Tesi di laurea. Ultimo esame. Ansia. Tutti ci siamo passati almeno una volta nella nostra interminabile carriera universitaria. Ventitré anni. La laurea tanto attesa e desiderata è ormai vicina.
Solo una cosa si frappone fra voi e Lei: l’ultimo esame.
Sì esatto, quel mostro che avete lasciato indietro e che vi perseguita sin dai primi anni. Quello che per alcuni è una passeggiata e per voi l’iceberg del Titanic. Trovate il coraggio di presentarvi a un appello e tac, respinti. Raccogliete i cocci mentre state preparando altri mille mila esami e facendo le più svariate cose pur di non sentirvi nullità, ritrovate il coraggio, vi ripresentate e aridaje, respinti di nuovo. Lo sconforto prende il sopravvento.
La laurea vi passa davanti e vi fa ciao come le caprette di Heidi. Vi sentite stupidi e impotenti. Passate ore a chiedervi per quale assurda e crudele congiunzione astrale siate ancora nel loop dell’ultimo esame, quello magari (anzi sicuramente) più inutile per il corso di studi. Analizzate ogni minimo dettaglio in attesa della correzione, a cui vi presentate in ritardo per l’ennesima volta.
Vi chiedete se la scelta sul vostro futuro sia stata quella giusta, maledite il vostro giovane IO e vi lanciate in elucubrazioni e pensieri filosofici, cedendo piano piano al pessimismo di Schopenhauer. Vi rintanate in camera, riflettendo sulla vostra precaria situazione esistenziale davanti a una serie tv firmata Netflix. Cercate in tutti i modi e ovunque un barlume di speranza, ma Lei è proprio lì di fronte a voi che vi osserva nella penombra.
Ebbene sì ragazzi, siamo giunti in un’epoca in cui siamo giudicati e considerati come persone in base all’ultimo esame che ci permette di conseguire un titolo, non in base a ciò che siamo.
Ci sentiamo nullità non perché siamo persone orribili e inutili, ma perché non passiamo un esame dopo mesi di sacrifici e impegno.
Oggi è un giorno no, in cui tutto è grigio e tragedia?
Allora vi auguro di saper rimettere insieme i cocci anche questa volta, di saper affrontare i fallimenti, di non perdere l’ambizione di essere grandiosi sempre. Non adagiatevi nella mediocrità, ma anzi uscitene a testa alta ,da studenti che ritenteranno , ma soprattutto da esseri umani che si rialzano.