Consigliamo l’aperitivo dello storico Bar Giulia a Porto santo Stefano, in Toscana. Questo locale, che sorge nel “capoluogo” dell’Argentario, risale al 1850, e ha una storia affascinante da raccontare. Per questo, abbiamo deciso di incontrare i proprietari.
Porto Santo Stefano, la località del Bar Giulia
Porto Santo Stefano è un comune dell’Argentario, in provincia di Grosseto, e rappresenta una delle località marittime più pregiate della costa toscana meridionale. Questo luogo non ha bisogno di presentazioni. Fu scelto già dagli antichi romani per le sue caratteristiche, e chiamato Portus Traianus o Portus ad Cetarias. Da allora, è stato lo scenario di numerose dominazioni, vista la posizione strategica e la tradizione marinaresca.
Le origini dello storico Bar Giulia
Porto Santo Stefano nasce come paese di pescatori, e già prima del 1850 il bar Giulia (che non si chiamava ancora così) era un luogo di ritrovo per gli amici che si riunivano per fare merenda, solitamente con vino locale e uova sode. All’epoca tutti gli altri magazzini della pilarella erano destinati al rimessaggio e alla riparazione di reti e altro materiale da pesca. L’unico fondo non destinato a queste attività era proprio quello dove sorgerà il Bar Giulia. Da originario punto di ritrovo per amici, con il tempo, è aumentata l’affluenza e la frequentazione di quella insolita bottega.
La storia di Giulia e delle bottiglie sopravvissute alle bombe
Le prime fonti storiche accertate risalgono al periodo tra le due guerre. Giulia, una giovane ragazza con molta tenacia per l’epoca e per il luogo, decise di rilevare l’attività, dopo la violenta morte dello zio. Giulia decise di trasformare il locale in un bar moderno. Durante la Seconda guerra mondiale, il paese fu violentemente bombardato. Lei, però, riuscì a salvare alcune bottiglie che sono ancora oggi esposte al bar. Finito il conflitto, il bar ha assunto l’attuale denominazione e ampliato la propria offerta diventando anche gelateria artigianale. La mia famiglia, insieme ad altri due soci, gestisce l’attività dal 1984.
La formula dell’aperitivo allo storico Bar Giulia
Già prima del covid abbiamo sperimentato varie tipologie di aperitivo, dal più classico fino all’apericena. Eppure, c’era sempre qualcosa che non mi convinceva. Ho pensato che il problema consistesse nel buffet. Così, è nata l’idea di servire agli ospiti dei vassoi più completi. Ogni anno abbiamo cercato, e stiamo ancora cercando, di migliorarlo e incrementarlo. Durante la stagione invernale preferiamo preparare fingerfood caldi e cerchiamo di alternare pesce e carne. Durante l’estate, invece, proviamo a proporre qualcosa di più fresco.
Cosa è possibile degustare al Bar Giulia?
Abbiamo cercato liquori del nostro territorio. La Maremma non è storicamente una zona nota per i propri prodotti alcolici. Allora, abbiamo ampliato l’orizzonte della ricerca. Andiamo da prodotti più locali come l’Ansonica o alcuni vermentini, fino a classici italiani come i vini di Jermann o le bollicine di Ca’ del Bosco. Tra i prodotti più apprezzati della casa, è un liquore di scorze di arancia rossa di Sicilia “Amara”, ottimo se servito ghiacciato. L’aperitivo ideale, però, prevede un miscelato con prosecco (Amara Spritz) o con bitter Campari (Amaracano). Quest’ultimo è un nostro signature cocktail.
Un elemento distintivo del Bar Giulia: l’aperitivo a base di pesce
Per quanto riguarda gli assaggi gourmet, se ne occupa Paolo: un nostro collaboratore sempre in cerca di ricette classiche o innovative. I nostri cavalli di battaglia sono gli involtini di bottarga farciti e decorati con pistacchio, frittelle di baccalà, i bignè al salmone e il rollè di caprino e salmone, ma anche la tartare di tonno e pinoli o quella di salmone e kiwi.
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La programmazione culturale del Bar Giulia
Sulla pagina Facebook pubblichiamo i diversi eventi. Ospitiamo mostre, performance o esposizioni. C’è il programma Bar Giulia d’autore, nato lo scorso anno con lo scopo di far conoscere “giovani” artisti al pubblico che frequenta il locale e la zona. Ogni anno lanciamo un tema diverso.
Quest’anno l’argomento è il mare dell’Argentario. Tutto il ricavato delle diverse mostre viene devoluto all’associazione Accademia Mare Ambiente (che gestisce l’acquario dell’Argentario). Lo scopo è il finanziamento di un progetto sulla sensibilizzazione verso il mare.