Dopo un lungo tira e molla – che ha visto scendere in campo anche la Sindaca Appendino, si è deciso il destino del Parco Michelotti.
Gli animalisti in lotta da più di un anno hanno perso la loro battaglia e la pratica amministrativa atta ad assegnare l’area si è definitivamente chiusa.
Cos’è successo al Parco Michelotti?
A fine anni ’50 la nota area verde di Torino diventa uno zoo, chiuso poi nel 1987.
Il classico zoo con animali importati da vari Paesi e stipati in gabbie troppo piccole perché potessero vivere una vita accettabile.
Dopo la chiusura della città zoologica, il Parco Michelotti rimane vuoto e viene utilizzato solo per manifestazioni estemporanee, come Experimenta e Dinosauri. Negli anni successivi rimane chiuso. Fino ad ora.
A inizio 2016, infatti, la Giunta Comunale vota per cedere per i prossimi trent’anni il parco ad un ente privato, probabilmente per via delle gravose spese di manutenzione del Michelotti.
Poi la cosa diventa un po’ meno nitida e a presentarsi per il bando è una sola società, quella a cui appartiene anche il Bioparco di Cumiana, ovvero il celebre Zoom.
Il progetto, idea dell’allora Assessore all’Ambiente Enzo Lavolta, era quella di costruire una fattoria didattica.
Un po’ come la Cascina Falchera dove le scolaresche potessero imparare a rapportarsi con gli animali.
Un disegno quindi molto diverso da quello Cumiana, in quanto si sarebbe trattato di animali da giardino e non esotici.
Animali da giardino d’Italia e del mondo, però, motivo per cui l’amministratore delegato di Zoom annovera tra gli altri anche lama, serpenti, camaleonti e microfauna rara.
Cosa succede ora al Parco Michelotti?
Dopo il bando del Comune una serie di associazioni animaliste, che si raggruppano nel Coordinamento No Zoo, fa sentire la propria voce per un più di un anno e viene parzialmente illusa dall’elezione di Chiara Appendino, che mostrava di aver a cuore tematiche di questo genere.
Il Coordinamento No Zoo ha perso la sua guerra: il ricorso delle associazioni viene ufficialmente respinto. La fattoria didattica si fa. Bisogna sottolineare che se l’amministrazione non sostenesse più il progetto rischierebbe un ingente risarcimento.Forse le carte in tavola erano troppe perché ci fosse tempo di pensare anche agli animali.
Uno scorcio su ciò che era il vecchio zoo di Torino.
tremendo problemi qui. Sono Sono molto soddisfatta vedere a guardare il vostro articolo postale.
Grazie molto e Sono cerca avanti a tocco voi. Vuoi preghiamo me cadere un mail ?
Maramures Grazie, buona giornata!