
Non riesco a respirare
Non riesco a respirare, se chiudo gli occhi sento che come se qualcosa dentro di me si stesse per strappare.
Un foglio di carta, di quella che taglia.
Hai presente?
E sto perso, in mezzo alla gente. Esco di casa e non ricordo dove devo andare.
Resto così, fermo a pensare. Ogni tanto, mi blocco nel traffico che ha fretta di correre, di raggiungere mete che io non riesco a vedere.
Resto lì, dove il cielo cambia colore e mi sento indeciso, proprio come lui.
Tra il rosa e l’arancione.
Pantone.
Non riesco a respirare.
Quando mi chiedono come stai? e non so che dire.
Perché sai, non è che mi posso lamentare.
Va tutto così normale, che pare brutto dire male.
Eppure lo percepisco, dentro le vene.
Il vuoto cosmico che punta sul mio petto e lo fa esplodere.
Mi sento mancare, sul bordo del marciapiede che mi pare un cornicione.
Ripenso alle parole di quella canzone.
Che la vertigine non è paura di cadere ma voglia di volare.
Sorrido, perché pur sapendo volare, io te lo dicevo prima.
Non saprei dove andare.
Incastrato tra i rami spogli di un albero ancora indeciso.
Germogliare o rimanere, nudo tra le spine che dritte mirano ai miei polmoni.
Soffocati da una sigaretta fumata veloce.
Sfocati dalle lacrime, nascoste sotto al cuscino.
E allora non ci riesco, a respirare la stessa aria di chi ancora mi vuole insegnare il dolore.
Di chi ha dato una forma precisa all’amore.
Io forse sto bene così, in apnea.
Sott’acqua, come se stessi aspettando il momento giusto per riemergere.
Con il costato che brucia.
Con le gambe che spingono verso il bordo della piscina.
Con il cuore, a mille.
Continuare a non respirare, perché tanto vale.
Preferisco sorridere senza emettere fiato.
Restare fermo con il semaforo verde, mentre quelli di dietro che continuano a suonare.
Distratto da come, tu mi togli il respiro.
Allora non respiro, perché non riesco a smettere di pensare.
A te.
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