23 Marzo 2025 21:50
Vivere mille vite - TheGiornale

In una sua celeberrima citazione, Umberto Eco attribuiva alla lettura il potere di vivere mille vite.
Ed è proprio questo l’obiettivo dei lettori: diventare qualcun altro per il tempo necessario a fuggire da se stessi, immergendosi in altri mondi, vicini o lontani non importa, purché siano diversi.

Oggi vi porto alla scoperta di 5 libri che, grazie alla caratterizzazione dei personaggi, riescono a scavare a fondo nel loro vissuto permettendo al lettore di realizzare quella magia di cui parlava Eco e vivere, attraverso le loro esperienze, mille altre vite.

Le mille vite di Archie Ferguson: 4321, Paul Auster

Il primo libro di questa selezione non poteva che essere 4321 di Paul Auster, un mastodontico volume pubblicato da Einaudi nel 2017, che è stato definito il romanzo più complesso e labirintico dell’autore americano.

La narrazione prende spunto da una domanda esistenziale che probabilmente tormenta ognuno di noi in determinati momenti: cosa sarebbe stato della nostra vita se invece di quella scelta ne avessimo vissuto un’altra?
Il protagonista è Archie Ferguson, un giovane americano nato in pieno periodo postbellico, nel 1947; Archie, guidato dalla penna magistrale di Auster, si ritrova ad imboccare quattro strade diverse in cui le piccole esperienze che affronta quotidianamente diventano la chiave del suo destino.
Infatti, le quattro strade altro non sono che le vite che avrebbe potuto vivere se, in un dato momento, avesse fatto qualcosa di diverso.
Si tratta di un romanzo unico nel suo genere che ci insegna a valorizzare ogni piccola decisione che prendiamo nella nostra quotidianità perché potrebbe essere proprio quella la scelta che cambierà il corso della nostra esistenza.

Come se non bastasse, l’autore pone il lettore davanti ad un altro dilemma. Il libro, infatti, si può leggere in due modi: fidandosi di Auster, quindi leggere le varie vite esattamente come sono scritte, oppure ripercorrere ogni singola vita in modo cronologico per poi tirare le somme di questo grande intrico di emozioni, personaggi ed esperienze.

Vite che non sono la mia, Emmanuel Carrère

Un cuore nero può salvarsi?

Quaderno proibito, Alba de Céspedes

Scritto nel 1952, Quaderno proibito è, a mio parere, un capolavoro della letteratura italiana, sorprendentemente attuale ancora oggi.
La protagonista del romanzo è Valeria Cossati, una donna della classe media nell’Italia degli anni Cinquanta. Valeria ha quarant’anni e una vita caratterizzata da una routine ben definita, divisa tra i ruoli di lavoratrice, moglie premurosa e madre attenta. Insomma, una vita ordinaria, fatta di piccole cose e una famiglia ben solida alle spalle.
Tuttavia, un giorno Valeria decide, quasi d’impulso, di acquistare un quaderno dal tabaccaio sotto casa. Un gesto apparentemente innocuo, che però getta la donna in uno stato di agitazione continua: in nessun modo e per nessuna ragione, i figli e suo marito Michele devono trovare quel quaderno.

Da queste pagine bianche ha inizio la nuova vita di Valeria. Da quel giorno infatti, la donna dedicherà ogni momento libero alla scrittura, al racconto delle sue giornate, apparentemente tutte uguali. Col passare del tempo qualcosa dentro Valeria cambia e quel piccolo acquisto assume un significato sempre più importante e, in qualche modo, sovversivo.
Infatti, quello che inizialmente era stato concepito come un diario di ricordi familiari, in cui annotare gli avvenimenti belli, quelli che si rileggono a distanza di tempo con gli occhi che brillano, diventa, improvvisamente, uno spazio in cui Valeria è semplicemente Valeria e non la moglie di Michele o la madre di Mirella e Riccardo. Grazie alla scrittura, Valeria riflette e analizza la sua vita e la verità le cade addosso: la sua vita non è perfetta come immaginava. Tutto si sta progressivamente sgretolando, a partire dal suo rapporto col marito che la dà per scontata, sia come moglie che come madre.
Valeria si ritrova, quindi, costretta a dover reagire alla nuova consapevolezza di poter vivere mille vite, molto diverse da quella che sta conducendo. Riuscirà a far valere la propria indipendenza?

Un senso di te, Eleonora Geria

Un senso di te è il racconto toccante di una madre, Eleonora, che lotta ogni giorno per la sua famiglia, in particolare per suo figlio, nato sordo.
Questo libro non è solo un viaggio nel mondo della disabilità, come forse nessuno l’ha mai raccontata, ma anche un grande faro di speranza per tutti coloro che sperimentano situazioni simili.
La narrazione autentica, cruda, permette al lettore di immedesimarsi in ciò che viene raccontato.
Dal momento in cui capisce, dopo 7 mesi dalla sua nascita, che Nicola è sordo, Eleonora è costretta a mettere in discussione tutti gli equilibri quotidiani e familiari.
La ricerca di una nuova dimensione, di un nuovo modo di esprimersi e di comunicare per non escludere Nicola è un atto d’amore immenso che Eleonora compie quotidianamente, nonostante le difficoltà e la disperazione che ogni tanto prende il sopravvento.
Un romanzo di grande impatto emotivo che mette al centro il tema della disabilità che tutto sconvolge.


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Addio fantasmi, Nadia Terranova

Concludiamo questa carrellata di consigli con un altro dei miei libri del cuore ovvero Addio fantasmi di Nadia Terranova.

Questo romanzo è un viaggio, non soltanto in senso fisico ma anche, e soprattutto, in senso emotivo.
La vicenda ha inizio quando Ida, la protagonista, viene richiamata a Messina dalla madre. Insieme dovranno prendersi carico dei lavori di ristrutturazione dell’appartamento di famiglia, prossimo ad essere veduto.

Ida è una donna dal carattere forte, abituata a cavarsela da sola. Ventitré anni prima, infatti, quando era solo una ragazzina, è stata obbligata a crescere nel dolore quando, suo padre, un bel giorno è scomparso nel nulla senza lasciare traccia.
Un trauma che ha inevitabilmente segnato il suo modo di affrontare gli ostacoli che la vita le ha posto davanti, tra un rapporto difficile con la madre, un matrimonio e un lavoro alla radio che, purtroppo o per fortuna, l’ha portata a Roma, lontana da casa.

Adesso però Ida è ritornata al nido e si ritrova, suo malgrado, costretta ad affrontare i fantasmi della sua vita passata, da un lato quello della ragazzina che era impaurita dal mondo e tormentata dai sensi di colpa, dall’altro la presenza/assenza della figura paterna incombente. Dove la porterà tutto ciò?

Con la lettura si possono davvero vivere mille vite

Insomma, Umberto Eco aveva ragione.
Attraverso la lettura, il lettore può provare moltissime emozioni e immergersi nella vita dei personaggi che prendono forma tra le pagine del libro.

Leggere quindi diventa uno strumento dal duplice scopo: da un lato, chi legge può utilizzare le avventure dei protagonisti per perdersi, allontanarsi dalla vita quotidiana e sperimentare nuove sensazioni; oppure, al contrario, la lettura può servire per ritrovare se stessi e trarre insegnamento dalle esperienze altrui.
E voi, per quale di questi due motivi leggete?

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