Lontani ma vicini
Mi piace la gente un po’ strana, se posso me ne circondo. Amo coloro che sono tanto semplici da rilevarsi poi impossibili da comprendere. Mi divido il cuore, faccio a metà, quando incontro qualcuno capace d’infilarsi sempre in mille casini. Resto unito a quelle persone, restiamo lontani ma vicini.
Allora scrivo, lo faccio per lei che ha avuto il coraggio di partire e portarsi via un pezzo di me. Che a saperlo me lo facevo restituire. Perché tra i canguri il cuore impara poi a saltare, e se già sei matto, beh, già fermo non sa stare. Succede un casino.
In tanti partono, in tanti vanno via. Sempre di più, e sempre più lontano. Questo mi piace perché mi fa pensare che tanti pezzetti di me siano sparsi per il mondo. Un po’ in Scozia, in Canada e poi in Australia.
Poi siamo tutti diversi, fatti di chiamate o videochiamate. Ore di pianti e screenshot. E certe volte non riusciamo ad abituarci.
“Domani passo da te”
“Domani sono sempre a Melbourne, come da cinque mesi a questa parte”.
La distanza spesso mastica i rapporti, li logora e li divide in maniera quasi irreparabile.
Siamo noi a scegliere quanti morsi farle dare.
Io so, e lo so per certo, che mi ha masticato il cuore. Ma so anche quando poi lei tornerà, quella persona lì la mia carne risorgerà in quell’abbraccio. Si perderanno i miei occhi nei suoi e non ci sarà bisogno di dire nulla. Saprò già quanti passi avranno fatto le sue scarpe, sarò felice d’aver ritrovato un pezzo di me.
E mentre aspetto conto, il tempo che passa.
Lontani ma vicini. Come se stessimo giocando a nascondino e fossimo bambini.
Con la fretta di ritrovarti, con la sicurezza d’essere felice poi, nell’abbracciarti.
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