
Il nuovo podcast di The Giornale
Oggi nasce “Caffè Sospeso“, il primo podcast di questo blog incredibile che è TheGiornale. A farlo ci sarò io, che mi chiamo Giò Fattoruso.
Il mio nome probabilmente non ti dirà nulla, e per fortuna direi; significa che almeno a te non devo dei soldi. Collaboro con TheGiornale dal 2021, ma ho scritto pochi articoli, anche se porto sempre nel cuore il primo: Che personaggio di Holly e Benji sei?
Dopo svariate vicissitudini mi ritrovo qui, a produrre il primo podcast di questo sito.

Cosa è il Caffè sospeso?
Per chi non lo sapesse cosa è il caffè sospeso utilizzerò la definizione di Luciano De Crescenzo:
A Napoli, una volta, c’era una bella abitudine: quando una persona stava su di giri e prendeva un caffè al bar, invece di uno ne pagava due. Il secondo lo riservava al cliente che veniva subito dopo. Detto con altre parole, era un caffè offerto all’umanità. Poi, di tanto in tanto, c’era qualcuno che si affacciava alla porta del bar e chiedeva se c’era un “sospeso”. (Luciano De Crescenzo – Il caffé sospeso – ed. Mondadori)
Potremmo definire questa pratica come un gesto di gentilezza verso il mondo. Lasciare che una persona possa godersi un attimo di relax – perché prendersi il caffè è un momento di relax – in maniera gratuita.
Noi non possiamo offrire un caffè ad ognuno dei nostri lettori, allora abbiamo pensato di berlo assieme a loro. Prenderci 5 minuti a settimana e parlare assieme. Lontano dalle grida e dalla fretta quotidiane.
Di cosa parlerà il podcast di TheGiornale?
All’inizio l’idea era quella di farci domande e non dare risposte, o meglio: rispondere con nuove domande.
Perché il mondo è pieno di domande universali e risposte personali. Eppure viviamo in tempi dove anche le risposte devono essere preconfezionate e universali.
Per il mio personalissimo parere, l’unica risposta che accetto come assoluta è “42”. Però quella è la risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto, e tutte le altre questioni aperte?
Per quelle c’è questo podcast. Ci porremo domande universali senza mai dare risposte assolute. Nessuno cercherà di vendervi verità, ma condivideremo un punto di vista che potrete arricchire con i vostri commenti o messaggi. E magari, chi lo sa, potreste partecipare direttamente con un messaggio vocale.
Chi sarà l’host di Caffè Sospeso?
Perché sarò io a farlo? Mio babbo, che non c’è più, vi direbbe “Perché quelli bravi sono finiti!”. Io vi posso dire che negli ultimi 3 anni ho avuto un blog mio, si chiamava I Soliti Dispetti. Blog che poi è diventato anche podcast.
Una pubblicazione che ammetto non sarebbe esistita se sulla mia strada non avessi incontrato il buon Gabriele, mente malvagia che sta dietro TheGiornale.
Per 3 anni ho parlato una volta a settimana della mia vita con ironia e disincanto.
I Soliti Dispetti nacque in risposta ad un periodo difficile: una separazione, il papà rimasto paralizzato da un ictus, il Covid vissuto a Bergamo etc etc.
Dopo questi tre anni ho capito che l’unico modo per andare avanti è farsi delle domande. Mettere in discussione continua le proprie certezze. Sempre per citare il grande De Crescenzo:
“Solo gli stupidi non hanno dubbi”
“Ne sei sicuro?”
“Non ne ho alcun dubbio
(Luciano De Crescenzo)
Oltre al blog e al podcast nella vita faccio un po’ di tutto: improvvisazione teatrale, stand-up comedy, formazione e un lavoro vero nel marketing per pagare le bollette
Hai già messo mi piace a TheGiornale?
Caffè Sospeso: un nuovo podcast in mezzo a tanti
L’ultima domanda da farci è forse la più ovvia: serviva un nuovo podcast? Sì.
Uno spazio come TheGiornale, sempre attento alle novità, non poteva prescindere da un media così in crescita.
Caffè Sospeso è un podcast appena nato e a cui sono già molto affezionato, ci troveremo ogni giovedì su Spotify e tutte le piattaforme gratuite.
Mettete una recensione e cliccate sul tasto segui per non perdere neanche una puntata.
Se avete domande, curiosità o suggerimenti scriveteci a podcast.thegiornale@gmail.com
La prima domanda che mi sono posto è: sarò all’altezza di questa avventura? La risposta è che nel frattempo inizio, che fatto è meglio di perfetto.
Voi ve lo chiedete mai? Raccontatemelo nei commenti