Se siete in cerca di un libro che vi porti a esplorare il mistero dell’esistenza umana Solo un ragazzo di Elena Varvello è quello che fa al caso vostro.
La lettura di questo romanzo vi permetterà di immergervi nella storia e di avventurarvi alla ricerca della verità. I personaggi vengono mostrati, mai raccontati o giudicati. Questa è la tecnica che in gergo letterario si chiama show, don’t tell. L’unica anticipazione concessa è racchiusa nell’esergo: “Thell all the truth but tell it slant“, poesia n. 1129 di Emily Dickinson.
Un viaggio nei meandri nella psiche umana rappresentata dal buio, dalle ombre dei boschi e dai capanni abbandonati, dove le parole dell’autrice sono un faro che illumina angoli oscuri e reconditi. A differenza degli altri personaggi il protagonista non ha un nome proprio: è Solo un ragazzo in cui identificarvi e riconoscervi.
Qual è il libro da leggere per pensare alla vita? Solo un ragazzo
Un bosco è un luogo fisico, il bosco, invece, simboleggia un antro della mente umana che durante il cammino della nostra vita dobbiamo esplorare e attraversare. Che sia prima o dopo non importa. Nel bosco c’è il bene e il male, due percorsi che ci riguardano. Il nostro involucro esteriore non riflette mai quello che ci travaglia, né tanto meno le nostre perplessità. Siamo fatti di carne, ossa e di sensibilità. Siamo forti e fragili in egual misura. Una volta giunti in questo luogo ideale dobbiamo essere in grado di trovare la strada per uscirne. Alla fine di questa esperienza cosa ci rimane? La nostra umanità fatta di pregi e di difetti.
Sfide di lettura o reading challenge: cosa sono?
Solo un ragazzo di Elena Varvello è un vero capolavoro
Solo un ragazzo va letto con attenzione e a voce alta per poterne assaporare tutta la bellezza. È un viaggio introspettivo. Un romanzo psicologico, che si presta a diventare un copione cinematografico. Un capolavoro. Da leggere e rileggere. Una lettura che fa bene e che trasmette una sensazione di serenità e fiducia. L’autrice non ha pregiudizi nei confronti dei suoi personaggi e non li giudica. Ce li mostra per coglierne la loro essenza e perdonare loro debolezze, affinché a nostra volta cerchiamo di non essere mai severi con noi stessi.
Un libro bello, ti fa battere forte il cuore, si lascia leggere tutto d’un fiato e non sempre lo troviamo nelle classifiche del momento. Spesso è nella nostra libreria di casa che aspetta di essere letto.
Solo un ragazzo, niente di più intrigante
La scoperta di questa scrittrice è avvenuta per puro caso. Navigando su Internet da Grosseto sono arriva in un attimo a Torino, con un click. Ho avuto anche il privilegio di conoscere Elena Varvello attraverso Instagram, in occasione dell’appuntamento domenicale Telma & Louise condotto insieme a Cristina Zaia. In piena pandemia, durante i loro collegamenti in diretta, ci hanno somministrato una terapia alternativa: la scrittura. Quando tutto si è fermato i social hanno permesso alla cultura di circolare con modalità alternative e universali. Un vero e proprio laboratorio di scrittura strutturato con una modalità semplice e leggera. E come diceva Italo Calvino: “Prendete la vita con leggerezza, ché leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore.”
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Un flusso di bellezza e di emozioni indescrivibili, dispensate da due padrone di casa eccellenti. Solo chi ha un grande cuore come loro è capace di spendere il proprio tempo e di condividere i propri talenti con generosità e competenza.
Gli incontri proseguono anche se con un nuovo format: Telma Reloaded sotto la supervisione di Cristina e con cadenza quindicinale la domenica alle alle 21. Imperdibili. Per chi volesse recuperarli può seguire i loro profili Instagram.