Libri enigmatici, finali sconvolgenti che ribaltano completamente la storia e personaggi ambigui tutti da scoprire. Se siete alla ricerca di queste caratteristiche per le vostre letture sotto l’ombrellone, non dovete fare altro che continuare a leggere l’articolo.
Oggi infatti, vi consiglio 6 libri con personaggi ambigui che vi faranno stare col fiato sospeso dalla prima all’ultima pagina.
Si tratta di storie dai risvolti inquietanti in cui i personaggi principali si mostrano in un certo modo agli occhi degli altri ma che, col progredire della vicenda, si rivelano tutt’altro.
Sono libri che scavano nel profondo della coscienza del lettore e lo mettono in condizione di dover fare i conti con il lato più oscuro dell’interiorità umana, creando conflitti interiori al punto da diventare un vortice dal quale è impossibile tornare a galla.
L’avversario, Emmanuel Carrère
Il primo titolo di questa lista dedicata ai personaggi ambigui e alle storie torbide non poteva che essere lui: L’avversario di Emmanuel Carrère.
Si tratta di un romanzo-verità ispirato alla vera storia di Jean-Claude Romand, un rispettabile medico e padre di famiglia che all’improvviso, forse in preda ad un raptus, si trasforma in un assassino e, in una fredda giornata di gennaio, uccide i genitori, la moglie e i figli.
Una vicenda che turbò molto Carrère al punto da portarlo a indagare, prendendo parte ai processi e intrattenendo una corrispondenza con l’assassino. Il puzzle che va via via componendosi si rivela sconvolgente: tutta l’esistenza di Jean-Claude Romand è costruita sulle menzogne e quel gesto estremo è il suo modo per sotterrare una vita di bugie.
Il libro ci mostra chiaramente che le apparenze ingannano e che anche i legami che si credevano più solidi e importanti possono essere distrutti in un colpo di spugna dalla follia di un personaggio ambiguo e disturbato come Jean-Claude Romand, disposto a tutto pur di difendere la sua verità.
La città dei vivi, Nicola Lagioia
Sulla stessa scia del romanzo di Carrère, vi consiglio La città dei vivi di Nicola Lagioia, un libro true crime che, sono certa, vi terrà incollati alle pagine.
Qui si racconta l’omicidio di Luca Varani, avvenuto il 6 marzo 2016 a Roma, nel quartiere Collatino, per mano di Manuel Foffo e Marco Prato.
La vicenda credo sia nota a tutti ma perché dovreste leggere proprio questo libro? A mio avviso il testo merita perché Lagioia riesce, con le sue descrizioni minuziose, a rendere in modo impeccabile il quadro completo della Roma del periodo. La descrizione della città, delle sue strade, della gente che passeggia, creano delle scene vive, reali. Scene che, come dice l’autore stesso, sono in netta contrapposizione con ciò che stava invece succedendo nel quartiere Collatino.
Inoltre, l’autore è stato capace di mettere su carta le tantissime contraddizioni emerse all’epoca dei fatti: un continuo oscillare tra prove e dubbi che costituiscono il fulcro della vicenda.
Dove sta la verità?
Le persone coinvolte in questa vicenda si muovono all’interno di una società problematica, fatta di droga, sesso e sballo, alla costante ricerca di un limite da superare. Per questo, tutti i personaggi risultano ambigui nei comportamenti, nelle parole e nelle dichiarazioni, capaci di cambiare faccia a seconda della necessità.
Chi era davvero Luca Varani? Chi erano davvero Marco Prato e Manuel Foffo? Cosa nascondevano nel loro essere così ambigui e ambivalenti?
Sono contenta che mia mamma è morta, Jennette McCurdy
Sono contenta che mia mamma è morta è un racconto autobiografico in cui Jennette McCurdy, famosa per aver interpretato Sam Puckett nelle serie Nickelodeon ICarly e Sam&Cat, ci offre un racconto crudo e privo di qualsiasi velleità romantica della sua vita da eterna attrice bambina.
Fin dall’inizio del libro, quella che ci troviamo davanti è una famiglia disfunzionale in tutto e per tutto, a capo della quale c’è Deb, una donna violenta e manipolatoria che proietta sulla sua unica figlia femmina le sue aspettative e i suoi sogni andati in pezzi.
Jennette inizia la sua carriera di attrice quando aveva soltanto 6 anni sotto la spinta ossessiva della madre che, sopravvissuta ad un cancro al quarto stadio, vuole vedere sua figlia diventare famosa ad ogni costo.
Libri ambientati a Torino: tre consigli di lettura
Jennette cresce nella convinzione che tutto quello a cui viene sottoposta sia normale. Crede che gli abusi, fisici e psicologici, siano il prezzo da pagare per vedere sua madre felice una volta per tutte. Jennette è una bambina e non osa ribellarsi a questo sistema così pericolosamente manipolatorio.
Poi, un giorno, si arriva ad un punto di rottura: Jennette cresce, il suo corpo fiorisce e la madre, ancora una volta, si impone sul controllo del suo corpo, bloccandole la crescita e facendo cadere la figlia in un vortice di anoressia e depressione.
