«Vola vola l’Ape Maia, gialla e nera, nera e gialla tanto gaia.» Se siete nati fra gli anni ’80 e ’90 questa canzone, familiare al vostro orecchio, vi farà rivivere momenti d’infanzia ormai sopiti. L’Ape Maia infatti è un cartone anime, prodotto dalla Nippon Animation, che per parecchi anni è andato in onda su Rai 2 ed è stato la sveglia per molti bambini e bambine dell’epoca.
Maia è un’ape curiosa, e infatti appena nata scappa dall’alveare alla scoperta del mondo. Nelle sue avventure è accompagnata dal fuco Willi , dalla cavalletta Flip e dallo scarabeo Kurt. A gestire la vena ribelle dell‘Ape Maia c’è la signorina Cassandra, una specie di maestra che si occupa dei piccoli abitanti del bosco. La storia contiene 5 curiosità da sapere.
5 Curiosità da sapere su l’Ape Maia
1. L’Ape Maia è un maschio
La storia dell’Ape Maia nasce da un libro del 1912 scritto dall’autore tedesco Waldemar Bonsels, in cui l’Ape Maia è un maschio. Il libro arriva in Italia solo nel 1978. In seguito la storia viene trasmessa in televisione. Di preciso non si riesce a risalire al momento preciso in cui c’è un cambio di sesso, che ritroviamo nelle traduzioni e negli adattamenti successivi. Questo cambio ha suscitato qualche polemica fra i genitori per il messaggio di ambiguità di genere che non andava bene per i bambini.
2. La sigla
Appena parliamo di sigle dei cartoni animati ci viene in mente Cristina D’Avena, che con la sua voce ha reso celebri tantissime canzoni da Pollon combina guai a Hamtaro, ma non questa. La sigla originale dell’Ape Maia, che tutti conosciamo, è del 1980 ed è cantata da Katia Svizzero. Katia è una conduttrice famosa per essere stata anche una signorina buonasera, ovvero un’annunciatrice televisiva. La canzone rimane per diciotto settimane nella classifica dei singoli più venduti in Italia negli anni ’80. A giugno di quell’anno raggiunge la prima posizione, superando Adriano Celentano (secondo con Il tempo se ne va) e i Buggles (terzi con Video killed the radio star).
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3. Versione 3d
Le avventure dell’Ape Maia vengono trasmesse a ripetizione sui canali Rai. Nel 2012 su Rai Due e dal 2013 su Rai Yoyo. La seconda stagione su Nick Jr e su Rai Yoyo. Lo stile grafico è retrò e i colori non troppo nitidi. Per far conoscere la piccola ape anche alle nuove generazioni, ma in uno stile degno di questi tempi, nel 2012 ne viene prodotta una nuova versione 3d,e trasmessa sui canali Rai. Il percorso dell’ape moderna non finisce qui e infatti qualche anno dopo sbarca anche sul grande schermo. Nel 2014 arriva al cinema l’Ape Maia – il film , nel 2018 il sequel Ape Maia – Le Olimpiadi di miele . Nel 2022 esce il terzo film su Prime Video, l’Ape Maia – Salviamo Verdemondo.
4. La censura
Da diversi anni ormai c’è la teoria che i cartoni nascondano messaggi subliminali. Anche l’Ape Maia non ne è uscita indenne. Le nuove stagioni prodotte in computer grafica sono disponibili su Netflix USA, ed è proprio guardando questi episodi che una mamma, nel 2017, si accorge di un organo genitale maschile disegnato sulla parete. La mamma segnala l’episodio e Netflix si vede costretto a cancellarlo dalla piattaforma.
Lo Studio 100 Animation, che produce il cartone, ha subito pubblicato un annuncio pubblico con le proprie scuse e affermando di aver intrapreso un’azione legale per cercare il responsabile nel loro team. Nel frattempo la scena è stata restaurata per rendere l’episodio disponibile.
5. Ape Maia e la sua morale
Il cartone nella sua semplicità cerca di veicolare messaggi importanti sull’amicizia, sulla fiducia e sul rispetto per l’ambiente. Non tutti sanno che in realtà il romanzo da cui è tratto il cartone era rivolto a un pubblico di tutte le età, un romanzo di formazione che si rivolgeva anche agli adulti e che si dice fosse letto anche dai soldati della prima guerra mondiale per alleviare il peso della vita in trincea.
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Oggi dove si può vedere il cartone dell’Ape Maia?
Purtroppo, per i nostalgici non sono riuscita a trovare una piattaforma con gli episodi originali. Se la conoscete fatecelo sapere nei commenti. Su Rai Play trovate la versione moderna. Se invece preferite la lettura nel 2019 è stato pubblicato il libro da Giunti Editore.