Ma tu ci pensi mai
Ma tu ci pensi mai?
A quanto spazio ci avvolge e che nonostante tutto continuiamo a sentire niente.
Alle domeniche pomeriggio passate a sentirci soli, in mezzo alla gente.
Fatte di vuoti che colmano maglioni larghi, quelli che ti stanno benissimo. Anche se continui a guardarti allo specchio e ti vedi fuori posto.
Sorrido, se ci penso.
Mi fai venire il cuore così pieno, denso.
Perché hai una certa eleganza a stare così male ovunque, stando bene su tutto. Sai?
Ma tu ci pensi mai? Che non abbiamo mai fatto l’amore fuori dalla SNAI.
Che abbiamo scommesso su di noi e mai sui cavalli.
Che ci ho perso il cuore, nei tuoi occhi, si quelli.
Sempre stanchi.
Ti fanno sembrare anche più bella, decadente.
Sei arte moderna.
In un tuo abbraccio si conosce la pace, mentre lì fuori giocano a fare la guerra.
Ma tu ci pensi mai che sto qui, sdraiato per terra.
Ti scrivo una poesia, immagino le stelle sul soffitto.
Ti lascio un verso. Tossisco perché mi sei andata di traverso.
Perché ogni tanto penso, che devo impegnarmi a non pensarci mai.
E poi ci faccio caso, a questo spazio.
Pieno di te.
Pieno di lacrime che ti fanno essere felice, hai presente?
Quella felicità così devastante.
Così forte che poi ti spezza.
Mi han detto che con il tempo ci prendi la mano, a non prendere una mano.
A stare tra le righe, anche se tu ti senti a quadretti.
E torni a sorridere, sai? Di tutti quei difetti.
Allora ti dedico i giorni storti.
I miei pantaloni sempre troppo corti.
I film pieni di tempi morti.
I baci che non ti ho dato, quelli lenti.
Ma tu ci pensi mai?
Quando fuori cade la pioggia e ti viene da sfogliare i ricordi.
A tutti i nostri guai.
Tu basta che ci pensi, come si fa con i fiori appassiti.
Tenuti dentro ai libri, immortali.
Finisco lì, i sogni andati in frantumi.
E li ritrovi in giro, tra gli sconosciuti e i nostri profumi.
Se ci pensi, funziona così.
Io non ci penso perché altrimenti tutti i giorni mi sembrano lunedì.
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