Quella giusta
“Sembrava che tutti si fossero ridotti ad avere il cuore come quegli asciugamani sintetici che vanno di moda ora, quelli che si vedono specie in palestra. Quelli talmente sintetici che strofina strofina, non asciugano un cazzo.”
In Nonostante Tutto ho descritto l’amore contemporaneo così, perché è questo che siamo diventati. Impermeabili.
Vedo l’amore come un enorme paura che in pochi riescono a combattere, e fatico tantissimo a trovare esempi che mi diano torto. Sarà che l’amore non si vede più, che ce l’hanno nascosto. Non trovate?
Così capisco chi si rifugia in un libro, in un telefilm o passa la vita chiuso in sé stesso. Chi sceglie di difendersi in questo modo dai sentimenti.
Perché l’amore è qualcosa di fortissimo, è come una Ferrari, vorrebbero averla tutti una Ferrari, ma poi quanti saprebbero guidarla come merita d’essere fatto?
L’amore è pericoloso, lo siamo tutti, per questo ci spaventiamo a vicenda, per questo smettiamo di cercare quella giusta a cui dedicarci appieno, questo è il motivo per cui se l’Azzurro non esiste più è giusto dipingerselo.
Ma noi non siamo destinati a questo, non fa per noi, è la storia ad insegnarcelo.
Siamo famelici costruttori di sogni che nascono da pianti notturni, siamo demolitori di barriere per abbattere sorrisi che temono di sbocciare.
Ed è questa difficoltà che proviamo noi tutti nell’esprimere i nostri sentimenti a farci sentire costantemente come quelli sbagliati.
Perché una rosa che non è destinata a sbocciare, non dovrebbe neppure essere munita di spine, ma ad oggi solo quelle riusciamo a mostrare.
Allora tanto vale non esistere se non possiamo poi essere un’emozione, quella giusta da far vivere a qualcun altro che come noi ci stava cercando.