Amici, pub, chiacchiere: un copione già vissuto mille volte, e in almeno 999 di queste si è parlato dai 5 minuti alle 2 ore di videogames e console, tra cui anche il Wii.
In una di queste recente circostanze Gabriele, che tutti voi conoscete qui come Rab, mi ha esplicitamente chiesto “un pezzo che smontasse il Nintendo Wii”.
Quindi mi sono messo lì, in realtà qui al computer, a cercare delle criticità da cui partire per sparare a zero su questa console, ma ne ho trovati pochi… pochissimi. Per cui, con questo articolo andremo a definire quali sono stati gli elementi che hanno portato il Wii a dominare la settima generazione di console, e per quali ragioni è tanto “invisa” a una consistente fascia di giocatori.
Il contesto
Vale la pena ricordare che il Wii fu lanciata praticamente in concomitanza con Playstation 3 e un anno dopo l’Xbox 360, con un prezzo decisamente aggressivo e un assetto hardware totalmente discordante rispetto alle due principali concorrenti.
NB: i colori nella tabella indicano approssimativamente la “vincente della riga”.
D’altronde in un mercato animato da due attori molto agguerriti, non avrebbe avuto alcun senso per Nintendo scendere in campo e tentare di vincere una guerra con le stesse armi.
La rivoluzione Wii
Forse è la parola che la caratterizza meglio, perché fu proprio questo il “miracolo” di Nintendo: cambiare totalmente il modo di intendere l’esperienza ludica. Ecco dunque che il classico controller diventa una sorta di telecomando, un’estensione della mano che pone il giocatore in contatto diretto con le immagini proiettate nello schermo. Oggi ci può sembrare del tutto naturale, ma 10 anni fa ebbe un impatto notevole presso il grande pubblico.
Un controller duttile, che poteva essere usato in molteplice maniere, anche in quella classica mettendolo in orizzontale, che rappresentava il vero cuore della console.
Il Wii mote, migliorato successivamente col motion plus, accoppiato al nunchuck, ha radicalmente cambiato il modo di interagire con i giochi, al punto che la stessa Sony lo emulò proponendone qualche anno dopo una propria versione che, nonostante fosse tecnologicamente più avanzato, non fece altro che dare maggior risalto “all’originale”.
Il grande mare blu
Un altro grande merito del Wii fu quello di saper parlare ad una immensa fetta della popolazione che fino ad allora di videogiochi non ne voleva sapere niente: Nintendo ha allargato il pubblico di videogiocatori.
Ecco dunque che prende forma la figura del “casual gamer”, che in realtà è colui che ogni tanto gioca ai videogames, ma che è stato additato come quello che gioca solo ai “giochini” con poche meccaniche e spesso in grafica low poli.
In realtà i casual, nell’accezione originale del termine, sono la fetta più grossa della popolazione, basti pensare al mercato videoludico che gravita attorno agli smartphone, che con l’hardcore gaming pare non avere quasi nulla a che fare.
Dunque il Wii ha creato una porta d’ingresso a questa immensa fascia di pubblico che aspettava che evidentemente stava aspettando solo gli stimoli giusti per poter entrare in contatto con il mondo videoludico.
Ricordiamoci infine che il mercato va dove ci sono i soldi…secondo voi Microsoft e Sony cosa avrebbero fatto se avessero avuto l’intuizione di Nintendo? 😛
Strizza l’occhio al giocatore “duro e puro”
Nonostante sia stata etichettata come console destinata ad un pubblico casual, in realtà il Wii offriva un ricco catalogo di titoli di ottima qualità pensato proprio per i giocatori classici.
Grazie alla grande diffusione, la console era largamente supportata dalle Software House di terze parti, per cui era possibile intrattenersi con titoli come Splinter Cell: Black List, Rayman Legend, Top Spin 4, Pro Evolution Soccer (fruibile tramite pad classico o con il mote in un sistema fresco e originale), Call of Duty… e molti altri.
A tutti loro vanno sommate le grandi esclusive Nintendo, che sono un punto di riferimento imprescindibile per ogni amante dell’esperienza ludica pura.
Tra questi l’FPS Metroid Prime 3: Corruption (arricchito successivamente con i due capitoli precedenti destinati al nintendo cube) che, grazie al Wii mote, regala un’esperienza di gioco incredibilmente immersiva oltre che appagante. I due Super Mario Galaxy, che per inciso sono giochi molto più difficili da quanto si pensi (provare per credere!), il picchiaduro Super smash Bros. Brawl, Xenobalde Chronicles (apprezzatissimo gioco di ruolo), i mai troppo lodati capitoli dedicati a Zelda…
Insomma una vasta scelta per soddisfare tutti i palatati, e chiaramente indirizzata a un pubblico consapevole e decisamente poco casual.
Ovviamente i giochi multipiattaforma avevano una resa grafica notevolmente inferiore rispetto alle versioni per le altre console (intesa come risoluzione, numero di poligoni e definizioni delle textures), ma che a loro volta sfiguravano in paragone alla controparte PC (quando disponibile), ma in questo paragrafo ci tenevo a sottolineare che di materiale per divertirsi ce n’era in quantità e anche di elevata qualità.
Piccola nota
Ci tengo sempre a sottolineare che il comparto grafico va giudicato nella sua resa totale, e vi posso assicurare che i titoli Nintendo, nella loro “semplicità”, sono a dir poco spettacolari.
Forme e colori si amalgamano sempre perfettamente, niente è fuori posto e la giocabilità (fattore principale) ne risulta sempre potenziata, e mai messa in secondo piano.
