“Sentirsi diversi vuol dire essere aperti al mondo, al dialogo, all’evoluzione e al confronto per continuare a maturare” questo è stato il tema di Paratissima art fair.
Paratissima arrivata alla sua 14 esima edizione, ha coinvolto oltre 350 artisti che hanno declinato attraverso la creatività il concetto di different: rispetto a se stessi e agli altri e quella rispetto ai canoni, alle norme e agli schemi in modo da portare una nuova e positiva visione artistica.
Paratissima art fair: l’arte contemporanea in Caserma
I 14 anni di Paratissima art fair sono stati l’inizio del cambiamento. Anche la manifestazione, come un adolescente, è cresciuta e maturata. Si è operata una maggior cura nell’organizzazione e nella selezione degli stessi espositori. In 32 mila metri quadrati ci siamo potuti fisicamente immergere nell’arte. La sede di Paratissima è stata l’ex Caserma La Marmora, in via Asti: un labirinto di stanze e stanzette rieducate all’arte non convenzionale.
Siete pronti a intraprendere questo viaggio insieme a me?
Paratissima art fair è stata suddivisa in ”categorie”; vediamole insieme. All’entrata della caserma siamo stati accolti da un punto di ristoro formato da la Torteria Pandizenzero, che ha la sua sede a Revigliasco. Invece per una ricarica come si deve c’è stato il Mac Bun ad accogliervi con i suoi panini nostrani. In più nel cortile sono stati presenti due furgoncini, uno di focacce e pane e l’altro di gelati per un piccolo pit stop.
Amanti dell’arte? Sicuramente conoscerete le opere di Millo.
Per quanto riguarda le suddivisioni artistiche di Paratissima art fair, l’esperienza è stata interattiva. La prima parte che si incontrava era quella della Boutique, in cui gli espositori vendevano le proprie creazioni da indossare, maneggiare e vivere. Dando il primo sguardo ho potuto notare, rispetto allo scorso anno, che la Caserma si è fatta bella. Ha deciso di truccarsi per poter accogliere i propri ospiti. Infatti lo stile decadente che caratterizza l’esterno di questa struttura si è andato a perdere all’interno poiché hanno deciso di ridipingere e stuccare i muri rendendo gli spazi maggiormente abitabili.
Crafters and makers at Paratissima art fair
L’handmade è stato di casa in Crafters and Makers, spazio di incontro e vendita per brand e autoproduzioni dove l’artigianato entra nell’innovazione. Fin dalla prima edizione di Paratissima è stato stravolto il modello di fiera artistica, lasciando spazio agli artisti, emergenti ma non solo, che hanno avuto la possibilità di mostrare e promuovere il proprio lavoro in modo indipendente.
ICS
Cambiando padiglione siamo saliti sulle scale diroccate della Caserma per arrivare al piano superiore. Independent Curated Spaces, concepito per ospitare in uno stesso luogo più artisti che intendono esporre insieme in una mostra collettiva, oppure destinato alle personali. Una sezione è stata creata per lasciare agli artisti maggiore spazio, che includeva opere d’arte. Ma anche design e fashion design non sono mancati nel solco dell’esperienza di Paratissima art fair a Torino.
G@P
Si sono afffrontati temi di riflessione sul pianeta come nel caso di Come Bio comanda, o di scavo nelle nostre profondità con Mettersi a nudo, L’altroritratto, Certe, notti. Ci son poi stati incontri come Lupus in fabula e Sguardi futuri su mondi passati. G@P, Galleries at Paratissima, è stata invece la sezione dedicata ai professionisti di settore nella vendita di opere d’arte. Qui l’esperienza si è fatta professionale, dal momento che questa è stata la sezione in cui si stava zitti e si ammirava senza batter ciglio.
Una delle opere di Paratissima art fair che mi ha colpito di più, per la sua idea e identità è Habemus papam trasformato in Habemus hominem. L’artista social, Jago, ha realizzato un busto in marmo di Sua Santità Benedetto XVI. La cosa particolare non è stata solo questa: infatti gli spettatori hanno potuto comprare una quota dell’opera e adottare così un pezzettino di arte. Gli stessi, in seguito, sono stati immortalati da una polaroid così da lasciare il segno nella storia.
Paratissima art fair fino al 4 novembre è stata un succedersi di curiosità ed eventi, inclusi i dj set che nel geode, il duomo che svetta al centro del cortile, frutto di un progetto condiviso con Iaad, Politecnico e Building. Il quale ha messo ancora una volta al centro la sostenibilità. Arte contemporanea e creatività emergente sono stati infatti i conduttori più ricettivi e dinamici nell’osservare il presente e raccontarne le contraddizioni e i problemi.
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