16 Gennaio 2025 23:47
Figlie del mare: l'esordio di Mary Lynn Bracht | TheGiornale

Oggi vi voglio parlare di Figlie del mare (Longanesi, 2018), il primo romanzo di Mary Lynn Bracht, un toccante viaggio nelle vite di due giovani ragazze che si ritrovano ad affrontare l’immensa brutalità della guerra.

È un libro emozionante ed intenso, che appassiona il lettore fino all’ultima pagina. Mary Lynn Bracht, con una prosa raffinata e coinvolgente, riesce a riportare alla luce uno dei più gravi crimini della Storia del ‘900, per anni rimasto nascosto: il caso delle comfort women.

Figlie del mare

La trama di Figlie del mare

Le protagoniste della narrazione sono Hana e Emi, due sorelle che vivono nell’isola di Jeju, nel sud della Corea. Le due giovani, secondo la tradizione dell’isola, appartengono ad una famiglia di haenyeo, “donne del mare”, il cui lavoro consiste nell’immersione subacquea in apnea per praticare la pesca nelle profondità marittime.

La trama di Figlie del mare si sviluppa su due piani temporali diversi, il 1943 e il 2011. Nel 1943, viene raccontata la storia della sedicenne Hana che, pur di salvare la sorella minore Emi dai soldati giapponesi, si fa imprigionare al suo posto. Questo gesto di estremo amore fraterno le costa caro perché verrà deportata in Manciuria dall’esercito nipponico, per il quale sarà costretta a prostituirsi. Ma Hana non si arrenderà facilmente, perché una haenyeo non può, non sa, rinunciare alla sua libertà.


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I capitoli ambientati nel 2011, invece, vedono come protagonista Emi che, ormai ottantenne, si reca a Seoul dove partecipa ad una manifestazione organizzata da alcune ex comfort women. Emi spera di riconoscere, tra i visi delle donne presenti, quello di Hana che non ha più rivisto dal giorno in cui le aveva salvato la vita.

Quando il dottore del villaggio l’aveva informata che aveva problemi cardiaci e le restavano pochi mesi di vita, Emi aveva riso. Sarebbe morta per colpa del cuore spezzato. Poi l’amarezza che si portava dentro si era trasformata in disperazione. Doveva cercare sua sorella, fare un ultimo tentativo, anche se non aveva mai creduto davvero di poterla trovare. Adesso invece ci credeva. Hana era là fuori, in attesa che Emi andasse da lei.

Curiosità: dal 2016 la professione delle haenyeo è stata ufficialmente definita patrimonio culturale dall’UNESCO perché ha contribuito al progresso del ruolo delle donne nella società e ha promosso la sostenibilità ambientale grazie ai i suoi metodi eco-friendly.

Figlie del mare
Haenyeo – UNESCO

Il caso delle comfort women

Mary Lynn Bracht si addentra, con Figlie del mare, nella spinosa questione delle comfort women che rientra a pieni diritti nella discussione sui crimini di guerra giapponesi. Tuttavia, questo crimine è rimasto impunito e nascosto agli occhi dell’opinione pubblica per decenni. Il sistema delle comfort women consisteva in una sistematica forma di schiavitù sessuale femminile. Secondo fonti storiche specializzate, è possibile stimare che tra le 50.000 et 200.000 giovani coreane siano state vittime di questa violenza.

Si è dovuto aspettare quasi mezzo secolo prima che una sopravvissuta, Kim Hak-sun, raccontasse alla stampa la sua storia per domandare al governo giapponese delle scuse ufficiali. La questione è tutt’oggi ancora aperta: nel 2015, il Giappone ha chiesto di rimuovere la Statua della Pace. Questa statua rappresenta una giovane ragazza in vestiti tradizionali che fissa l’ambasciata giapponese a Seoul ed è l’immagine simbolo di tutte le ragazze costrette a diventare comfort women. La sua rimozione significherebbe cancellare per sempre dalla memoria pubblica l’accaduto.

Figlie del mare Mary Lynn Bracht
La Statua della Pace – Google

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Figlie del mare: leggere per non dimenticare

Consiglio profondamente Figlie del mare perché è una lettura coinvolgente che permette di ricordare ciò che non viene studiato a scuola, condannato quindi a scomparire dal grande libro della Storia. Al giorno d’oggi le comfort women sopravvissute sono ormai poche.

Cosa succederà quando nessuna di loro sarà più in grado di testimoniare?

Mi piace pensare alla letteratura come una sorta di testimone che passeremo alle generazioni future perché possano conoscere la verità, come scrive Mary Lynn alla fine del libro, “per non ripetere gli errori del passato, dobbiamo ricordarli”.

1 thought on “Figlie del mare: l’esordio di Mary Lynn Bracht

  1. Trovo molto interessante l’argomento delle confort women e per quanto io sia laureato in lingue e cultura Coreana, non ero a conoscenza di questo libro. Dopo aver letto questo articolo, andrò subito a recoperarlo.

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