
Château du Clos de Vougeot © Foto di Imma Lo Savio
Meta tra le più ambite dagli appassionati di vino, la Borgogna propone un’offerta enoturistica vastissima. Ho avuto la fortuna di trascorrerci le vacanze estive scorse e, dopo aver spulciato numerose guide online per un itinerario della Route des Grands Crus, alla fine ho stravolto quasi tutto e mi sono lasciata trasportare dall’istinto.
Disclaimer: questa non è una guida esaustiva su dove bere in Borgogna. Tuttavia, tra le diverse tappe che ho fatto, mi sento di consigliare 5 posti dove poter gustare dell’ottimo vino.

1. Chablis
Situata nella zona nord-ovest della regione, Chablis è una tappa fondamentale di un tour enogastronomico della Borgogna. Il nome Chablis identifica non solo il piccolo villaggio ma anche tutto il grande territorio vitato circostante. Chiamata, non a caso, “la Porta d’Oro della Borgogna”, è considerata come una delle zone di produzione più importanti grazie a suoi grandi vini bianchi: Chablis, appunto.
Perché lo Chablis è uno dei vini più celebri della Francia
Lo chardonnay, qui, è il vitigno protagonista di vini bianchi inebrianti ed espressivi. Chablis Grand Cru, Chablis Premier Cru, Chablis e Petit Chablis sono le quattro denominazioni che classificano i vini in base alla sottozona da cui provengono le uve e ai processi di vinificazione e invecchiamento. È proprio l’incredibile diversità pedoclimatica di questo territorio a determinare la particolarità dei suoi vini. In questo angolo della Borgogna, infatti, suolo ed esposizione al sole possono avere caratteristiche completamente diverse da un climat (parcella di vigneto) all’altro e dar vita a prodotti unici e particolarissimi. Fun fact: a volte, tali differenze si registrano nel giro di pochi metri.
Dove bere in Borgogna: Chablis
A Chablis presso il Domaine William Fèvre, al modico prezzo di 16 euro si può fare una degustazione di diversi vini. A ogni calice proposto, il wine expert spiega con dovizia di dettagli tutte le caratteristiche mostrando le zone sulle mappe e gli esemplari di rocce dei diversi suoli. Inutile dire che mi sono innamorata di questi vini e ho portato a casa una bottiglia di Chablis William Fèvre, ora gelosamente custodita nella mia personale collezione.

2. Digione
Capoluogo della Borgogna, Digione merita almeno due giorni di visita. Peccato che io sia stata così sfortunata da beccare un bel temporale in un giorno su due del mio tour che mi ha concesso ben poco tempo da sfruttare per la visita. In ogni caso, un giro del centro per vedere i principali punti di interesse, anche in una sola giornata, è possibile: basta seguire il percorso indicato per terra dalle targhette con la civetta, simbolo della città.
Il binomio perfetto di Digione: cibo e vino
Digione è conosciuta per essere la città della gastronomia e del vino. Tra i suoi prodotti tipici, la mostarda è la protagonista indiscussa. Se non vi piacciono i sapori particolarmente forti, attenzione a controllare bene il menù nei ristoranti perché la troverete praticamente ovunque.
La tradizione enogastronomica della città, patrimonio dell’UNESCO, è ben rappresentata dal meraviglioso complesso de la Cité de la Gastronomie et du Vin. Questo ampio spazio ospita bar, ristoranti, esposizioni e un campus di formazione sull’enogastronomia. Merita un salto anche solo per curiosare: l’ingresso è libero.
Dove bere in Borgogna: Digione
Proprio presso la Cité de la Gastronomie et du Vin, ad attirare da subito la mia attenzione è stata proprio la Cave de la Cité. Chiamarla enoteca sarebbe riduttivo: qui è possibile assaggiare in completa autonomia tantissimi vini della Borgogna grazie a una card ricaricabile con un importo a scelta. Ce n’è per ogni gusto e prezzo. Per i più facoltosi, al piano di sotto, la Cave de la Cité presenta una selezione di vini molto prestigiosi, alcuni antichissimi, dai prezzi ovviamente non proprio a portata di tutti. Ma sognare non costa nulla, no?

