Se da una parte l’utilizzo di strumenti online facilita le nostre vite, dall’altra ha anche un impatto negativo sull’ambiente perché crea inquinamento digitale.
Un tempo qualunque operazione bancaria richiedeva la presenza fisica in filiale. Oggi, grazie alla tecnologia, è tutto più semplice, basta una app per fare transazioni economiche, accendere finanziamenti, attivare carte di credito.
L’inquinamento digitale, purtroppo, ha delle ripercussioni sia sul nostro benessere mentale sia sull’ambiente. In che modo possiamo contenere i danni? In questo articolo vi propongo alcuni suggerimenti a livello individuale e collettivo.
Cosa si intende per inquinamento digitale?
L’inquinamento digitale è la sommatoria dei danni ambientali causati dall’utilizzo e dal consumo energetico delle tecnologie. L’attività online produce fino a 400 chilogrammi di anidride carbonica a livello mondiale. Il tutto si traduce in 1,6 miliardi di tonnellate di gas serra immessi nell’atmosfera terrestre.
Si stima che le immissioni di CO2 nel 2025 siano destinate a toccare la soglia del 20% (lo stesso quantitativo emesso oggi da tutte le automobili presenti in Europa).
Chi sono i responsabili dell’inquinamento digitale?
I principali responsabili dell’inquinamento digitale sono i data center non sostenibili, quelli, cioè, che utilizzano energia per far funzionare e per raffreddare componenti e ambienti. A questi si aggiungono hardware, software, database indispensabili per l’archiviazione dei nostri dati. Pensiamo al cloud, la nuvola in apparenza innocua e persino carina, il cui funzionamento comporta un impiego energetico imponente.
Le tecnologie digitali quando non vengono usate in modo consapevole arrecano gravi danni anche se non ce ne accorgiamo nel breve periodo.
Per migliorare la sostenibilità ambientale ci sono dei comportamenti che possiamo adottare?
Ci sono dei comportamenti che ci consentono di ridurre l’inquinamento digitale e limitare i danni ambientali, che ognuno di noi deve fare propri nell’utilizzo delle tecnologie.
- Limitare l’invio di mail a quelle situazioni di necessità, allegando file compressi per ridurne le dimensioni.
- Eliminare mail, file, foto e documenti che non usiamo e che non hanno più necessità di essere archiviati.
- Cancellare l’iscrizione dalle newsletter che non ci interessano.
- Fare le call solo quando non abbiamo la possibilità di incontrarci in ufficio.
- Disinstallare applicazioni non utilizzate perché quando serve possiamo reinstallare all’occorrenza.
- Non salvare in automatico le foto delle chat per non appesantire e per avere più spazio nello smartphone.
- Prediligere i messaggi di testo ai messaggi vocali. La fretta è una cattiva consigliera, anche in questo frangente, in quanto i messaggi vocali sono più pesanti delle chat di testo e richiedono una quantità maggiore di dati per essere inviati e scaricati.
- Disattivare tutte le notifiche dai social media e dai messaggi. Questo comportamento ha il duplice vantaggio di ridurre l’impatto ambientale del proprio smartphone, che si accende ogni volta che arriva una notifica, e di consentire concentrazione su altre attività come la socializzazione.
Il cyberbullismo: riconoscerlo e contrastarlo
Oltre alle conseguenze ambientali ci sono anche effetti sociali?
L’uso smodato della tecnologia determina sia conseguenze ambientali sia conseguenze sociali e relazionali. La paura di non essere connessi a internet causa la FOMO (fear of missing out, la paura di perdersi qualcosa di importante): uno stato di ansia, di depressione e di minor soddisfazione di vita. Questo fenomeno sociale e psicologico è sempre più diffuso nella società moderna.
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Qualche spunto per una riflessione sulla connessione
C’è una buona notizia: le principali aziende, per contenere i danni, stanno puntando sempre più alla sostenibilità attraverso l’impiego di fonti rinnovabili. Tutti noi vogliamo utilizzare i vantaggi che derivano dalla connessione. Su questo non c’è dubbio. Per essere connessi bisogna essere anche interconnessi: dobbiamo intrecciarci come fili e adottare una visione etica anche in campo tecnologico. Il rispetto per l’ambiente passa anche per comportamenti che non si traducano in costi ambientali, sociali ed economici.