In questa ricorrenza annuale, vorrei parlarvi di un classico greco rivisitato: l’Odissea omerica che vede la prospettiva femminile, non più quella maschile, come protagonista.
L’autrice del libro
Marilù Oliva è una saggista e scrittrice italiana, insegnante di lettere e critica letteraria. L’autrice ha scritto romanzi gialli e noir che trattano delle categorie più esposte della nostra società, quelle che lei definisce categorie non protette.
Inoltre, Marilù, si occupa di questioni di genere e attualità.
L’Odissea raccontata da Penelope Circe Calipso e le altre: la prospettiva ribaltata
L’Odissea raccontata da Penelope Circe Calipso e le altre è un viaggio vissuto non più da Odisseo, l’astuto protagonista che narra delle sue peregrinazioni, ma è il viaggio amoroso di tutte le donne che il protagonista incontra durante il suo lungo percorso.
Una prospettiva diversa da quella solita che vede al centro di tutto non la prospettiva maschile ma quella femminile.
Il libro si articoli in 9 capitoli, ognuno di essi è il racconto in prima persona di una delle donne che hanno fatto parte de viaggio di Ulisse. La voce di Atena, dea ex machina, intervalla i racconti delle donne terrene. La Dea porta Odisseo e il figlio Telemaco a compiere sempre la scelta più opportuna e corretta.
I personaggi della narrazione
La narrazione inizia con Calipso, famosa per la sua arte seduttrice. Segue Nausicaa, giovane ragazza che rifiuta l’amore di molti Feaci e si innamora dell’uomo dal multiforme ingegno.
Il racconto continua con Circe, colei che ha trasformato i compagni di Odisseo in porci, ma che deve lasciar andare Ulisse e i suoi, nonostante si sia innamorato di lui.
Nel racconto non mancano le Sirene che desiderano distruggere l’eroe, ma ancora una volta l’astuzia del protagonista contrasta e supera le avversità, seppur con qualche fatica.
Euriclea, la donna che si è presa cura di Ulisse, e infine Penelope, la moglie che non perde le speranze e aspetta il ritorno dell’eroe per dieci lunghi anni. Penelope, la donna che è pari al marito in astuzia e caparbietà.
Trovo che Marilù Oliva abbia avuta una bellissima idea ribaltando la prospettiva. Inoltre, ha mantenuto la musicalità dell’opera originaria grazie all’uso di figure retoriche, epiteti e ripetizioni tipiche del testo omerico.
Cercando di tenere fede all’Odissea, ha optato per alcuni cambiamenti. In primo luogo, nel poema originario, Odisseo viene presentato sono nel V canto, mentre in questa rivisitazione il protagonista viene messo subito in campo.
Hai già messo mi piace a TheGiornale?
Ugualmente, il viaggio di Telemaco, ossia la Telemachia, viene ridotta e spostata.
Vengono, inoltre, dati ai personaggi femminili alcuni sentimenti quali umanità ed empatia, così come li vorremmo vedere oggi; ma nulla viene stravolto.
L’Odissea raccontata da Penelope Circe Calipso e le altre è un bellissimo classico rivisitato che mette in luce la complessità letteraria delle donne.