3. Vougeot
Visitare la località di Vougeot è una delle attività imperdibili di un tour enogastronomico in Borgogna, anche solo per il paesaggio che offre la fantastica Route des Grands Crus. Percorrere la strada dei grandi cru francesi, infatti, significa ammirare uno spettacolare susseguirsi di vigneti dai filari bassi e fitti delimitati, spesso, solo da muretti e antichi portoni. Vougeot è nel cuore della Côte de Nuits, zona rinomata soprattutto per i grandi rossi a base di pinot noir.
Vougeot e il suo Château, simbolo de vini di Borgogna
Man mano che ci si addentra nel piccolo centro di Vougeot è impossibile non notare, in cima a una collina, un castello. Si tratta dello Château du Clos de Vougeot (foto dell’anteprima), uno dei simboli del mondo dei vini della Borgogna. Circondato da immensi terreni vitati, questo posto sembra non aver mai subito mutamenti dalla sua fondazione avvenuta nel sedicesimo secolo. Una visita dall’esterno all’interno vi darà l’impressione di fare un vero e proprio salto nel passato.
Dove bere in Borgogna: Vougeot
Non distante dallo Château, la Grande Cave de Vougeot è il luogo perfetto per una degustazione di vini della Côte de Nuits. Questa cantina offre due diverse tipologie di degustazione riservabili online a prezzi davvero accessibili. Una volta entrati sarete invitati a scendere giù per un percorso affascinante tra antiche botti e bottiglie stipate nella vecchia cantina. Solo dopo, il wine expert vi guiderà alla scoperta di diversi vini tra rossi, bianchi e spumanti della zona in base alla formula scelta.

La via del vino di Francesco Taviani
4. Beaune
Beaune è una deliziosa cittadina medievale che dà il nome all’omonima Côte de Beaune, zona meridionale della più ampia Cote d’Or. Passeggiando per le stradine del suo centro mi sono da subito lasciata incantare dal suo fascino un po’ vintage, tipico di quelle località di vacanza da vita lenta. I tetti colorati delle sue tradizionali e caratteristiche abitazioni sono state il mio soggetto preferito da fotografare durante l’intero soggiorno.
Nel cuore della Cote de Beaune
La Côte de Beaune, al contrario della Côte de Nuits è celebre soprattutto per i suoi vini bianchi prevalentemente a base di uve chardonnay. Beaune ne è il suo cuore pulsante grazie alla storia e alla tradizione del vino legata ancora oggi all’Hotel Dieu, anche conosciuto con il nome di Hospices de Beaune. Si tratta di un complesso che fu fondato nel 1443 come luogo di cura che, col tempo, è diventato un importante centro dove ogni anno si organizzano aste di vini prestigiosi a scopo benefico.
Dove bere in Borgogna: Beaune
Poco fuori il centro storico di Beaune, c’è la Maison Bouchard Ainé & Fils. Qui è possibile scegliere tra due diverse formule di degustazione con prezzi che vanno dai 24 ai 48 euro in base ai vini proposti. In ogni caso, il percorso guidato da un esperto conseiller prevede una esperienza immersiva su colori, profumi e sensazioni tattili del vino. La degustazione dei vini, così, risulta completa a 360 gradi, andando ad analizzarli come un vero professionista saprebbe fare.

5. Pommard
Pommard, è la località tra le più importanti della Côte de Beaune e della Borgogna. Se è pur vero che questa sottoregione è celebre per i vini bianchi a base chardonnay, Pommard è considerata come una zona particolarmente vocata per la produzione di pinot noir tra i più buoni della Borgogna. In questo prezioso territorio, i vigneti del celebre Clos Marey-Monge dello Château de Pommard sono stati, non a caso, inseriti nel patrimonio dell’umanità UNESCO nel 2015.
Dove bere in Borgogna: Pommard
Lo Château de Pommard è una tenuta iconica in cui, da secoli, si producono vini eleganti e raffinati con una recente attenzione all’ambiente e alla sostenibilità. Dal 2021, lo Château ottiene, infatti, la certificazione come azienda produttrice biondinamica. Una degustazione in questo splendido luogo è l’occasione perfetta per conoscere i dettagli che si celano dietro la produzione di un grande vino francese come il pinot noir. Anche qui, nel giro di pochi metri, le caratteristiche del terreno influiscono in maniera considerevole sul prodotto finale dando vita a vini davvero prestigiosi. Ce n’è uno, fra tutti, che meritare una menzione speciale: Simone.

Simone, uno dei più prestigiosi pinot noir
Più che un semplice vino, Simone è considerato la vera e propria anima dello Château de Pommard. Ottenuto da vitigni di pinot noir piantati nel 1986 in un piccolissimo angolo del Clos Marey-Monge, Simone è un piccolo tesoro della Borgogna. Nelle migliori annate si producono appena 2000 bottiglie e lo scorso 8 gennaio è stata messa in vendita il millesimato 2022, disponibile solo per l’acquisto in sede. Lo Château ha, infatti, deciso dall’estate scorsa di chiudere l’e-commerce e concentrare la vendita unicamente presso la loro boutique. Esclusivo a dir poco.
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Questi sono solo 5 posti dove bere in Borgogna, ma la regione ha un’offerta talmente ampia e variegata che non basterebbe, forse, una vita intera per apprezzarla nella sua completezza.
Per concludere, una piccola tip per chi desidera fare un tour enogastronomico della Borgogna: noleggiare un’auto non è solo consigliato, ma necessario. Nel mio caso, una volta arrivata a Lione in volo, mi sono diretta in auto fino alla zona nord della Borgogna per poi riavvicinarmi, tappa dopo tappa, verso Lione dove ho concluso le mie vacanze estive.