Da macchine per giocare a macchine che giocano a fare i computer: ecco perché non avrà più senso parlare di console nel modo in cui sono state concepite sino ad ora.
Numeri…numeri ovunque!
Qualche giorno fa hanno presentato la Scorpio, o meglio hanno presentato le specifiche di Scorpio. Per chi se le fosse perse, eccole:
- Processore: Emotion Engine potenza multimediale a 128 bit per CPU.
- Frequenza di Clock del Sistema: 294.912 MHz.
- Memoria Cache: 16KB per le Istruzioni, 8KB + 16KB (ScrP) per i dati.
- Memoria Principale: 32 MB.
- Larghezza di Banda del Bus Memoria: 128bit DMA.
- Co-processore: 2 Unità di calcolo vettoriale parallele.
- Trasformazioni geometriche 3D CG: 66 Milioni di Poligoni al secondo.
Qualquadra non cosa?
I più tecnofili si saranno resi conto che queste sono in realtà le specifiche tecniche della Playstation 2, queste sono quelle della futura Scorpio (le vere):
- CPU: Otto Core Custom x86 a 2,3 GHz
- GPU: 40 unità computazionali custom a 1172 MHz
- RAM: 12 GB GDDR5
- Larghezza della banda di memoria: 326 GB/s
- Hard Disk: 1 TB 2.5 pollici
- Lettore ottico: 4K UHD Blu-ray
Beh tutta un’altra storia verrebbe da pensare, eppure mi chiedo quanti giocatori avessero la più minima idea di quanta memoria RAM avesse la Playstation 2 mentre giocavano a titoli come GTA Vice City, God of War, Metal Gear Solid 3, Shadow Of The Colossus… quasi nessuno oserei dire.
Certo è che in meno di un ventennio il paradigma si è invertito: ora la console si presentano partendo da quanti teraflops raggiungono. E’ come un uomo che si presenta dicendo quanti minuti dura a letto prima ancora di farsi vedere in faccia.
Mi sono persino chiesto se fosse veramente necessario imbastire un evento, per quanto modesto sia stato, col fine unico di annunciare le specifiche e qualche misera dimostrazione sul potenziale (vedi conversione Forza Motorsport 6), quando magari si poteva aspettare ancora qualche mesetto per presentare direttamente la console all’E3.
Ma va bene, adesso sappiamo che è potente, o meglio, ne abbiamo la certezza. Infatti, sono mesi che si parla di questi fantomatici 6 teraflops, e dopo playstation 4 PRO, qualcuno si aspettava veramente il contrario? Io onestamente no.
I più ottimisti potrebbero obiettare dicendomi che sono troppo fatalista, che magari all’E3 annunceranno qualcosa di sorprendente (leggi VR/AR). Lo spero di cuore, ma fatemelo dire: ne dubito profondamente.
Il motivo è che il trend da alcuni anni a questa parte, specialmente dalle ultime due generazioni, è quello di gareggiare a chi ha i numeri più grossi: ho visto fan SONY che decantavano la potenza di Playstation 3, dimenticandosi che era una console su cui era difficilissimo sviluppare; sfottò a non finire per le DDR3 di XONE; video confronti ridicoli sulla definizione dei giochi di terze parti; analisi di frame rate (perché se non gira a 2000 frame al secondo l’occhio bionico dei veri gamer inizia a sanguinare).
Una vera e propria “sindrome delle dimensioni” importata beceramente nel mondo videoludico.
Nostalgia portami via
Detesto etichettare i giocatori in categorie, ma se proprio devo prendere una posizione, allora mi trovate tra i nostalgici.
Non perché rimpiango i giochi, le vecchie periferiche, le console, o perché schifo l’online e un comparto tecnico moderno: quello che mi manca è l’originale attitudine ludica dei giocatori.
Prima, quando si comprava una console, ci si chiedeva quale modello avessero i tuoi amici e cugini, in modo da potersi eventualmente scambiare i giochi; ci si portava appresso il joypad per giocare in compagnia.
La diversificazione, sempre ben accetta dalle mie parti, ha posto successivamente un nuovo importante quesito al videogiocatore: “dove trovo i giochi che più mi piacciono?”
De gustibus non disputandum est! Ognuno è libero di giocare a ciò che lo aggrada e per fortuna, da molto tempo ormai, non mancano le scelte per ogni i tipi di palato.
Ma i ludens ci hanno abituati a dare il peggio di sé nei tempi di abbondanza: ecco dunque che questioni che un tempo erano totalmente superflue e irrilevanti, sono divenute cardinali!
Io non mi sono mai chiesto quale fosse il bit rate di Metal Slug, eppure lo reputo tutt’ora un capolavoro!
Per cui, quando sento discorsi su potenza, RAM e compagnia bella, scusatemi ma, io me la rido proprio di gusto.
Il punto per me è semplice: la differenza tra console della stessa generazione c’è ma non è così tanto importante come si vuole far credere, e comunque ha un impatto talmente marginale sull’esperienza videoludica che non vale neanche la pena stare a parlarne.
1080-900 = 180 px. Non potete veramente credere che 180 pixel di differenza, magari distribuiti su 50 pollici visto a 3 metri di distanza possano cambiare così tanto l’approccio a un gioco.
Un potentissimo centro multimediale
Con le generazioni, i nostri aggeggi da salotto si sono arricchiti di nuove funzioni, mutuandole dai cugini PC.
Oggi con una console si possono leggere email, vedere film o guardare le previsioni del meteo: non si sa mai che inizi a pioverti in casa mentre giochi.
