Le app hanno preso sempre più il sopravvento nella vita quotidiana delle persone. E molte tra queste aiutano gli utenti, possessori di uno smartphone, a guadagnare qualche soldo seguendo alcuni “compiti”. Da quelle salutari a quelle consumistiche se ne hanno di tutti i colori.
Alcune start-up hanno deciso di investire sulle criptovalute, soldi virtuali che si convertono in soldi veri su Paypal oppure guadagnando buoni sconti per gli acquisti on-line. Stanno avendo un enorme successo quelle che fanno guadagnare facendo foto o addirittura camminando.
BeMyEye, Streetbees e TiFrutta: tasks e cacciatori di articoli
Le app che stanno avendo sempre più successo sono quelle legate ai tasks: compiti o missioni da svolgere per guadagnare soldi. Alcune pagano più soldi, come scattare una foto in un negozio o registrare il prezzo di un prodotto. Altre invece possono durare solo alcune ore, quindi gli utenti devono anche essere veloci per poter svolgere l’incarico in tempo.
Le nuove earning app sono una sorta di piattaforma per rispondere alle domande di mercato delle aziende che vogliono sapere il valore dei prodotti concorrenziali. Inoltre, questo particolare tipo di app, cerca di dare missions sempre più variegate per non far annoiare gli utenti e far interagire più spesso gli utenti con altri incarichi.
Un esempio è Streetbees, campione di incassi e download (circa mezzo milione di download). Il funzionamento è semplice: scegli un compito da completare, rispondi alle domande e incassa il premio. Fare fotografie, rispondere ai sondaggi e girare per negozi possono darti dei premi in denaro virtuale e riscattabili sul momento in soldi veri. Quella più “spionistica” è BeMyEye, una delle prime app nate per poter premiare i moderni 007 del consumo. Ogni utente può seguire dei livelli come se fosse un gioco seguendo i compiti man mano che completa ogni incarico. Gli utenti sono chiamati Eye, e mettono in comunicazione i consumatori con tutte le aziende dentro l’app. Le risposte date dagli Eye danno informazioni utili alle marche per migliorare le promozioni e studiare il mercato concorrenziale.
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Dagli incarichi basati sulle foto e sondaggi c’è anche quello sul consumo. TiFrutta non poteva che essere disponibile per la Apple, la nuova app dei big data tutta italiana che premia chi fa la spesa. Consultando l’applicazione si possono capire quali premi si possono riscuotere e come farsi riconoscere i premi in euro. I passaggi sono solo 3: fare la spesa, foto allo scontrino per dimostrare di aver acquistato il prodotto e guadagnare soldi veri (trasferibili su Paypal o tramite bonifico bancario). I prodotti sponsorizzati che collaborano con l’app sono davvero tanti: dall’Heineken alla alla Barilla, fino ad arrivare a Lavazza e Nivea.
MoveCoin e QuietCoin, le app per il movimento sostenibile
Le app che sfruttano il movimento e la collocazione GPS, ogni tot passi si possono guadagnare premi in criptovalute e spendere in negozi virtuali.
Quietcoin l’app che ti premia prendendo una pausa dal cellulare, facendo qualcosa di impegnativo e praticando attività fisica per guadagnare soldi veri. L’app è poco famosa in Italia, è da poco stata inserita sul mercato ma ha avuto abbastanza successo nel Regno Unito e Stati Uniti: circa 5 milioni di utenti. I premi sono in moneta virtuale e spendibile sui negozi in dentro l’app Sweatcoin. Il pagamento è circa 0,95 euro ogni 1.000 passi. La versione gratuita permette di guadagnare solo 5 Sweatcoin al giorno e per poterne fare di più bisogna sottoscrivere ad un abbonamento.
Un altro esempio è Movecoin, un’app tutta italiana che sfrutta il movimento fisico per guadagnare soldi. Il claim di presentazione dell’app ne spiega la filosofia:” E’ la prima app che ti paga per ogni chilometro che percorri, con moto ecologico: più cammini, più corri, più pedali, più guadagni”. Sono fitness ed ecologia le nuove attività di guadagno delle criptovalute, spendibili sull’app o convertibili su una carta di credito.
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In conclusione, si può dire che l’unica pecca di queste applicazioni è l’abbonamento mensile che ne limita l’uso, ma l’idea di utilizzare l’attività fisica come mezzo di guadagno non è un’idea così malsana, soprattutto se si guadagna anche in salute.