23 Marzo 2025 22:53
Free Britney: Conservatorship a MiniHollywood - TheGiornale

In un articolo precedente abbiamo parlato del lato oscuro di Nickelodeon, la famosa rete televisiva per bambini. In questo articolo scopriamo cos’è la Conservatorship attraverso la vicenda di alcuni dei volti più noti del 2000 che sono entrati nella vita quotidiana di tutti noi attraverso la televisione e ne sono usciti misteriosamente poco dopo.

MiniHollywood è la culla della baby star, le celebrità che hanno raggiunto il successo da bambini: da Shirley Temple negli anni ’50 a Selena Gomez in Disney Channel. “Fatto da ragazzi, per ragazzi”, sembra perfetto eppure si è rivelato un territorio fin troppo delicato: abusi, sessualizzazione e tutele, nonché la pressione di crescere con gli occhi del mondo addosso nel periodo dello sviluppo.

Conservatorship a MiniHollywood: non tutte le star diventano grandi

Le storiche foto di Paris Hilton, Linsday Lohan e Britney Spears in macchina dopo un party hanno segnato un’epoca che in parte è già passata: siamo lontani dal benessere promosso sui canali delle influencer oggi. Sembra uno schema quello che accomuna alcune delle celebrità diventate famose da giovanissime negli anni 2000. Che fine hanno fatto quelle ragazze che sparirono dai riflettori? Il successo planetario e poi la crisi di fronte agli occhi del mondo, da “fidanzatine d’America” a “esempio di degrado.


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Il caso Britney Spears e il movimento dei fan #freebritney

Grazie al movimento dei fan di Britney Spears #freebritney e alla biografia “The Woman In Me” è giunto all’attenzione pubblica il caso della popstar che, per più di 10 anni, è rimasta sotto la tutela del padre, attraverso la Conservatorship. La Conservatorship è un provvedimento americano che dichiara una persona incapace di intendere e di volere e ne pone la cura nelle mani di un terzo: di solito viene applicata nei casi di demenza o invalidità e il fine ultimo è quello di agire nell’interesse del malato. La cantante, invece, oggi dice che l’intera azione non l’ha aiutata affatto a guarire dai suoi problemi, anzi l’ha resa “una robot bambina in una gabbia dorata“.

I fan della cantante hanno notato qualcosa che non andava e, dopo aver indagato, sono riusciti ad aiutarla attraverso pratiche legali e supporto emotivo. Nel 2021 Britney si è liberata della tutela e nel 2023 ha spiegato nel memoir di come, con l’appoggio della famiglia, una certa industria l’abbia strumentalizzata e privata del proprio potere personale.

Conservatorship di Britney Spears e movimento #freebritney - TheGiornale

MiniHollywood: tra la famiglia e l’industria

La famiglia di Britney l’ha spinta verso lo spettacolo fin da piccolissima e, dopo che Britney ha ottenuto successo, le è stata “ancora più vicina”: dopo “The Woman in Me”, infatti, si può parlare di sfruttamento e abuso di potere. I tempi d’oro della pop star infatti sono durati poco: nel 1998, a soli 17 anni, raggiunge il successo planetario con “Baby One More Time” e dieci anni dopo esce il primo album, già in Conservatorship. Britney ha un enorme successo ma non può potersi godere i guadagni.

Sono io Britney Spears adesso”, queste sono le parole del padre riportate nel libro. Jamie, alcolizzato e molesto, sceglie la dieta della cantante, controlla i suoi messaggi, decide chi può vedere, le impedisce di sposarsi e avere figli e, allo stesso tempo, la fa lavorare. Sono di quegli anni il tour Circus, gli album Femme Fatale e Glory, gli spettacoli in una residenza privata a Las Vegas: nonostante lo sforzo, lei non può né fare scelte professionali né amministrare le sue finanze. Come fa una persona reputata invalida a “guadagnare denaro e pagare così tanta gente”, chiede Britney durante la testimonianza al tribunale per liberarla dalla custodia.

A consigliare questa mossa al padre sembra sia stata una manager, dopo le immagini virali del 2007 in cui la cantante si rasa i capelli e prende a ombrellate la macchina di un paparazzo. Volete che sia bella? Vaffanc**o!”, un atto di ribellione per liberarsi di quell’immagine che Hollywood aveva costruito per vendere, ma che non la rappresentava né come artista né come donna.

Conservatorship: non solo Britney Spears

Non solo Britney: Amanda Bynes, Misha Barton, Lindsay Lohan, Matthew McConaughey, Demi Lovato, sono solo alcuni dei nomi più famosi che hanno vissuto situazioni simili. Anche Courtney Love ha affrontato questa stessa situazione e si è infatti espressa in favore di Britney.

Amanda Bynes, piccola attrice di Nickelodeon, a 21 anni si è misteriosamente ritirata dagli schermi, accusando Dan Schneider, produttore delle serie tv per bambini, di averle rovinato la vita. La legge l’ha messa nelle mani dei suoi genitori, che però non l’hanno più fatta lavorare.
Invece, il padre di Lindsay ha rifiutato la proposta della solita manager di metterla sotto tutela. Anzi, l’uomo ha dichiarato in un’intervista che l’industria dello spettacolo stesse cercando di distruggere sua figlia, impedendole di trovare l’aiuto che le serviva in un periodo difficile.

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Icone del proprio tempo

Le stelle bruciano dunque, restando icone del proprio tempo, e illuminando il paradosso della vita delle persone famose: infatti, pare che anche la persona più famosa al mondo non possa scegliere cosa mangiare la mattina, e i membri di quell’élite di cui tutti vorrebbero far parte sono in realtà costretti a lavorare come chi fa la fame. Affiora tristemente alla mente l’intervista in cui Bob Dylan dice di aver stretto un patto con il diavolo che lo costringe a lavorare per il successo al di là della sua volontà e condizione.

Dunque, non è tutto oro ciò che luccica e storie come queste dovrebbero aiutarci a riflettere.

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