Il Grande Terrorismo
“Dio quanto amo suonare dal vivo, è la forma più primordiale possibile di scambio di energia con altri.”
Questo disse Kurt Cobain descrivendo una delle cose più belle che l’uomo abbia mai inventato, i concerti.
Perché la musica è fatta di persone, è una delle prime cose che cattura la nostra attenzione quando siamo piccini e che ci aiuta a non sentirci soli.
Quindi viene quasi spontaneo chiedersi che tipo di musica ascoltino questi maledetti seminatori di terrore, questi non curanti della vita, questi elementi che stanno rovinando l’esistenza stessa dell’uomo.
Così hanno deciso di fare un altro attentato, a Manchester, ieri notte alla fine del concerto di Ariana Grande, 22 i morti, 60 i feriti e una decina di persone scomparse, naturalmente tra questi dei bambini.
Forse sta diventando davvero un gioco la vita, perché ce la stanno portando via con un’immensa semplicità, come una macchinina tolta dalle mani di un bambino che fa sbattere il proprio modellino contro i mobili.
Il grande terrorismo, è una cosa dei “grandi”, e non dovrebbe rovinare la vita di una bambina che sta assistendo allo spettacolo della sua eroina.
Quindi sta noi, ancora una volta dover reagire, dimostrare di non aver paura. E non dobbiamo farlo solo per noi, ma anche per qui bambini che vedono noi grandi litigare e fare la guerra. Perché ci sono milioni forme di terrorismo e magari siamo noi i primi a praticarlo: quando diciamo negro, scherzando, quando diciamo frocio, scherzando, o quando chiamiamo ebreo un amico.
Sta ancora una volta a noi essere migliori di tutto questo.