27 Aprile 2024
Attualità

A woman to be – Essere Donna

Essere donna oggi è un’avventura, una lotta, una vita fatta di sfide. Per tutta la mia vita sono cresciuta con dei forti esempi femminili, forse proprio per questo fino a poco tempo fa essere donna in una società maschilista non mi è mai pesato, o meglio, non mi non mi sono mai veramente soffermata sul fatto che ci fosse un’effettiva differenza.

A woman to be - Essere Donna

La consapevolezza di essere una donna

Tutto però è cambiato quando sono entrata nel vero mondo del lavoro, non il classico lavoretto estivo stagionale, quello vero, che ti occupa le giornate, che ti permette di pagare un affitto, toglierti degli sfizi, apprezzare il divano la domenica e farti pensare al futuro e alla carriera con la voglia di spaccare il mondo.

È proprio durante questo periodo che ho raggiunto una consapevolezza: essere donna è un mestiere veramente stressante. Non è vero che vieni tratta come qualsiasi collega uomo. Come donna devi sempre dimostrare di più, combattere di più, nonostante il tuo curriculum e le tue esperienze sulla carta valgono molto più di quelle di altri.

Non mi definisco una femminista, non mi piacciono le etichette, non ho bisogno di appartenere ad un gruppo di pensiero per identificarmi. Sono un essere umano e come tale vorrei solo avere il diritto di poter contare a prescindere dal mio corredo genito.

In diverse occasioni, anche istituzionali, mi sono sentita dire: “ ma lei è una ragazza giovane”,oppure “sei nei tuoi giorni?”. Ho dovuto distogliere lo sguardo di uomini dalle mie curve e dovuto giustificare la mia presenza nella stanza. Sempre più spesso mi viene fatto notare che sono di dirittura di arrivo per i 30 e devo quindi darmi una mossa per sposarmi, avere dei figli, mettere su famiglia. La mia vita, il mio futuro e la mia maternità sono diventate un caso sociale, un argomento di cui parlare.


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La società moralista mi descrive come una donna in ritardo,  ma allo stesso tempo il lavoro, il desiderio di carriera mi disincentiva dall’avere una famiglia, perché nessuno sarebbe disposto ad assumere o promuovere una donna che dopo poco tempo si assenterà per mesi per mettere al mondo e badare ad un nuovo essere umano.

Negli ultimi 5 anni ho fatto tantissimi colloqui, sia per posizioni italiane che non, e la maggior parte del volte ho dovuto rinnegare l’esistenza del mio compagno, perché si sa, se una donna è libera da coinvolgimenti sentimentali e/o familiari sarà più produttiva e meno distratta (come se una donna non sia un essere dotato di intelletto capace di scindere lavoro e vita privata).

un mondo fatto da uomini per uomini

Vorrei che tu fossi una donna. Vorrei che tu provassi un giorno ciò che provo io: […] il nostro è un mondo fabbricato dagli uomini per gli uomini, la loro dittatura è così antica che si estende perfino al linguaggio. […] Eppure, o proprio per questo, essere donna è così affascinante. È un’avventura che richiede un tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donne”. 

Era il 1975 quando Oriana Fallaci scriveva queste parole. Oggi, 47 anni dopo niente è davvero così attuale. Nonostante le battaglie vinte per la parità dei diritti, nascere donna, vivere da donna è ancora un’avventura, una lotta continua per affermare la propria identità e la propria esistenza. 



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Sono una donna e vorrei vivere in un mondo in cui non importa se il mio materiale genetico è composto dalla copia XX o XY, ma ciò che permette ad un individuo di realizzarsi è la persona, le sue capacità e la sua bravura.

Vorrei vivere in una società in cui gli uomini vengono educati al rispetto del corpo della donna, non alla sua oggettivazione a materiale erotico. Vorrei vivere in un mondo in cui parità dei sessi non significa incremento delle “quote rosa”, ma reali opportunità. 
Vorrei vivere in un mondo in cui una donna che decide di non avere figli non viene soprannominata zitella, ma viene rispettata nelle sue scelte.
Vorrei un mondo in cui l’orologio biologico è solo affar mio e non affare di stato. 
Vorrei un giorno poter dire a mia figlia (se mai deciderò di averla) “amore mio tu sei chi scegli di diventare a prescindere che sia un uomo o una donna”.

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