7 Dicembre 2024 6:29
LA BUONA NOTTE di Rab - TheGiornale.it

Come le radici 

Sono strade che si divorano tra le mani, intrecci filosofici per noi semplici esseri umani. Siamo io e te, come le radici nascoste sotto l’asfalto, perse a fare l’amore.

Contro ogni forza che voglia soffocarci, fino a spaccare il cemento, capaci di arrivare a mostrarci. Le radici come noi, che ci aggrovigliamo fino a mescolarci, gli alberi a spogliarsi e poi vestirsi, restando lì, fermi a guardarci. Mentre senza premura creiamo un’altra spaccatura, un nuovo disegno dove la pioggia verrà a morire, dove uno sbadato finirà per inciampare.

Rosse radici, strade nel tuo bulbo oculare. Sangue, odore di chi non sa più dove guardare. Verdi, dentro le foglie che appese non sanno più stare. Azzurre, come il cielo che continua a scavare dentro le nuove, nuovi pianeti da cercare.

L’amore è qualcosa di idilliaco, e tu sei come le radici, non sai dove mi vuoi portare.

Allora mi tieni sveglio, come l’autunno che non sa finire. Allora mi accarezzi le cicatrici, esposte come le radici. Le nostre due schiene, inarcate a fare l’amore. I nostri spigoli che s’intrecciano, capaci di stare. Fermi, guardare il mondo appassire, in sintesi, clorofilliana.

Le mie mani, dentro il tuo seno, come nella terra a scavare, a cercare un cuore che chissà, dove è andato a morire?

Come le radici, fatte per restare. I tuoi occhi, rimasti dentro i miei, ed ora non so più guardare.

 

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