Essere casa
Ho imparato che “casa” non è un luogo, ma un sentimento. – Cecilia Ahern
Però tante volte ci sentiamo fuori posto, perché abbiamo un disordine sentimentale che fa invidia alla camera di un adolescente.
Forse questa storia degli Airbnb ci sta dando alla testa, forse stiamo diventando come case che vanno bene solo per essere affittate, perché tanto poi nessuno decide di restare. Sentiamo il bisogno di fuggire, di cambiare aria!
Avete mai alloggiato in una casa presa in affitto?
Vi siete mai trovati a guardare foto di sconosciuti sorridenti? Avete mai posato lo sguardo su un calendario del 2007 mentre il vostro vi ricordava che quegli anni erano ormai lontani?
Per non parlare poi dei soprammobili, pieni di polvere, dimenticati da tutti.
Essere casa, cosa non da tutti.
Ci sono occhi che ci convincono a cambiare residenza, a dare loro un luogo, una buona ragione per sorridere e piangere.
Casa significa anche questo. Significa avere noi soli la chiave per poter entrare, noi e quell’amico che in estate viene a bagnare le piante, a far prendere aria alle pareti.
Casa vuol dire sentirsi al sicuro, tra mura amiche. Vuol dire pagare un mutuo, investire nel futuro. Pittare le pareti, cambiare le lampadine se si fulminano e fare attenzione a non disturbare i vicini.
Poi a casa non abbiamo mai paura del buio, ci avete fatto caso?
Così dovremmo prestare più attenzione, al dove ci sentiamo a casa.
Essere casa di qualcuno è un impegno importante.
Perché i sentimenti non sono un luogo, sono presenti ovunque e non ci lasciano mai.