Il momento giusto: quando lo riconosciamo?
Come faccio a capire quando è il momento giusto? Questa è la domanda con cui ci siamo lasciati la scorsa settimana.
C’è così tanto fatalismo attorno a questo attimo della nostra vita che pare quasi si debba presentare a noi come se fosse la Madonna a Fatima.
Ogni volta che ci diciamo: “In un’altra vita ero sicuramente…” e poi il nome di un grande personaggio del passato. Penso di aver conosciuto almeno quattro Napoleone della vita precedente, due Einstein, mentre altri hanno preferito ripiegare su animali vari.
Così, anche quando dobbiamo cercare di capire qualcosa della nostra vita, ci affidiamo alle storie di quelli che ce l’hanno fatta, mai dei vicini di pianerottolo. (Anche perché l’unica cosa buona che fanno i miei vicini di pianerottolo è stare fuori di casa. Quando sono a casa, parte un ritrovo di poeti futuristi. Immaginate registrare un podcast con queste persone accanto).
Anche in Caffè Sospeso, il podcast di domande senza risposta, abbiamo scelto di raccontare una storia per parlare di il momento giusto. Quella di Antonino Cannavacciuolo.
Anche per lo chef più famoso d’Italia è stata una questione di attimo fuggente. Lo abbiamo raccontato durante la nostra puntata di questa settimana.
Il momento giusto di Anna e Irene
Diciamolo, a fare paragoni con le vite di quelli famosi son bravi tutti. Poi ci deresponsabilizza, perché possiamo sempre dire: “Vabbè, ma stai parlando di Cannavacciuolo”. Allora abbiamo preso ben due storie che arrivano direttamente dalla redazione di TheGiornale.
Anna e Irene hanno deciso di mettersi in gioco su due parti della vita molto diverse tra loro.
Anna ci ha raccontato in maniera molto intima cosa ha voluto dire per lei aspettare il momento giusto: fare una cosa quando si è sentita pronta e non quando le dinamiche sociali lo avrebbero previsto.
Irene, invece, ci ha parlato di una sua grande passione che forse, pensandoci prima, avrebbe voluto far diventare una professione.
Hai già messo mi piace a TheGiornale?
Novità per Caffè Sospeso
Quella di Irene è stata una testimonianza particolare, perché per la prima volta siamo riusciti a intervistare una persona che era davanti a noi e non dietro uno schermo digitale.
Vi assicuriamo che fa tutta la differenza del mondo. Le abbiamo chiesto se sente di aver buttato via del tempo in questi anni e poter sentire, ma soprattutto vedere la sua risposta, i suoi occhi, ha fatto la differenza nella scrittura di questa puntata.
Tre storie straordinarie che vanno sicuramente ascoltate e che ci faranno capire quando è il momento giusto.
Una cosa ci sentiamo di dirla, però: il momento giusto per ascoltare la puntata di questa settimana è adesso.
Cliccate anche il tasto segui e lasciate una recensione, possibilmente di cinque stelline.
