Babbi d’amore
Siamo Babbi d’amore, facci caso.
Che quando siamo innamorati, sorridiamo.
Così sciocchi da pensare che si possa fare a meno, di pensare. Intendo.
E se lo dico, ridi.
Perché chi vuole intendere, in tenda.
Sciocchi.
Baciamo e teniamo chiusi gli occhi.
Ci sentiamo protetti.
Facciamo cazzate, progetti.
E soffriamo il solletico in silenzio, pur di restare appiccicati.
Siamo Babbi d’amore.
Cocktail di stupore.
Perdiamo di vista il razionale, ci facciamo trascinare.
Ebeti che sorridono davanti a un cellulare.
Scattiamo foto di momenti che saranno difficili da dimenticare.
Riempiamo i bordi, usciamo fuori tutti le sere.
Anche se fa freddo.
Teniamo il segno per poi perderlo.
Aspettiamo il sole per farci l’amore e ci lamentiamo del caldo che non vuole più passare.
Bravissimi a stringere la mano, incrociare le dita.
Siamo punte alla matita, quella che ti metti tra i capelli mentre leggi e poi sottolinei.
Spezzati come il cracker da dividere a metà.
Facciamo a pugni con il mondo.
Cantiamo a squarciagola in macchina, con i finestrini abbassati.
Stiamo ore con gli occhi pieni di sogni, incartati alla perfezione.
Siamo d’amore, Babbi.
Tutto l’anno Natale quando decidiamo di volerci innamorare.
Che poi l’amore è un regalo, in tutte le sue forme.
Ci lascia i segni, siamo dei Jackson Pollock.
Felici con poco.
E andiamo a fuoco.
Mentre l’universo si perde tra i nostri contesti.
Impegnati a infilarci dentro ai morsi.
Babbi d’amore, appesi al balcone.
Con il cuore a spasso, aquilone.
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