La Nintendo Difference
È vero, forse i “nintendari” la menano un po’ con ‘sta “nintendo Difference”…ma se lo fanno un motivo c’è! Il fatto è che se prendo un Mario Kart, riuscirò a far divertire in equal misura il bambino di 8 anni, il ragazzo di 18, e l’anziano di 80.
Questo perché i titoli Nintendo sono studiati in maniera trasversale: chiunque vi può accedere e divertirsi istantaneamente, ma sono molto difficile da dominare ai livelli più alti.
Da Nintendo ci si aspetta sempre una certa qualità, una fiducia che viene ripagata nella stragrande maggioranza dei casi, e anche il genitore che non ne capisce niente di videogiochi, sa di non correre il rischio che suoi pargoli vengano esposti a contenuti non adatti alla loro età (GTA docet).
Il giocare è al centro di tutto, meglio se in compagnia è un’altra caratterista fondamentale. Infatti quando tutti spingevano verso competizioni online, Nintendo è stata pronta a scommettere ancora sul multiplayer locale, facendo leva soprattutto sul desiderio di passare qualche ora in compagnia alternativamente ma, come già detto, senza dimenticarsi del suo pubblico fedele, desideroso di sfondarsi di partite in single player.
QUESTA è la Nintendo difference, e la si può cogliere fino in fondo solo quando viene toccata con mano.
Ancora un paio di chicche
Nonostante tutta questa carne sulla griglia, c’è ancora spazio per mettere anche un po’ di verdure di condimento.
Nintendo ha sempre avuto un occhio di riguardo con i suoi clienti e con Wii non è stata da meno.
Infatti la console era totalmente retrocompatibile con i giochi per Game Cube, cosa per nulla scontata dato che sia PS3, esclusa la prima versione da 60 Gigabyte dal costo di 600 €, che XBOX 360 erano sprovviste di questa non fondamentale ma comunque assai gradita caratteristica.
Ultimo ma non meno importante, un tassello che per molti passa inosservato, ma che è stato di fondamentale importanza per il successo della console: la pirateria.
Sebbene non sia un vero e proprio fattore di merito, è estremamente facile apportare una modifica software al Wii che permette a chiunque di caricare i “propri back up” dei giochi copiati su un hard disk esterno.
Al di là delle considerazioni etiche facili facili, è risaputo che in molti casi la pirateria sia stato il motore trainante della diffusione di prodotti e sistemi: fu lo stesso per la mitica PS1.
C’è anche da considerare che per poter modificare la console, in primis bisogna possederla e quindi comprarla, per giunta questo favorisce enormemente l’acquisto di altri controller o gadget secondari, per un volume d’affari considerevole di solo hardware.
Non solo luci
Dopo tutto questo parlar bene, si sente quasi il bisogno fisiologico di sparare qualche cattiveria, anche solo per accontentare un po’ tutti!
Parliamo dunque del comparto tecnico: passi l’artisticità, la tecnologia, la giocabilità, il mantenere bassi i costi di produzione e vendita…ma è innegabile che dal punto di vista squisitamente grafico, Wii era una console vecchia di 10 anni e in qualsiasi confronto diretto sui titoli di terze parti, ne usciva sempre con le ossa rotte.
Certi paragoni risultavano praticamente imbarazzanti, soprattutto per un prodotto che è stato immesso un anno dopo sul mercato rispetto a XBOX 360.
Quindi se pensiamo all’altro tipo di giocatori casual, quelli che per intenderci comprano ogni anno il nuovo COD e fanno pari e dispari per scegliere uno tra FIFA e PES sperando nel classico miglioramento grafico e qualche piccola novità, molto probabilmente sono stati delusi dalle prestazioni deficitarie del Wii, dalla quale qualcosina in più era effettivamente lecito aspettarsi.
Guardando l’andamento delle vendite (anche se mancano i dati dal 2005) è evidente che finita la Wii mania, molti giocatori si siano rivolti verso altri lidi alla ricerca probabilmente di un’esperienza ludica classica e visivamente molto più moderna.
In realtà credo che questo era esattamente quello che cercava Nintendo, piazzare una console sui generis, che non doveva essere una scelta sulle tre possibili, ma una macchina da affiancare alle altre per godere appieno di tutta l’offerta ludica…o quasi, date le esclusive notevole che c’erano in casa Sony e Microsoft.
Ma dove il Wii mostrava realmente il fianco, era senza dubbio per l’online. Sebbene fosse un servizio gratuito, non era assolutamente all’altezza rispetto alle controparti PS e Xbox, soprattutto per la mancanza di server nel suolo europeo, e se consideriamo che la settima generazione di console ha avuto proprio il merito di sdoganare il multiplayer online, beh Wii in questo senso ha chiaramente toppato alla grande.
Un errore veramente grossolano di Nintendo, la quale ha provato a rimediare successivamente ma senza una vera strategia convincente. A fine 2006 aveva veramente poco sensato lanciare una console che, sebbene fosse orientata al multiplayer locale, non permettesse al giocatore di misurarsi online per mancanza o scarsità del servizio, nonostante i titoli a disposizione si prestassero senza ombra di dubbio a questa tipologia di gioco…inconcepibile!
Cos’altro aggiungere?
Di parole su questa console ne sono state spese molte, con questo articolo abbiamo visto i motivi per cui il Wii ha sicuramente segnato la storia pur non essendo perfetta.
Parlarne male per un vero amante dei videogiochi è impossibile, poiché come per molti prodotti Nintendo, a volte si fa fatica a comprenderne alcune scelte, ma alla fine ci si ritrova ad apprezzare la qualità dei loro giochi che, tenendo in mente la loro visione, non ha veramente rivali.