Durante la quarantena dello scorso marzo le nostre abitudini hanno rallentato, se non addirittura cambiato faccia. Ma se ci è piaciuto tanto mettere le mani in pasta e cantare dal balcone, quali sono le 5 cose che non ti mancano della quarantena?
L’obbligo nazionale di rimanere in casa e non avere contatti con nessuno, è stato una figata soprattutto per gli asociali latenti. Si sa però, che il troppo stroppia: l’abuso di contatto con la famiglia e la mamma ti farà provare ribrezzo verso futuri abbracci, troppi alcolici bevuti in solitaria ti faranno odiare i weekend e troppo Netflix ti farà odiare le serie tv, no quello no dai non capiterà mai.
Ecco una lista di cose che non rifarei.
1. La coda al supermercato
Che sia stata quella dei primi giorni quando ancora si millantava il lockdown o che sia stata quella fatta per motivi di sicurezza e distanziamento, sicuramente la spesa in coda non ci mancherà, ma forse il distanziamento forzato sì.
La corsa al lievito o alla farina? Chi non rispetta la distanza o peggio ancora chi salta la fila? Cosa ti mancherà di meno?
Io penso che chi saltasse la fila in questo momento sale ai primi posti della mia lista. Anche se fare la spesa era diventato più difficile non ti facevi prendere dal panico. Quindi nessun accumulo compulsivo è stato fatto, anche perchè quale altra scusa avresti usato per la tua ora d’aria?
Il supermercato è sempre stato un campo di battaglia, una guerra a chi si acchiappa prima il sushi al banco o l’ultima scatola di grissini.
Poi l’aspettare fuori in una stagione poco soleggiata non ha aiutato la concentrazione e il ripasso mentale della mappa del Carrefour, causando così il rallentamento dell’operazione spesa e di conseguenza far allungare la coda. Ancora oggi, quando mangio pesante, uno dei miei incubi è la fila infinita, sicuramente tra le 5 cose che non ti (e non mi) mancano della quarantena . Non voglio tornare a sentirmi una turista ogni volta che in frigo manca il latte.
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2. Chi si è riscoperto sportivo
Ci sono stati avvistamenti di persone, che durante la quarantena, sono dimagrite anziché mettere su la pancia da lievitati. Queste creature mitologiche si sono riscoperte sportive, palestra chiusa? “No problem” alziamo le casse dell’acqua che mi sono costate ore di coda.
I più esperti erano già preparati grazie agli attrezzi di “Decathlon” e per sentirsi a proprio agio hanno deciso di mettere su musiche da zumba e buttato qua e là asciugamani così da ricreare l’ambiente ideale.
I peggiori però, sicuramente tra le 5 cose che non ti mancano della quarantena, sono stati quelli che hanno condiviso minuto per minuto il loro allenamento facendo sentire, chi come me impegnata in un maratona di Netflix, ancora più in colpa per l’arrosto in forno. Comunque il piacere di stare sdraiato sul divano è più forte delle piaghe da decubito.
3. Le videochiamate, tra le 5 cose che non ti mancano della quarantena
Parliamoci chiaro, si i nostri amici ci mancavano, si che belle le interazioni sociali, ma quante sono state le videochiamate fatte? Troppe.
Pensiamo addirittura che app come “Zoom” hanno avuto il loro apice grazie a queste.
A tutte le ore era necessario essere pronti ad una scusa credibile: “Scusa stavo dormendo” oppure “Scusa stavo leggendo”, perchè poi alla fine cosa c’era da dirsi? “Ah, hai sentito l’ultimo dpcm?” e ancora “Stasera qual è la scaletta del balcone?”. La scusa dello studio non ha mai funzionato, non hai aperto lo stesso libro nonostante ti fossi ripromesso di lavorare sul tuo automiglioramento personale.
Ma noi studenti siamo stati obbligati si, alle videochiamate, ma queste erano lezioni quindi per dovere civico dovevamo rispondere e a porre attenzione, mica vuoi perderti la laurea per strada? Oltretutto vuoi mica non laurearti in pigiama?
Lo sappiamo tutti, però che la motivazione principale per non rispondere al primo squillo, sono state le nostre condizioni poco decorose dovute a quel vecchio pigiama brutto quanto comodo, oramai stavi battendo il record di giorni passati con i pantaloni di pile dentro i calzini.
D’altronde tutto si è trasformato in videochiamata: aperitivi, lezioni di yoga, lezione di scuola, pranzi della domenica e chi più ne ha ne metta, una cosa non è cambiata le brutte figure in chat con il ragazzo che ti piace.
4. La passeggiata con il cane
I veri eroi di quei giorni bui sono stati i nostri amici a quattro zampe. Si, perchè loro si sono sacrificati ogni mezz’ora circa per scendere le scale del palazzo e fare il giro di quartiere ormai diventato canonico.
Forse questo punto è da elencare nella lista delle 5 cose che non ti mancheranno della quarantena di Fuffy o Fido, fate voi.
Che siano state le sette del mattino o le dieci di sera se il guinzaglio tintinnava si vedeva solo una coda correre via e nascondersi sotto al divano. Voi sareste stati contenti di alzarvi dalla poltrona o dal divano nel momento più bello del sonnellino?
L’unica nota positiva per i nostri amici pelosi è stato passare più tempo insieme a noi per ritrovare l quotidianità perduta, non solo più la carezza di saluti una volta tornati dall’ufficio.
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5. Le dirette fra le 5 cose che non ti mancheranno della quarantena
Va bene che avessimo tanto tempo, ma guardare degli sconosciuti parlare, attraverso uno schermo non era il miglior passa tempo che si potesse scegliere. Pure perché si discuteva di cose che ancora oggi pensi di non aver capito,
Quelle di Conte escluse ovviamente, ma il tuo amico delle elementari che gioca a Taboo in una videochiamata condivisa non sarà stato il miglior spettacolo della giornata.
Ei, se ve ne siete perse, quelle che ormai sono diventate un pezzo di storia leggi qui le dirette da rivedere.
Hai visto, perfino, appiattirsi le differenze social(i) con i Ferragnez, chiusi come te in casa a discutere con il Codacons.
Alla scoperta dei murales di Toward.
Che siano state le dirette, le videochiamate o la fila per al spesa non importa cosa vi sia mancato di più. L’importante è sperare di rivederle più tardi possibile. Dai, alla fine ci sono state anche cose positive portare da questa situazione, come il patriottismo o che so riscoprire il piacere di saltare le pizzate di classe senza sentirsi in colpa.