23 Marzo 2025 21:34
Un cuore nero può salvarsi

Ho finito di leggere Cuore nero di Silvia Avallone da poco tempo. Quando inizio un suo libro ho sempre grandi aspettative che non vengono mai deluse. In questo nuovo romanzo scopriremo se un “cuore nero” può salvarsi.

Chi è l’autrice di Cuore Nero?

Silvia Avallone nasce a Biella, in Piemonte, nel 1984. È sicuramente tra le voci più importanti della narrativa italiana e non solo, contando che i suoi romanzi sono tradotti in tutto il mondo.
Fra le sue opere ricordiamo Acciaio (2010), da cui è stato tratto anche un film, Da dove la vita è perfetta (2017) e Un’amicizia (2020).
I personaggi di Silvia Avallone hanno il pregio di non essere mai banali. La scrittrice riesce sempre a regalarci degli spaccati di una quotidianità su cui ci soffermiamo sempre troppo poco.


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La Trama

Il libro racconta la storia di Emilia e Bruno, due ragazzi che decidono di rifugiarsi a Sassaia, un borgo sperduto tra le montagne piemontesi, per nascondersi dal loro passato. Emilia, in particolare, ha trascorso maggior parte della sua adolescenza nel carcere minorile di Bologna. Il motivo per cui è stata arrestata lo scopriremo quasi alla fine della storia. Silvia Avallone ha preferito non rivelarlo subito, in modo che il lettore vedesse Emilia senza pregiudizi, senza preconcetti e senza giudicarla in maniera frettolosa. Bruno, invece, insegna nella scuola elementare del paese e anche lui, come Emilia, nasconde nel petto un grande buco nero.

Cos’è un “cuore nero”?

Un “cuore nero”, da cui il romanzo prende il titolo, è una persona, che per un motivo o per un altro, ha un grande dolore dentro di sé. Anche per questo può aver commesso degli errori più o meno gravi. Sia Emilia sia Bruno, in modi diversi, quando si incontrano, sono due cuori neri, hanno una voragine nel petto e forse anche più di una. Però non sono gli unici all’interno del romanzo, basti pensare alle compagne di cella di Emilia, alla sorella di Bruno e anche al papà di Emilia. Tutti vivono con un cuore nero.


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Come si può vivere con un “cuore nero”?

Come si sopravvive con un “cuore nero”? Manuali nella vita non ce ne forniscono, si improvvisa, si va a tentativi. Il libro, però, sembra fornirci una possibile soluzione: cercare di non fermarsi solo al dolore, andare oltre, cercare il bello. Vedere anche tutto ciò che c’è di positivo nel mondo è il migliore regalo che ci possiamo fare per ricominciare. Nella vita non possiamo controllare tutto, ma possiamo abbellire il nostro giardino interiore, possiamo non focalizzarci solo sulle cose negative. Non possiamo evitare il dolore, ma possiamo decidere come reagire a esso.

Ci sono buchi che non puoi riempire.
Che resteranno lì per sempre, neri e profondi.
Però, se vorrai, potrai costruirci una vita intorno. Come ricresce l’erba sul bordo dei crateri. Come si possono ornare i pozzi con vasi di fiori.

Cuore nero – Silvia Avallone

un cuore nero può salvarsi?

Un “cuore nero” è per sempre?

Silvia Avallone cerca di rispondere a questa domanda per tutto il romanzo. Ci si può salvare? Ci si può perdonare? La parte più difficile non è perdonare gli altri, ma noi stessi, i nostri errori, le nostre mancanze. Nello stesso tempo non guariremo mai da un dolore se non ci perdoniamo. Solo perdonando noi stessi e gli altri possiamo sperare in un futuro diverso. Ce la faranno Emilia e Bruno a lasciarsi finalmente il passato alle spalle? Riusciranno a diventare migliori, a non nascondersi più?


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Un “cuore nero” può salvarsi?

Cuore nero riesce benissimo a rispondere a questa domanda e a molte altre, soprattutto a quelle che non ci eravamo poste, come solo i migliori libri sanno fare.

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