24 Maggio 2025 18:23
Imparare a fermarsi, ultima puntata di Caffè Sospeso, podcast di TheGiornale

Siamo arrivati alla fine di questa stagione di Caffè Sospeso, il podcast di TheGiornale. Questa è la penultima puntata, perché giovedì prossimo ne avremo ancora una. Tra le tante cose che questo podcast mi ha insegnato c’è anche quella di imparare a fermarsi.
Per una volta farò qualcosa che non credo di aver mai fatto nelle puntate precedenti, né nei relativi articoli. Proverò a scrivere un articolo migliore della puntata stessa. Certo, poi mi direte se ci sono riuscito oppure no.

La genesi di questa puntata

Questa puntata ha una genesi particolare. All’inizio doveva essere un backstage: avevo i vocali di Martina e Sara in cui mi riprendevano per il PED che regolarmente non rispetto, o per il ritardo nello scrivere gli articoli da pubblicare.
C’erano anche i miei vocali a Martina, quasi ogni martedì sera, con lo stesso ritornello: “Mamma mia, sta puntata sta venendo fuori uno schifo.”
Eppure, alla fine, sono riuscito a essere soddisfatto di ogni cosa che è stata pubblicata in questi mesi di avventura.

Poi ho capito che no, non era quello che volevo dire.
Stava diventando tutto autocelebrativo, e Caffè Sospeso non è questo.
Non serve dirci che siamo bravi. Quello che serve è capire se abbiamo imparato qualcosa da tutto quello che abbiamo fatto.

Nella prima puntata dissi una frase: “Quando è che le persone che si fanno domande sono diventate overthinker?”
Credo che la risposta stia proprio nel motivo per cui chiudiamo questa prima stagione: quando si gira sempre attorno allo stesso argomento.

Imparare a fermarsi puntata di Caffè Sospeso podcast di TheGiornale

Imparare a fermarsi, prima di arrivare

Nella vita bisogna imparare a fermarsi. Sapere quando è il momento di cambiare strada, di non insistere in una direzione.
Per me quel momento è proprio ora. Mi sono reso conto che stavo sempre andando nella stessa direzione.
Allora tanto vale non far finta di trovare una nuova domanda, ma andare incontro alla risposta con fiducia, sperando che tutto vada bene.

Quando ho scritto il titolo della puntata — cioè, letteralmente, cinque minuti fa — mi è venuto subito in mente un aneddoto.
Userò TheGiornale per scrivere dei fatti miei, ma d’altronde l’ho fatto per tre anni da un’altra parte e il mondo, tutto sommato, ha resistito (escluse due guerre, una crisi climatica e la chiusura anticipata di The Couple).


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Un ricordo personale

Io vengo da Bergamo, ma il mio cognome tradisce origini meridionali. I miei genitori vengono dal paese del Castello delle Cerimonie.
Per tutta la mia infanzia, adolescenza e — in parte — anche ora, per me le ferie significano tornare al paese a trovare mia nonna.
Un viaggio che spesso iniziava dopo le 19, quando i miei genitori chiudevano il loro negozio di alimentari. Si saliva in macchina e si partiva.

In quei viaggi, che oggi sembrano da temerari, capitava spesso che mio padre si fermasse a dormire in qualche Autogrill. A volte anche a Pompei, a soli 10 km dall’arrivo.
“Perché se hai sonno, devi imparare a fermarti. Basta fare 100 metri con un colpo di sonno per ricordarti sto viaggio per sempre,” mi ripeteva papà, ogni volta che gli chiedevo il motivo di quella scelta.

Ecco, fermarsi ora con Caffè Sospeso è un po’ come fermarsi all’Autogrill in zona Pompei.
Perché la smania di arrivare può far fare brutti incidenti.
Ma noi adesso ci riposiamo, e torneremo a settembre con un nuovo bagaglio di domande a cui non risponderemo. Per continuare il nostro viaggio.

Tutto questo non lo sentirete in puntata, ma sentirete molto altro. Andate ad ascoltare. Potete anche fare binge listening di tutte le puntate.
E lasciateci una recensione e un follow, così saprete subito quando torneremo.

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