Come può una madre essere così ossessiva e pericolosa per una figlia, una creatura a cui ha dato la vita e che dovrebbe essere il fulcro della sua protezione? Pagina dopo pagina, si delineano i contorni di una madre ossessiva che diventa soltanto uno dei personaggi ambigui che fanno parte del quadro. Allo stesso modo infatti, molto pericoloso è l’atteggiamento delle “amiche” di Jennette e di chi lavora con lei sui vari set.
Cosmetica del nemico, Amélie Nothomb
Il protagonista di questo angosciante romanzo di appena 93 pagine è Jerome Angust un uomo come tanti altri. La vicenda si svolge tutta all’interno della sala d’attesa dell’aeroporto in cui, Jerome, sta aspettando il suo imbarco e inganna il tempo leggendo un libro.
La sua quiete viene però presto interrotta da un altro passeggero, un personaggio molto ambiguo, che cerca in tutti i modi di infastidire Angust con le sue chiacchiere.
Man mano che si procede con la lettura questo scambio assume tinte sempre più ossessive e quello che sembra un incontro casuale si rivelerà essere, invece, una trappola studiata ad arte.
Ma allora, chi è davvero il nemico?
Un libro che si alimenta, pagina dopo pagina, con la tensione scaturita dalla situazione. Il finale, in cui tutto si ribalta e l’ambiguità dei personaggi finalmente viene rivelata, rientra tra quelli più inquietanti in cui io mi sia imbattuta nella mia vita di lettrice.
Una stanza piena di gente, Daniel Keyes
Se invece siete alla ricerca di una storia coinvolgente sul tema dei disturbi mentali, sono sicura che Daniel Keyes col suo Una stanza piena di gente non deluderà le vostre aspettative.
Ci troviamo a Columbus, in Ohio. Il protagonista è Billy Stanley Milligan un ventiduenne che, nel 1977, viene arrestato dalla polizia con l’accusa di aver rapito e violentato tre studentesse. Durante il processo, Milligan non tenta minimamente di respingere le accuse a suo carico; afferma semplicemente di non ricordare.
Arrestato, viene sottoposto a perizia psichiatrica, nella quale gli viene diagnosticato il disturbo della personalità multipla o disturbo dissociativo della personalità. In lui vivevano diverse personalità (ben 24!) ognuna con un proprio carattere e con un proprio comportamento.
Il libro è un reportage accuratissimo che racconta la vera storia del famoso criminale americano che si è rivelato essere un caso studio sul disturbo dissociativo dell’identità. All’epoca la sua storia fece scalpore arrivando a dividere l’opinione pubblica e la società, fin troppo radicata nelle sue convinzioni, in balia dei pregiudizi e senza la minima consapevolezza di ciò che potesse significare essere affetti da un simile disturbo.
Un viaggio nella mente di un personaggio ambiguo, mentalmente disturbato ma non per questo meno umano. La storia sconvolgente di una persona che perde i suoi tratti umani e assume le sembianze di un mostro. Un mostro e nient’altro.
Follia, Patrick McGrath
Concludiamo questa carrellata di consigli di lettura a tema personaggi ambigui con un romanzo dal titolo emblematico ovvero Follia di Patrick McGrath.
La vicenda si svolge all’interno di un manicomio criminale di Londra in cui è detenuto Edgar Stark, un artista accusato dell’omicidio brutale della moglie. La sua vita, che trascorre sempre uguale tra queste mura, si intreccia con quella di Stella Raphael, moglie di uno psichiatra della struttura che ha in cura lo stesso Edgar.
I due si incontrano durante il ballo annuale dell’ospedale. Edgar dimostra fin da subito la sua volontà di intrecciare una relazione con Stella che invece, sul momento, si ritrae. Poi però, ormai stufa della sua vita coniugale con un uomo che ha occhi soltanto per i suoi pazienti, si lascia travolgere dalla passione con Edgar.
La voce narrante è quella di Peter, un altro psichiatra, che si ritrova ad essere spettatore della storia d’amore tossica e sbagliata che nasce tra i due. Una caratteristica questa che rende i personaggi ancora più ambigui e la vicenda ancora più oscena.
Pagina dopo pagina, le tinte di questa storia d’amore ossessiva e perversa si faranno sempre più cupe fino all’innescarsi di un meccanismo distruttivo per tutti i protagonisti della storia, narratore compreso, che verranno travolti da qualcosa di inaspettato e violento.
Insomma, se come me siete amanti del brivido e delle menti disturbate non potete fare a meno di leggere questi titoli. Sono convinta che apprezzerete l’analisi psicologica che viene fatta di ognuno dei singoli personaggi che, nella loro ambiguità, mostrano l’estrema fragilità dell’essere umano.
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Se poi i romanzi non bastano a soddisfare la vostra curiosità, vi segnalo che su Netflix potete trovare sia il film “L’avversario“, dall’omonimo libro, che il documentario “I 24 volti di Billy Milligan“, tratto dal libro di Daniel Keyes.