Per la propria scelta ci si chiede prima di tutto: “ma un browser c’è?”,” quali app posso installare?”, “posso vedere netflix?…”
Come se non bastassero pc, tablet, smartphone, smartwatch, e fra poco pure frigorifero (non scherzo) per fare sempre le stesse cose?
Le console nascono per far giocare, per cui la possibilità di svolgere funzioni secondarie non dovrebbe allontanarle dal motivo per cui vengono create: i videogiochi.
Queste macchine ormai si aggiornano a settimane alterne; quando compri un gioco devi installarlo e scaricare tonnellate di update…
Un tempo erano estremamente immediate e molto facili da usare se paragonate ai PC: bastava accenderla, inserire il gioco e divertirsi. Niente installazioni, niente settaggi, niente seghe mentali su fps, risoluzione, texture e menate da PC gamer hardcore.
Tuttavia pare che i due mondi si siano contaminati a vicenda: la console sono divenute dei PC castrati, mentre giocare al PC è ormai alla portata di chiunque e comunque tutti hanno in famiglia lo smanettone di fiducia a cui rivolgersi.
L’indiscussa supremazia
A conti fatti che vantaggi restituisce una console, pardon, una comp-sol odierna? Abbiamo guadagnato tante funzioni (veramente necessarie?) sacrificando totalmente il ready to use. Ne è valsa la pena? Per me ovviamente no.
D’altra parte non è un caso se i videogiocatori PC sono più numerosi e tendono ad aumentare con gli anni, nel 2016 si parla di 62% di giocatori PC contro i 56% delle console[1], di cui sarà interessante sapere come si concluderà il trend dell’attuale generazione.
L’introduzione di PS4 PRO e Scorpio cambia sicuramente le carte in gioco, e dovremo attendere qualche anno per verificare se tale strategia sia vincente o meno, almeno da un punto di vista commerciale.
Perché, ludicamente parlando, la reputo una mossa senza alcun senso: perché cambiare console dovrebbe essere meglio di comprare una nuova scheda grafica?
Ma cosa ben più importante, un altro storico vantaggio va a farsi benedire: quello di possedere un apparecchio univoco e duraturo che assicurasse il massimo possibile per tutti in equal misura, sviluppatori compresi.
Infatti, anche se a noi non frega niente, gli sviluppatori ora dovranno ottimizzare lo stesso gioco per più hardware differenti, perché se non lo facessero renderebbero superflua l’esistenza stessa della nuova versione e, d’altra parte, i possessori delle prime versioni non devono di certo essere tagliati fuori di punto in bianco per via di un upgrade nel mezzo della generazione.
Ma un PC da gioco costa troppo!
Attenzione! Tipica frase da chiacchiere da bar.
Quello che costa “troppo” è un PC da prestazioni elevate, che garantirebbe comunque una resa massimale per qualche anno e performance in ogni caso superiori a quelle delle console di pari periodo.
Se ci si “accontenta” di un computer di fascia medio-alta, ci potrebbe stupire per rapporto resa/prezzo, senza considerare che un PC è ormai praticamente indispensabile in ogni casa per mille fattori.
A dare man forte al mondo pc, saranno anche i nuovi sistemi di distribuzione che da qui a breve vedremo diffondersi.
Netflix dei videogiochi!
Lo streaming non è una moda ma il futuro, per molti aspetti addirittura il presente.
“Ma mica tutti abbiamo la fibra?”
Beh, a parte che l’Italia rappresenta un mercato marginale, si tratta comunque di un passaggio che avverrà gradualmente, ma inarrestabile.
Play Anywhere e Playstation Now sono due incarnazioni tangibili di questa transizione che in realtà ha radici più profonde: la stessa XONE fu presentata in principio come device always online, salvo poi cambiare strategia visto il malcontento generato.
La cosa non funzionò poiché si trattava di una folle imposizione, che avrebbe colto impreparati milioni di giocatori.
Ma quando si avrà la possibilità di giocare ogni titolo su un qualsiasi device adeguato pagando un abbonamento mensile (esattamente come netflix), beh quella sarà la vera vittoria per i giocatori.
Niente più rinunce, niente più gare a chi ha i numeri più grossi, ma la battaglia si sposterà nel convincere i giocatori nel sottoscrivere i vari abbonamenti, e questo dipenderà solo dall’offerta ludica che presenteranno.
Altro segno emblematico di ciò, sta nel fatto che Microsoft, nonostante XBOX, continui ad investire grosse risorse su Windows come OS adibito al gioco, non a casa l’ultimo aggiornamento (CU) porta con sé anche la modalità gaming.
Tutto suonerà assurdo per i fedeli seguaci di marchi di console, ma se iniziassero a guardare oltre il loro pad riuscirebbero a vedere gli enormi vantaggi che questo sistema porterà a tutti noi.
La grande esclusa
In tutto questo ho volutamente omesso il mondo Nintendo, il motivo è che la casa di Kioto segue una filosofia diversa, che è tra l’altro molto più conforme al mio modo di intendere i videogiochi.
Basti pensare alla presentazione di Switch, di cui sono state esaltate le incredibili peculiarità: in sostanza se vuoi qualcosa del genere, non esiste altro sul mercato! Scusate se è poco.
E mentre veniva critica per i 4 giga di RAM, i 720p dello schermo e il processore di scorsa generazione, ha espresso il suo potenziale con un titolo di indubbio valore.
Ironia della sorte non presenta altre funzioni multimediali…una consola nata solo per giocare: oggi sembra quasi strano!
Ma in fin dei conti per i giocatori dovrebbe trattarsi solo di Giocare che, fino a prova contraria, non è una cosa seria.
[1] https://mygaming.co.za/news/features/89913-there-are-1-8-billion-gamers-in-the-world-and-pc-gaming-dominates-the-market.html