Una vita diversa
Siamo consumatori seriali di sogni. Mastichiamo le nostre esistenze come ciuingam desiderando una vita diversa da quella che abbiamo.
Perché se c’è il sole desideriamo la neve, guardiamo la trapunta piegata nell’armadio e ci sentiamo come lei. Messi da parte.
Se il freddo punge le nostre ossa contempliamo spiagge caraibiche, cocktail fatti di sudore e sconosciuti che ci vogliono provare.
Sfidiamo continuamente ciò che siamo, la nostra pazienza, il nostro essere qui, desideriamo sempre andare altrove e la maggior parte delle volte non sappiamo neppure dove.
Ci ritroviamo ad amare per gioco, a scambiare sorrisi sbagliati, fingiamo di essere quelli giusti. Predichiamo una vita diversa tenendo stretta per noi un’esistenza che non ci appartiene.
A piccole dosi di coraggio, come pasticche da ingoiare. Effetti collaterali, postumi e controindicazioni. Abbiamo occhi che non sanno stare fermi, e ci ostiniamo a percorrere le stesse direzioni. Viviamo con il mito del posto fisso, perché ci hanno detto che ci spetta. Respiriamo in parallelo, sognando d’essere ciò che non siamo, uguali agli altri, migliori degli altri.
Facciamo a gara, chi mette più foto, chi riceve più like o chi spende di più.
Fingiamo d’essere felici perché essere tristi non è cool, non va di moda, è da sfigati. Ostentiamo ciò che non siamo pur di nascondere i sentimenti che nutriamo.
Una vita diversa, un sogno da tenere nascosto dentro ad una lacrima prima di andare a dormire. Diversa, bella come te.
Bella come chi riesce a farti smettere di pensare a tutto questo. A tutto il male che ogni giorno dobbiamo far finta di non vedere, a chi ci offre una spalla su cui sussurrare il dolore che ci costringono a provare. Bella, come dopo che si è fatto l’amore, quegli attimi perfetti dove la complicità conosce il gusto di sudore.
Una vita diversa, che sia fatta di questo.
Promettimi d’essere diversa tutta una vita, allora resto.
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