19 Aprile 2024
Viaggi

5 curiosità su Bergamo: scopriamo insieme la città

All’ombra della grande metropoli multiculturale e di respiro internazionale quale è Milano, Bergamo non è mai riuscita a spiccare per il suo reale valore. In questo articolo, però, scoprirete che anche la città lombarda ha molto da offrire. Con queste curiosità su Bergamo, il vostro viaggio è praticamente già organizzato.

Bergamo città dei Mille

Probabilmente avrete già sentito questo appellativo affibbiato alla cittadina, ma non ci avete fatto troppo caso o non vi siete chiesti quale sia il suo reale significato. Ebbene, città dei mille è un’espressione che lo stesso Garibaldi associò a Bergamo, non solo per l’elevato numero di volontari che presero parte alla spedizione capeggiata dal patriota italiano, quanto, soprattutto, per il contributo consistente che la città offrì nelle lotte risorgimentali. Pensate che si stima che i bergamaschi che vi presero parte furono 500, se non di più, anche se non esistono dati ufficiali al riguardo.

Ma una cosa è certa: dietro all’apparenza fredda e distaccata degli abitanti di Bergamo, si celano dedizione e amor di patria.

Il portafortuna dei bergamaschi: lo stemma del Colleoni

Parlando di condottieri che hanno fatto la storia, il più famoso capitano di ventura bergamasco, di cui sentirete sicuramente parlare almeno una volta, quando visitate la città, è Bartolomeo Colleoni. I suoi lasciti al popolo bergamasco sono parecchi, ma la peculiarità che non potete non sapere è legata allo stemma del suo casato, che si trova all’ingresso della Cappella Colleoni, situata in Piazza Vecchia, proprio dietro l’antico palazzo comunale cittadino.
Leggenda vuole che il Colleoni fosse nato con tre testicoli, rappresentati all’interno dello stemma araldico, e che toccarli porterebbe fortuna. Che siate superstiziosi o no, toccar non nuoce!

“Ai 100 rintocchi, chiudete tutte le porte!”

Per la terza curiosità su Bergamo continuiamo il nostro viaggio per la storia.
Sicuramente Massimo Decimo Meridio avrebbe pronunciato queste parole ogni sera, se fosse vissuto a Bergamo durante la dominazione veneziana. Sì, perché il Campanone – la torre civica che si erge in Piazza Vecchia – tutti i giorni alle 22:00 batte ben cento rintocchi. Non per disturbare la quiete pubblica, ma a perenne ricordo della chiusura delle quattro porte di accesso alla città, collocate lungo le famose mura.
Chiaramente, per far sì che venisse sentito anche da chi si trovava all’esterno del recinto cittadino, i suoi rintocchi si sentono persino da Bergamo bassa.
Insomma, non saranno molto contenti gli abitanti di Città Alta, ma il rituale è sicuramente molto suggestivo!

Arlecchino dai mille colori

Pulcinella, Pantalone, Balanzone, Gianduja… No, non stiamo scegliendo quale maschera indossare a Carnevale! Questi sono solo alcuni dei personaggi della commedia dell’arte italiana, e sicuramente saprete associarli a una città ben definita. Napoli, Venezia, Bologna, Torino… E Bergamo?
Il collegamento per molti non è così immediato, ma la città lombarda può vantare i natali ad Arlecchino, la celeberrima maschera dai vestiti a losanghe multicolori.
È possibile vedere una raffigurazione di Arlecchino vicino alla stazione, ma solo i veri bergamaschi sanno che si può fare un girotondo intorno all’Arlecchino più alto del mondo. La statua, infatti, si trova a decorare una rotonda di Villa d’Almé, in direzione della Val Brembana. Quindi, per il girotondo, basta stare comodamente seduti in macchina!

Arlecchino, il simbolo di Bergamo

La più dolce curiosità su Bergamo

Sicuramente l’avrete mangiato almeno una volta nella vita, il gelato alla stracciatella. Ma scommetto che mai vi siete domandati dove sia stato creato. Questo gusto, amato in tutto il mondo per la sua semplicità e, al tempo stesso, per il godurioso accostamento con il cioccolato, è stato realizzato per la prima volta nel 1961 da Enrico Panattoni, l’allora proprietario del bar ristorante La Marianna.
Come è nata l’idea? Dalla stracciatella romana, il consommé più famoso del tempo. Come l’uovo si rapprende nel brodo bollente, allo stesso modo il cioccolato di unisce al fiordilatte, senza, però, perdere la propria croccantezza.


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Dunque, che la amiate o la odiate, quando passate per Bergamo, non potete che fermarvi a La Marianna per provare la stracciatella originale, da gustare con la vista offerta delle mura, che si trovano non lontano dallo storico locale, tappa fissa dei bergamaschi.

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