«A daft punky trash» («un gruppetto di stupidi teppisti») così furono definiti in una recensione apparsa sulla rivista britannica Melody Maker, quando ancora militavano nel gruppo i Darlin. Quel commento poco carino non ha scoraggiato i due ragazzi francesi, che ne hanno fatto il loro nome e marchio di fabbrica. Guy-Manuel de Homem-Christo e Thomas Bangalter formano nel 1993 i Daft Punk, iniziando a sperimentare con sintetizzatori e drum machine.
Nel 1995 ‘Da Funk’ è il loro primo successo commerciale, che porta il duo a ricevere due candidature. Miglior registrazione dance ai Grammy Award e miglior video innovativo agli MTV Video Music Award. I due “robot” della musica elettronica, con i loro caschi e loro divise futuristiche, iniziano ad essere conosciuti in tutto il mondo.
Il primo album ‘Homework’ arriva nel 1997. Innovativo mix di techno, acid house e electro, fu presto riconosciuto come uno dei più influenti album dance degli anni Novanta. Tra i singoli estratti dall’album l’intramontabile ‘Around the world’, ascoltata e ballata in tutto il mondo ancora oggi. Iconico il suo video musicale, realizzato dal regista francese Micheal Gondry.
Nel 2001 l’album ‘Discovery’ porta i Daft Punk in una nuova dimensione musicale. Le influenze synth pop e della disco music, danno vita a capolavori come ‘One More Time’, ‘Harder, Better, Faster, Stranger’ . Il disco fu lo spunto per la realizzazione del film d’animazione giapponese Interstella 5555, creato da Leiji Matsumo, di cui è la colonna sonora.
‘Human After All’ del 2005 ci regala altri successi come ‘Robot Rock’ e ‘Technologic’. Album che nel 2006 vince un Grammy come miglior album di musica elettronica.
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Random Acess Memories: l’ultimo album
‘Random Access Memories’ è l’ultimo album dei Daft Punk (scriverlo mi ha fatto scendere una lacrimuccia) pubblicato il 17 maggio 2013 dalla Columbia Records. Al suo interno la stilosissima ‘Get Lucky’ con Pharrell Williams e Nile Rodgers, e ‘Doin’ it right’, uno dei miei pezzi preferiti. L’album nei primi quattro giorni di pubblicazione ha venduto più di 133 000 copie nel solo Regno Unito, diventando così il più velocemente venduto. Il disco è stato inoltre premiato ai Grammy Awards 2014, come album dell’anno e miglior album dance/elettronico.
Il 22 di febbraio di quest’anno, come una doccia d’acqua gelata, arriva l’addio dei Daft Punk. Finisce con loro un’era fatta di video psichedelici e sonorità robotiche. Unici nel loro genere, miscelavano French house, campionamenti di brani dance anni 70 e 80, funk, disco music e molto altro, dando vita a pezzi unici e ballati in tutto il mondo.
La nostalgia che sentiamo dopo questa notizia è chiara, nessuno sarà più come loro.
Daft punk: L’addio con il ‘botto’
I Daft Punk si lasciano il 22/2/21 dopo 28 anni di carriera. Data che per i più attenti, ha un significato ben preciso. Dopo diversi due, rimane solo un uno. Uno, simbolo che i due non sono più insieme.
Non è la prima volta che i Daft Punk giocano con i numeri. Quando veniva chiesto loro spiegazione sulle particolari divise che indossavano, spesso rispondevano: «Ci fu un incidente nel nostro studio. Stavamo lavorando con il campionatore e questo, esattamente alle 9:09 del 9 settembre 1999, esplose. Quando riprendemmo conoscenza, ci accorgemmo che eravamo diventati dei robot»
I Daft Punk si separano con un video d’effetto, facendo centro anche sull’epilogo della loro carriera. Con Epilogue, un video che su youtube ha raggiunto in pochi giorni più di 20 milioni di visualizzazioni, ci dicono addio con il loro stile inconfondibile.
Il video comincia con i due “robot” che camminano insieme, ma pian piano uno dei due rimane indietro. Il “robot” che è più avanti si toglie la giacca, mentre l’altro aziona un conto alla rovescia posizionato sulla sua schiena, che di lì a breve lo farà esplodere. “Boom” è finita. I Daft Punk non esistono più.
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Tutti li abbiamo ascoltati almeno una volta, tutti abbiamo ballato su un loro beat. Pochi si aspettavano questa notizia. La fruizione dei loro brani sulle piattaforme di streaming musicali, ha visto un’impennata del 500% rispetto al giorno precedente l’annuncio dello scioglimento.
I Daft Punk: quella volta a Torino
Se sei di Torino ed hai più o meno la mia età, probabilmente sei stato anche tu al concerto dei Daft Punk. Io quel giorno, avevo appena sostenuto l’esame orale di maturità. Quella sera ero lì. Stavo festeggiando la mia nuova libertà. Fu incredibile.
Chiunque abbia vissuto quel concerto, non potrà mai dimenticarlo. Una piramide gigante solcava il palco allestito alla Pellerina. Sulla cima “i due cugini francesi”, con i loro caschi iconici, facevano ballare più di 30 mila persone. Giochi di luce e musica elettronica ti portavano su un altro pianeta, in un’epoca futura indefinita. Il pubblico elettrizzato, emanava energia palpabile.
Era il 12 luglio del 2007. Il Traffic Festival aveva quell’anno ospitato Lou Reed, che per l’occasione suonò Berlin accompagnato da una sezione d’archi e un coro di bambini. Poi toccò agli Arctic Monkeys. In conclusione Battiato e i Subsonica. Tutto gratis.
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Oggi tutto questo sembrerebbe un’utopia. Eppure Torino riuscì a portare i Daft punk su quel palco, nella loro ultima data italiana. Chi c’era non scorderà mai le emozioni di quell’evento. Soprattutto oggi che il duo non c’è più.