8 Dicembre 2024 13:01
zelda - the Giornale

Zelda, Zelda, Zelda…per mesi l’ultimo capitolo della storica saga Nintendo ha monopolizzato le discussioni tra i videogiocatori e ancora adesso se ne parla. Per molti quasi sicuramente The Lengend of Zelda: Breath of the Wild verrà insignito del titolo di gioco dell’anno.

Ma è veramente oro tutto quello che luccica? Vi confido cosa non mi è piaciuto o non mi ha convinto di questo Zelda.

 zelda - the Giornale

Adesso basta con il miele

Nintendo ha fornito la sua visione di concept Open Word costruendo un mondo ricco e dinamico, oltre che immenso, ma a tratti ho sentito il peso di quest’immensità.

Aeree vuote

Sono poche e rare da incontrare, ma presenti. A volte capita di attraversare posti, alcuni anche grandi, dove non c’è nulla, ma proprio niente di interessante, neanche pietre da raccogliere! E’ vero che in BOTW l’esplorazione è un pilastro fondamentale dell’avventura e il perdersi tra i meravigliosi scenari è già di per se un’esperienza ludica appagante. Però a volte si raggiungere dopo lunghe camminate un cucuzzolo sperduto oppure si percorre una grossa prateria e la ricompensa è…il nulla. Neanche un benedetto seme korogu, e visto che ce ne sono 900 da trovare, fa male sapere di aver percorso tutto quel tragitto per niente.
L’idea di vagare è parte integrante del design e nella maggioranza dei casi ci sente proprio li in quelle terre, ma a volte se ne sente effettivamente il peso.

Varietà dei nemici

In senso assoluto non credo che varietà dei nemici sia poca però, data l’immensità della mappa e l’incredibile diversità degli ambienti ognuno dei quali dannatamente ben caratterizzato (deserto, montagna, pianura, monti innevati, vulcano, paludi, foreste di ogni genere…). Avrei preferito incontrare nemici differenti e appartenenti a questi ambienti. In realtà alcuni di essi cambiano caratteristiche, forza e sembianze in base all’ambiente, come i chuchu o i lizal, ma qualche modello o schema di attacco in più avrebbe sicuramente arricchito l’opera.

 

zelda - the Giornale

Armi delicate come grissini

Capisco che le armi si trovano in abbondanza ovunque, ma spesso mi rifiutavo di utilizzare un’arma figa (e ce ne sono tante) per non distruggerla, e poi magari mangiarmi le mani per aver trovato subito dopo una copia dell’arma che non potevo prendere perché l’inventario era già pieno di armi irrinunciabili. Farebbe piacere un luogo dove poter creare o comprare qualsiasi tipo di arma, invece che cercarle, come per le frecce, in modo da non farsi alcun problema nell’usarle.

Bello cavalcare, ma attraversare i cieli non sarebbe male

In questo Zelda cavalcare ha diversi contro, di cui il peggiore è la facilità incredibile di bloccarsi sopra un sentiero roccioso, per cui spesso si scende dal fido destriero e si preferisce farsela a piedi. Altro problema è che è possibile richiamare il cavallo solo se si trova nelle nostre vicinanze (pro e contro della ricerca del realismo).
Simpatica l’idea delle foche del deserto per muoversi velocemente tra le dune, ma nel prossimo capitolo vogliamo poter domare i draghi, e magari altri escamotage per muoversi agilmente nei vari contesti e magari menare le mani in nuove maniere contro altri mostri.

Il gioco non vale la candela

In alcuni casi si perdono ore per risolvere alcune quest, tra cui anche qualche sacrario, per ricevere ricompense mostruosamente ridicole…roba da far chiedere indietro il tempo buttato e da sentirsi trollati dagli sviluppatori!

 


Hai già messo mi piace a TheGiornale.it?


La logica dell’inventario

In sostanza posso raccogliere qualsiasi risorsa alimentare o di altro genere come pietre ecc…ma lo spazio per le armi e le ricette è esiguo. Ora capisco che sia una scelta di game design che viene poi giustificata proseguendo nell’avventura, ma all’inizio risulta essere veramente frustrante poter portare così poche armi ma trasportare centinaia di funghi o fasci di legno.

 

zelda - the Giornale

Potenziare i vestiti è noioso

Poter potenziare un capo alla volta è snervante, soprattutto se ne ho una decina. Poter selezionare più capi, e potenziarli tutti in una volta mi convincerebbe a passare dalle fate più spesso.

La storia di Zelda

La storia c’è, fa da collante tra una sessione e l’altra, però non mi sono mai sentito stimolato a continuare a giocare per sapere “cosa succede dopo”. Si tratta di un plot semplice e lineare, facilmente migliorabile.
Sebbene sia il primo a sostenere che “gameplay first“, dato che ormai su questo aspetto al base è solida, sarebbe bello avere nei prossimi capitoli personaggi con profili un po’ più ricercati.

La fisica e alcune interazioni

Elemento di indiscusso valore, grande protagonista del gioco, il motore fisico di questo Zelda ha praticamente smascellato il mondo videoludico. Insomma spesso si scopre di poter fare cose che mai avremo immaginato, come sfruttare correnti d’arie generate dall’erba che stiamo infiammando, però poi vedere che gli alberi rimangono intatti quando gli si da fuoco con una freccia infuocata lascia un po’ quel retrogusto di amaro.

Il non poter uccidere gli NPC è sicuramente una scelta motivata, e che condivido in buona parte, ma urta violentemente con quella sensazione di libertà di agire che il gioco sprigiona in altri contesti. Insomma seguire la strada della fedeltà fisica ha portato degli indubbi benefici (i cambiamenti climatici sono spettacolari) ma per altri aspetti ha reso discutibili alcune scelte di puro design.
Piccolezze che non intaccano l’esperienze ma a volte spezzano la “magia”.

 

Zelda - the Giornale

Zelda merita comunque il GOTY

Ho detto che ci sono delle imperfezioni, ma non per questo smette di essere un ottimo gioco, e uno dei migliori che abbia giocato.

Infatti dopo oltre 100 ore e aver completato tutte le principali quest, ogni tanto torno con piacere ad Hyrule con la voglia di completare qualche missione secondaria o visitare qualche luogo poco esplorato. Se tutti, o quasi, hanno tessuto le lodi di questo Zelda è perché si tratta effettivamente di un capolavoro. Non basta leggere qualche recensione o vedere dei gameplay…Hyrule merita di essere visitata, esplorata e vissuta in tutte le sue sfaccettature e imperfezioni.

Tirando le somme

Breath of the Wilde è un gioco stupendo che continua ad affascinarmi nonostante le 100 ore scivolate via con piacere. La perfezione non esiste, ma con una base del genere e il giusto atteggiamento, mi auguro, in realtà con pochi dubbi a riguardo, che Nintendo metta mano a queste imperfezioni per regalarci un nuovo Zelda ancora più affascinante, per quanto possa sembrare incredibile da credere.

Voi cosa ne pensate? Che cosa cambiereste o vi sarebbe piaciuto trovare nel gioco?

Adesso per me è ora di tornare a Hyrule!

 


Ti sei mai chiesto perché ci piace tanto Giocare? Vieni a subito a scoprirlo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *