23 Marzo 2025 22:43
quanto inquina l'intelligenza artificiale thegiornale

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In principio era il carbone, poi il petrolio, il gas e ora l’IA. Pare che quando si tratta di scatenare guerre e devastare il pianeta, l’essere umano è sempre particolarmente creativo. Spero di non dover essere io a darvi l’infausta notizia che sì, anche Internet inquina. E sapete cosa inquina ancora di più? Far domande di continuo a ChatGPT. Non sto scherzando. L’IA è davvero una fonte di inquinamento enorme per il pianeta. Ma quanto inquina l’intelligenza artificiale? E noi possiamo fare qualcosa per limitarne il danno ambientale? Vediamolo insieme.

quanto inquina l'intelligenza artificiale? | TheGiornale
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L’IA: soluzione sostenibile o nuovo problema per l’ambiente?

Negli ultimi anni non si fa altro che parlare di intelligenza artificiale. Di fatto, l’IA ha rivoluzionato interi settori, dal marketing, alla sanità alla finanza, al settore tecnologico fino all’intrattenimento. Insomma, se per Dante era l’amore a muovere “il sole e l’altre stelle”, mi sento di dire che oggigiorno è senza ombra di dubbio ChatGPT a farlo.

Di temi controversi riguardanti l’IA ce ne sarebbero a bizzeffe, ma in questo articolo voglio concentrarmi sul tema della sostenibilità. Gli articoli autorevoli sul tema si sprecano, specialmente se si va a spulciare fra quelli scientifici. Noi però restiamo umili e per dare un’idea di quanto inquina l’intelligenza artificiale mi rifaccio a un dato che riporta Focus.it. Secondo la rivista, addestrare un modello di intelligenza artificiale equivale a compiere diecimila viaggi in auto tra Los Angeles e New York.

In termini più concreti, l’uso di chatbot come ChatGPT richiede il consumo di 700mila litri d’acqua, mentre generare immagini con l’IA equivale a ricaricare completamente uno smartphone.

Vi sentite in colpa per tutte le domande sciocche fatte a ChatGPT giusto per? E fate bene. Dai, non è vero, però è importante essere consapevoli del problema e capire cosa si può fare per limitarne il danno per essere sostenibili senza rinunciare al progresso.

Impatto ambientale IA - TheGiornale
Un adorabile scambio tra me medesima e ChatGPT. Nessuna IA è stata maltrattata durante la stesura di questo articolo.

Perché l’intelligenza artificiale consuma tanta energia?

Il motivo per cui l’intelligenza artificiale inquina tanto si deve al fatto che addestrare i modelli di IA è molto dispendioso a livello energetico. Spesso, infatti, si pensa del tutto erroneamente che le soluzioni digitali siano sempre ecofriendly, perché non prevedono l’utilizzo di materiali come plastica, carta e via discorrendo. In realtà il settore dei data center, ovvero la struttura fisica progettata per immagazzinare e gestire sistemi tecnologici di informazione e comunicazione, è responsabile del 2-3% delle emissioni globali di gas serra.

Tra le ragioni specifiche per cui l’intelligenza artificiale consuma così tanto troviamo:

  1. l’addestramento del modello in sé
  2. il fatto stesso che gli utenti utilizzino il modello, in quanto l’IA analizza continuamente nuovi prompt (che in termini tecnici, viene chiamata “inferenza”). Questa fase è in teoria meno dispendiosa sia in termini economici che di inquinamento della fase precedente, ma acquista un peso notevole dal momento in cui vengono iniziate milioni di sessioni ogni giorno. Si stima che da sola rappresenti l’80% del consumo energetico legato all’IA
  3. il dover produrre l’hardware di calcolo (banalmente un server) e il data center che dovrà contenere i dati prodotti
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Image by Gerd Altmann from Pixabay


L’inquinamento digitale e il suo impatto negativo sull’ambiente


Si può rendere l’intelligenza artificiale più sostenibile?

So di avervi dato l’ennesima brutta notizia della giornata e che ora correte a disinstallare l’app di ChatGPT. Beh, dai, non fatelo. La buona notizia è che si può cercare di rendere l’intelligenza artificiale più green se così possiamo dire. Da un punto di vista più “macro”, qualcosa si sta muovendo, specialmente in Europa. Per quanto riguarda le aziende, gli esperti concordano nel dire che non si dovrebbe partire, quando possibile, da modelli nuovi ma affinare quelli già esistenti. Inoltre, si dovrebbero adottare metodi di calcolo a risparmio energetico, con hardware più efficienti, algoritmi ottimizzati e magari anche data center alimentati con energia rinnovabile.

Tutto molto bello e soprattutto molto complesso. Ma noi utenti possiamo fare qualcosa in merito?

Quello che possiamo fare noi per diminuire l’impatto ambientale dell’IA

So bene che sperimentare con gli strumenti di intelligenza artificiale può essere davvero stimolante (e soprattutto porta via un sacco di tempo che nessuno ci ridarà più). L’IA generativa, infatti, è in grado di semplificare enormemente certi lavori, ci aiuta a fare operazioni complesse, ma soprattutto ci regala punti di vista potenzialmente infiniti. Che, poi l’intelligenza artificiale può essere davvero creativa? Comunque, tornando al discorso della sostenibilità ambientale, quello che noi possiamo fare, in fondo, è semplice.

  1. Usare l’IA è umano, abusarne è diabolico. Beh, se io nel 2025 vi dicessi: “sapeste quanto inquina l’intelligenza artificiale, non usatela!”, sarei probabilmente percepita come un Savonarola dei nostri giorni, una predicatrice del ritorno alla carta stampata e all’uso attivo del cervello. Dai, verrei bruciata sul rogo dei commenti del web nel giro di dieci minuti. No, chiaramente la soluzione non è “non usate l’IA”, ma usatela con parsimonia, quando davvero vi serve.
  2. Scegliere modelli di IA a basso consumo energetico. Lo sapevate che DeepSeek, il nuovo modello di intelligenza artificiale made in China in realtà consuma meno di ChatGPT? Ora su quanto sia saggio nutrire di informazioni un modello di intelligenza artificiale cinese che non è esattamente limpido sul tema della gestione dei dati personali, magari disquisiamo un’altra volta.


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Per il nostro ambiente, usiamo l’intelligenza (artificiale)

Per concludere, lo scopo di questo articolo è, come per i miei precedenti articoli legati alla sostenibilità, quello di far luce sul lato oscuro delle cose che entrano in voga ma che raramente vengono approfondite anche da un punto di vista di impatto ambientale. Si finisce quindi per rimanere stupiti quando ci viene detto che anche Internet inquina e che essere vegani non equivale essere sostenibili.

Voglio concludere con una nota di positività: l’IA può essere un grande alleato proprio per la lotta al cambiamento climatico perché può aiutarci nell’ideazione di modelli più sostenibili, nuove tecnologie e nel miglioramento della nostra vita in generale. Non tutto viene per nuocere, neanche ChatGPT.

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