LA BUONA NOTTE di Rab – Interprete per caso
Interprete per caso
Le cose bisogna saperle interpretare.
Questa è una delle affermazioni che ci viene spesso propinata quando qualcosa non va per spronarci a non arrenderci.
E obiettivamente non è così sbagliata questa diceria popolare, provare per credere. O ancor meglio, ci potrebbe bastare prendere come esempio Thamsanqa Jantjie, meglio noto come l’interprete ASL (la lingua dei segni) che ha tradotto in diretta mondiale i discorsi che si sono tenuti in memoria di Nelson Mandela nel 2013 al funerale di quest’ultimo.
Cosa ha fatto di tanto particolare questo interprete? Non ha tradotto un bel niente.
Il fatto è divenuto noto subito su Twitter e sui vari social, attraverso i quali la comunità sorda ha espresso in tempo reale le proprie perplessità rispetto alle traduzioni che Jantjie stava producendo.
Immaginate di essere a pochi metri da Obama, l’allora presidente degli Stati Uniti, e davanti a milioni di persone in diretta TV state gesticolando a casaccio segni che non significano assolutamente nulla.
Geniale, no?
Minimante non è geniale ciò che vi sto raccontando, ma non la pensa così il mondo che ci circonda e che viviamo.
Il nostro interprete infatti è diventato famoso grazie a questa sua prestazione. Tanto da essere stato poi scelto come testimonial per una applicazione, che indovinate un po’ cosa fa?
Aiuta a condividere e vedere video nella lingua dei segni.
Ma il mondo è un posto fantastico proprio per questo, perché puoi prendere per il culo tutti, fingendoti un interprete, dichiarandoti poi malato di mente e qualche mese dopo puoi lucrarci anche sopra facendo da testimonial (chiedendo naturalmente scusa, perché chiedere scusa è sempre importante) ma con un unico obbiettivo, avere un guadagno.
Perché la vita va interpretata per i segni che ci manda, come questo.
Un interprete per caso, come dovremmo imparare ad esserlo tutti noi.
