Le serate in Vanchiglia non saranno più le stesse, Gnoccorikò è pronto a stupire i palati grazie ad una grande specialità modenese: lo gnocco fritto.
Torino ospita numerosi locali e ristoranti esordienti che cercano di distinguersi in uno scenario che è sempre più competitivo. Sviluppare l’idea geniale non è facile e tantomeno mantenere vivo un progetto nascente. Angelo, giovane titolare di Gnoccorikò, pensiamo abbia trovato il filone giusto.
Vediamo come nasce Goccorikò a Torino.
Questa è la storia di una passione che inizialmente non ha a che fare con il cibo. Angelo, uscito dal liceo, si trova a dover scegliere un percorso che lo porta a lavorare dieci anni come dipendente d’azienda. In questo lungo periodo, costellato di gioie e dolori, una costante per lui rimane la sperimentazione nella preparazione dei cocktails. Parallelamente al lavoro così si migliora costantemente nel moderno esercizio di bartender, facendone un passatempo che ancora oggi allieta gli amici nei weekend. “Aprire un altro locale dove andare a bere qualcosa a Torino – ci dice – avrebbe voluto dire scontrarsi con colossi ormai radicati sul territorio come punti cardine; io volevo distinguermi con qualcosa di nuovo”.
Angelo capisce che il contatto con il pubblico e le “mani in pasta” sono due cose che gli appartengono naturalmente e decide di trovare il modo per mettere in pratica queste capacità, entrando nel mondo della ristorazione. A questo punto, la decisione fondamentale, quella che può decidere le sorti della nuova attività: cosa offrire.
Il rischio di inciampare nella classica pizzeria di cui Torino è ormai satura è alto, ma Angelo, guardandosi intorno, ha la fortuna di conoscere una signora di Modena che gli regala un ottimo consiglio: servire lo gnocco fritto.
Stiamo parlado dello gnocco “alla vecchia maniera”.
Questo perché la ricetta arriva direttamente dai quaderni sgualciti della signora modenese, tramandati nel tempo. Si tratta di un impasto di acqua, sale, lievito fresco e un mix di 3 farine diverse, lasciato lievitare naturalmente per 24 ore. Sono selezionati ingredienti di qualità che portano con sé l’Italia e la tradizione.
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Al termine della lievitazione, l’impasto è pronto per essere spianato e tagliato sul momento nella forma caratteristica che contraddistingue il famoso Gnocco Modenese.
Quello che ne risulta è un prodotto perfetto da accompagnare ad un’ampia selezione di salumi, formaggi, creme dolci e salate, assemblati in combinazioni dal sapore unico e inconfondibile.
L’unica modifica effettivamente apportata da Gnoccorikò è la frittura.
Entriamo ora in questa location ristretta ma perfettamente organizzata per sfruttare al meglio lo spazio disponibile. Gnoccorikò ha in serbo numerose novità ed eventi pronti ad abbellire ancora di più quella che siamo sicuri possa diventare una perla rara sul territorio torinese.
Salutiamo Angelo e come riporta anche sul sito ufficiale: “Break the rules”!
La Rubrica di filosofia di cucina è sempre alla ricerca dell’originalità torinese e di nuove scoperte in campo enogastronomico.