Giuggiole Bioveganeria

Restando in Vanchiglia, a pochi passi da Palazzo Nuovo e dalla Mole Antonelliana, si trova Giuggiole, una trattoria che poggia su valori come il biologico, l’equosolidale, la filiera corta, la stagionalità, l’autoproduzione e il riciclo. Il clima è informale, i prezzi accessibili (c’è un menù a prezzo fisso per studenti), in grado di far ricredere chiunque pensi che l’alimentazione veg sia “solo per pochi”. Per chi è di fretta (magari in pausa fra una lezione e l’altra) è possibile anche scegliere il take-away, mentre per coloro per cui non è mai abbastanza, esiste la possibilità di organizzare corsi di cucina vegetale a domicilio.

Selezione Naturale

Nello stesso stile informale e familiare, proprio dietro ai Giardini Cavour, si trova Selezione Naturale. Il menù non è 100% vegetale (ci sono alcuni piatti vegetariani), perciò può essere un buon compromesso quando volete andare a mangiare fuori con amici e parenti ancora un po’ scettici rispetto alla cucina vegan. Una menzione speciale va fatta alle centrifughe, ai frullati e agli estratti, che da soli occupano metà del menù! Quest’ultimo inoltre, è tutt’altro che banale: in particolare i primi piatti, dai ravioli sardi agli scialatelli, fino al sartù di riso con ragù di soia.

Oh! mioBio

A metà fra ristorante e bottega, Oh! mioBio offre piatti semplici a base di cereali integrali, legumi e ovviamente verdure, oltre a ospitare un piccolo spaccio di prodotti biologici, preferibilmente locali e da piccoli produttori. Ogni giorno il menù viene presentato su una lavagna esposta all’ingresso, senza mai lasciare a bocca asciutta i palati celiaci. Se steste organizzando poi la vostra festa di compleanno, ma non sapeste a chi rivolgervi per la torta, Oh! mioBio prepara su ordinazione dolci senza zucchero né ingredienti di origine animale.

L’Orto Già Salsamentario

Magari già noto anche agli onnivori – grazie alla sua comparsa in Quattro Ristoranti, il programma di Alessandro Borghese – l’Orto Già Salsamentario suona un po’ come un ossimoro: salsamentario è infatti un termine ormai in disuso, che indica il salumiere. Il fondatore è Eduardo Ferrante, di formazione informatico, e questo lascia intendere che molto probabilmente si tratta di un posto fuori dagli schemi. Un’ampia porzione del menù è dedicata all’alimentazione raw, ossia cruda: non insalate e macedonie, bensì burger e torte crudisti – fra i tanti – resi deliziosi grazie a marinature, fermentazioni ed essicazioni.

ristoranti veg a Torino

Van Ver Burger

Si potrebbe dire che Van Ver Burger nasce come spin-off dell’Orto Già Salsamentario: i due creatori Pasquale e Daniele facevano infatti parte della crew di Eduardo, ma un giorno Daniele “ha sfoderato un burger vegano così buono che sarebbe stato un peccato non condividerlo con il pubblico!”, come raccontano a chi si interessa della loro storia. Così, in piena pandemia, l’ormai inconfondibile truck blu ha iniziato a girare per la città, guadagnando in pochissimi mesi l’affetto (e gli stomaci!) di chiunque si imbatta nei loro burger, vegani e non. Se pensavate che “fast food” e “sano” fossero termini inconciliabili, dovrete ricredervi: tutto è fatto in casa, fino alla maionese vegetale la cui ricetta è segreta.

Dove trovarli? Seguite la loro pagina Instagram per scoprirlo, dal momento che il loro furgoncino fa tappa in un posto diverso ogni giorno della settimana.


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Mezzaluna Bio

Si avvicina al ventennale, e mentre numerosi ristoranti veg a Torino sorti “precoci” hanno chiuso negli anni, Mezzaluna Bio si è anzi espanso, diventando anche gastronomia e caffetteria. Il vanto della cuoca Daniela è quasi certamente l’insalata russa senza uova, ma gli omaggi alla cucina regionale sono evidenti anche tramite l’antipasto piemontese con tofumino e la pasta ripiena; non mancano poi richiami alla cucina etnica, con spaghetti alla thailandese, tempeh al teriyaki e moussaka di melanzane.

La Gastronomia Veg

Se finora si è rimasti in zona centro-collina, nel caso cercaste un posto cozy in cui fermarvi a mangiare non troppo distante dal Politecnico, in una ventina di minuti si può raggiungere la Gastronomia Veg. Anche in questo caso il menù è stagionale, le preparazioni – fra cui torte salate, paté di lenticchie, riso rosso con topinambur e noci – senza pretese, eppure in grado di stupire anche i non vegani, le cui recensioni costituiscono la maggioranza sulla pagina Facebook.

Give Me Veg

Un altro spin-off, questa volta nato dal locale dello chef Antonio Chiodi Latini – anch’egli proprietario di uno fra i più celebri ristoranti veg a Torino – Give Me Veg è un bistrot che persegue la stessa filosofia culinaria dello chef, ma con uno stile più casual. Quindi gli ingredienti vegetali sono al centro dell’attenzione, non soltanto perché costituiscono la base del menù, ma anche perché vengono selezionate a livello locale, creando un legame con gli agricoltori. Anche qui si trovano burger vegetali con tanto di chips, ma la vera particolarità è la pizza: non la solita marinara oppure “Per favore una pizza senza…” a cui devono adattarsi generalmente i vegani in pizzeria, bensì condimenti gourmet e farine non raffinate, con lievitazione naturale.

Altrimodi

Pronto ad accogliere chi arriva in città scendendo a Porta Susa, Altrimodi nasce dalla passione per la cucina naturale di Lucia Cunha, brasiliana di nascita. L’interno ricorda uno dei primi e dei più celebri ristoranti veg di Berlino (oggi diventato un ristorante di sushi 100% vegetale), che visitai nel 2014, quando entrare in un locale che offriva cucina esclusivamente vegetale mi era sembrato un miraggio. Il menù assomiglia a un viaggio attorno al globo, fra le specialità di paesi lontani: dalla bowl Tex Mex al gazpacho, dal club sandwich all’immancabile hummus (un pilastro dell’alimentazione veg), fino all’apple pie e ai diversi tipi di farinata.

C’è ancora spazio per il dolce? Allora può tornare utile un elenco delle migliori gelaterie veg di Torino!

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