7 Dicembre 2024 6:24
Cri-Cri - TheGiornale

Ogni torinese che si rispetti nella sua vita ha assaggiato il famosissimo Cri-Cri, il cioccolatino dalla forma a caramella. Ma in quanti conoscono la sua storia?

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Da sempre considerata la città del cioccolato, Torino da i natali a questa particolare dolcezza. Nato a cavallo tra il 1800 e il 1900, il Cri Cri ha una storia dolce quasi quanto lui.

E voi conoscete la storia del Cri-Cri?

La storia racconta le vicende Cristina, ragazza torinese e del suo innamorato che, prima di ogni appuntamento con la sua bella, andava in pasticceria per prenderle un dolce pensiero. Un confetto ricoperto di zuccherini, con il cuore di nocciola e cioccolato. Il giovane innamorato era solito chiamare la sua amata con il vezzeggiativo “Cri”; questo gesto affettuoso non sfuggì alla commessa della pasticceria dove gli innamorati erano soliti incontrarsi.

Fu così che la commessa della pasticceria iniziò in maniera simpatica a chiedere al ragazzo al momento dell’ordinazione se volesse un “Cri”, dando al confetto l’appellativo con il quale era solito chiamare la sua bella. Prontamente, alla domanda “Cri”, il giovane rispondeva ripetendo “Cri”, e fu così che il pasticcere decise di battezzare il cioccolatino dalla forma inusuale.



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Da quel momento il Cri-Cri venne inserito nella produzione di tutte le cioccolaterie torinesi più importanti, come la Caffarel, Talmone e De Coster. Il cioccolatino zuccheroso però viene prodotto sopratutto nei periodi invernali e nel periodo pasquale.

I Cri-Cri inoltre, sono ancora uno dei dolci pensieri preferiti dai piemontesi da regalare. In molti infatti, li scelgono come “regalo gastronomico” tipico della città. Questa scelta sembra essere scontata sia per loro forma bizzarra e allegra, grazie anche alla carta coloratissima e appariscente che li veste a festa, sia per la facilità a reperire il prodotto. Basta fare infatti un giro tra i banchi dei mercati torinesi che vendono dolci per trovarli, in tutta la loro bellezza oppure entrare in una delle cioccolaterie della città.

Quale modo migliore se non regalare questi zuccherini per farli conoscere a chi ancora non li ha provati?



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