Per caso
Incontrarsi per caso? Pensa che bello.
Mentre sei lì persa a guardare il cellulare, con addosso la voglia di scappare. Con il sorriso che a fatica prova a farsi vedere, te che avresti voglia di fuggire.
Fuori luogo, in ogni posto. Come se ti ci avessero portata, costretta o trascinata con forza.
Per caso, perché il destino non conosce logica, è una scusa geometrica alla quale affidiamo troppo spesso meriti e demeriti. Allora stare a pensare, provare a cercare con lo sguardo qualcuno che sia fuori posto come te, qualcuno che ti possa capire.
Memoria fotografica, le coincidenze sono come il flash di una reflex, ti prendono all’improvviso e tu magari non stavi neppure ridendo. Che se vieni male sei bella lo stesso. Sei una luce nelle notte che brilla di stelle spente, pronte a schiantarsi sulle labbra di uno sconosciuto.
Allora per caso dirsi “ciao”, regalarsi un abbraccio.
E tu prova a chiedermi il cuore, io magari me lo straccio. Lo divido in due, te ne lascio poi un pezzo. Prova a chiedermi il mio nome e mi vedrai arrossire, firma del disagio di chi non si può più nascondere.
Sono le cose migliori, no?
Quelle che arrivano quando meno te l’aspetti, quelle che a sorpresa sbucano fuori, come d’inverno veder sbocciare i fiori. Tipo così, il tuo sorriso.
Allora dovremmo trovare il coraggio di farle capitare più spesso queste sorprese che ci rifila la vita, essere maggiormente predisposti a raccogliere la felicità dove credevamo fosse impossibile trovarla. Dovremmo aiutare questa vita a farci solletico, a metterci davanti un cuore che sia in grado di battere forte quanto il nostro.
Per caso ho un sogno, se vuoi te lo mostro.
Che bello sarebbe poi?
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