7 Dicembre 2024 7:02
strisce - blu - TheGiornale.it

Le strisce blu dei parcheggi torinesi stanno per vedere modificato il loro regolamento. Da lunedì 29 gennaio 2018 infatti verrà data una stretta alle regole e gli ausiliari del traffico saranno giustificati a multare già al primo passaggio.

Le multe sulle strisce blu non perdoneranno alcun ritardatario.

Diciamo addio ai 15 minuti di bonus. Si dovrà procedere all’immediata compilazione della multa per tutti i veicoli sostanti in modo irregolare senza elargizioni ulteriori di tempo. Il canonico quarto d’ora entro il quale era concesso tardare il cambio del ticket del parcheggio a pagamento, o di spostare la macchina senza subire sanzione, è finito. Non ci saranno sconti, né scuse per gli automobilisti di Torino e a confermarlo in via ufficiale sono gli stessi operatori della Gtt e della polizia municipale.

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Il lasso di tempo di ritardo, consentito da un accordo del 1999, era stato pensato proprio per evitare inconvenienti. Immaginiamo alcuni semplici esempi: il proprietario di un veicolo multato mentre si trova in tabaccheria a comprare i voucher; lo studente in attesa dell’erogazione del ticket al parchimetro. É capitato di assistere a multe inflitte a persone che, rotto un parchimetro, erano alla ricerca di un altro funzionante.

 


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Sicuramente il quarto d’ora di margine è stato sfruttato per evitare la multa dai più ‘furbetti’, ma eliminare del tutto la possibilità di scampare alla multa non ha sicuramente rallegrato i cittadini. Il direttore del settore parcheggi di Gtt, Gian Piero Fantini, parla di interventi operativi decisi a seguito di confronto con l’amministrazione. Insomma, ordini del Comune e dei vigili.

Ma il dietrofront è dietro l’angolo.

Le ultime voci di corridoio però fanno chiarezza su un possibile incontro a metà strada: «Si eliminerà il doppio passaggio degli ausiliari, mantenendo una tolleranza di 10 minuti», spiega una nota firmata dall’assessore alla Viabilità Maria Lapietra. In questo modo, probabilmente, si riuscirà a dare il tempo agli automobilisti di agire in modo da non essere multati. Ma ovviamente, solo il tempo potrà stabilire se la decisione di non tollerare ritardi sia stata quella più opportuna.

Ciò che le autorità si prefiggono è di riuscire a garantire una migliore incisività nell’accertamento delle violazioni. Il che significa per chi parcheggia all’interno delle strisce blu, di fare molta attenzione alle tempistiche.

Strisce blu e universitari a Torino.

A proposito di parcheggi, chiunque sia passato in Lungo Dora Siena, 100 A a Torino, sicuramente non ha potuto fare a meno di notare la desolazione. Le simpatiche strisce blu, quelle stesse che da lunedì saranno oggetto di multa al primo giro degli ausiliari del traffico, hanno invaso i parcheggi limitrofi al Campus Luigi Einaudi. Quei pochi isolati che permettevano agli studenti di non ridursi a parcheggiare abusivamente per non spendere cifre esorbitanti, non esistono più come li ricordavamo. Oggi le strisce blu circondano il campus portandosi dietro il vuoto. Solo parcheggi deserti. Perché giustamente, gli stessi che sfruttavano le strisce bianche intorno al campus, sono quelli che oggi non si avvicinano neanche più a quel lato della Dora con la macchina.

 

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Ma cosa è cambiato? Si dovrebbe pensare ad una regolarizzazione dei parcheggi, a pagamenti costanti lungo tutta la giornata. E invece no. Semplicemente gli studenti hanno fatto dietrofront, intasando appunto l’altro lato del fiume con colonne di macchine in ogni dove. Prima di queste strisce blu, al Campus Luigi Einaudi, si rischiava di non arrivare in tempo all’esame nella snervante ricerca di un parcheggio libero. Ma poi lo si trovava e se l’esame durava un’ora in più, se per qualunque ragione si tardava, non c’era il rischio di subire una multa senza poterci fare nulla. I parcheggi bianchi lo permettevano.

Adesso, invece, davanti agli ingressi del campus ci sono metri e metri di strisce blu che colorano l’asfalto, senza quasi alcun veicolo parcheggiato.

 


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Le strisce blu, insomma, a Torino fanno parlare di loro e oggi più che mai, non sono complimenti.

 

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