19 Febbraio 2025 4:02
Caffè Sospeso podcast di TheGiornale - Gio Fattoruso

L’altra mattina mi sono svegliato e mi sono detto: “Non posso dare le dimissioni dalla vita?”. Poi mi sono reso conto che detta così potrebbe risultare un po’ brutta come idea.
Ci ho voluto ragionare un po’ sopra e mi sono reso conto che quello che vorrei fare è dare le dimissioni dalle responsabilità.

podcast thegiornale
Un podcast ordiginale con Giò Fattoruso

Nella puntata di questa settimana di Caffè Sospeso, il podcast di TheGiornale, ho voluto riflettere su queste cose.
Mentre lo facevo stavo scrollando uno dei tanti reel di TikTok, e mentre mi interrogavo sulla viralità di Gerry Scotti mi sono reso conto da cosa derivi tutta la mia nostalgia.

Le responsabilità e la nostalgia

I Modena City Ramblers cantavano “Non sto piangendo sui tempi andati o sul passato le solite storie, perché è stupido far del casino su un ricordo o su qualche canzone” (La Strada) – questa citazione meravigliosa, per questioni di copyright, non la troverete nel podcast – ed è il modo in cui mi sono sentito guardando quei video vintage. Un profondo senso di nostalgia. Nostalgia per cosa?

Ho iniziato a rifletterci questa settimana, prendendo appunti, scrivendo ovunque o registrando la mia voce per non perdere l’idea.
Perché non volevo perdere nulla del flusso dei miei pensieri. Per fare ordine ci sarebbe stato tempo poi.
Sono partito da quella domanda, che mi sono fatto una mattina, appena sveglio nel tragitto letto-cucina (circa 3 metri): “Posso dare le dimissioni dalla vita?”. Perché non volevo andare al lavoro. Per quanto il mio lavoro mi piaccia un mondo.
Avrei voluto restare a casa. A dormire, leggere, guardare serie tv. Fare altro, insomma. Invece da bravo ometto mi sono lavato, stirato, messo in auto e diretto al mio posto di lavoro. Perché? Semplice, un po’ perché sono affezionato all’idea consumistica di mangiare e pagare le bollette, e un po’ perché mi hanno insegnato a prendermi le mie responsabilità. Tra le quali il dovere di andare al lavoro tutti i giorni.

Il margine di errore: un sentiero che si restringe

C’è un’immagine rimasta costante in questa settimana, mentre pensavo all’idea giusta per la puntata: un sentiero che diventa sempre più stretto.
È forse la metafora più semplice che ho per parlare di cosa provo. Quella strada è altro il margine di errore che posso concedermi. Più passa il tempo e più sento di avere meno possibilità di sbagliare. Perché le possibilità nella vita non sono infinite e più passa il tempo meno ne hai. (Tutto questo se non sei Morgan).

Questo secondo me è il peso della responsabilità. Ho rielaborato tutto, in maniera molto più leggera, nel nostro podcast.
Ora se mi metto a dirvi tutto adesso poi nessuno ascolta la puntata. Mentre il nostro Caffè Sospeso è più bello se ce lo sorseggiamo tutti assieme nei nostri 5 minuti di relax.

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Caffè Sospeso al 3 posto in classifica Apple Podcast

Caffè Sospeso nella classifica Apple Podcast

A proposito di questo: siamo saliti sino alla terza posizione tra i Diari Personali di Apple Podcast. Accanto a Gianni, uno dei tre podcast da ascoltare assolutamente.
Caffè Sospeso è già una bella realtà e noi ci teniamo a farla crescere, scriveteci a podcast.thegiornale@gmail.com per domande, curiosità e suggerimenti.


Ascolta qui la nuova puntata di Caffè Sospeso e facci sapere nei commenti cosa ne pensi!

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